Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 23:43 del giorno 03/12/2006
Tema (e anche un po’ pièce teatrale)
Il mio funerale.
Svolgimento.
Siccome pare oramai assodato che tutti - anche se non è stato ancora scoperto un parametro temporale determinante comune - dovremo lasciare questo mondo terreno, comunico fin d’ora come dovranno essere officiate le mie esequie, che desidero sobrie e composte.
A seguito della mia dipartita, che peraltro getterà tutti nel più completo sconforto, per ciò che concerne le mie spoglie mortali si dovrà prima di tutto controllare se presso l’istituto ALCOR sia stato scoperto il modo per estrarre il contenuto mnemonico delle cellule cerebrali.
In caso affermativo, preliminarmente, dovranno essere salvate su opportuni supporti, da consegnare all’umanità, le informazioni presenti nella mia testa, circa le quali fornisco ogni più ampia autorizzazione al loro utilizzo.
In caso negativo le mie spoglie dovranno essere direttamente traslate, solennemente ed al suono dei Carmina Burana, presso l’impianto del CERN, a Ginevra, e sistemate con cura nell’acceleratore di particelle LHC costà presente, che dovrà essere successivamente messo in funzione da personale qualificato; quando tutte le particelle del mio cadavere – che saranno quindi accelerate a velocità prossime a quelle della luce - si saranno disgiunte e ridotte a elementi subatomici quasi elementari, le medesime persone qualificate dovranno aprire di colpo l’acceleratore (ma sempre prima che si formi qualche buco nero, meglio essere prudenti) al fine di sparpagliare nello spazio il flusso quantico in tal modo prodotto.
Agenti del KGB vigileranno sulla correttezza delle operazioni, nonché sul quadro della Gioconda, che dovrà restare appeso ad una parete per tutta la durata della cerimonia.
Durante l’espletamento di tali funzioni, in videoconferenza (oppure anche costà, al CERN, se c’è posto) dovrà essere scrupolosamente celebrato il rito di addio (o di consegna all’umanità delle informazioni reperite nei miei neuroni), secondo le seguenti disposizioni.
L’officiante, necessariamente scalzo, dovrà parlare un italiano perfetto, ma con cadenza straniera (non europea né americana o anglofona) e dovrà indossare delle vesti lunghe di colore blu cobalto ed un copricapo alto del medesimo colore, ma senza occhiali e senza barba o baffi né basette lunghe e con una dentatura perfetta. I presenti, tutti paganti, (che dovranno essere molto numerosi e a tal scopo il necrologio dovrà essere diffuso urbi et orbi, in modo tale che possa essere conosciuto dal maggior numero di persone possibile) dovranno essere vestiti assolutamente alla moda degli anni ‘60; si concede una deroga per eventuali influenze dei primissimi anni ‘70, ma solo se suffragate da immagini su pubblicazioni originali dell’epoca (che dovranno essere portare al seguito ed esibite all’officiante).
Anche gli arredi e gli strumenti necessari per il rito dovranno essere di quell’epoca, assolutamente originali.
Dietro l’officiante (che dovrà avere ricevuto, in precedenza, almeno un oscar o un riconoscimento similare per la cinematografia), saranno sistemate 3 spirali triple, che dovranno ruotare nel seguente modo: una a 45 giri, una a 33 giri e una a 78 giri, come i dischi.
Ai lati dell’officiante due coppie di ballerini – ogni coppia composta da un maschio ed una femmina, cioè una coppia alla sua destra ed una coppia alla sua sinistra – danzeranno sulle musiche della celebrazione, esclusivamente secondo coreografie geometriche, niente sinuosità. All’uopo consiglierei di andare a rivedere i video dei balletti di Heater Parisi.
Una persona di sesso femminile, bellissima, dovrà aspergere l’ambiente con una sostanza a base di protossido di azoto e incenso.
All’ingresso del pubblico dovrà essere diffusa nell’ambiente la canzone “Oh happy day” (ho scritto “oh”, quindi il famosissimo gospel, non la sigla della serie televisiva, che d'altra parte si intitola "Happy days").
Al termine della musica di ingresso, tutti dovranno già essere seduti al loro posto, chi fosse arrivato in ritardo o non fosse riuscito a sedersi prima del termine della canzone non potrà essere ammesso e dovrà andarsene. A tal fine, se necessario, l’officiante provvederà personalmente, anche con la forza.
All’inizio della celebrazione vera e propria dovrà essere suonata la canzone “Spente le stelle”, di Emma Shapplin.
Dopo un minuto dall’inizio della seconda canzone, e con la medesima melodia in sottofondo, dovranno essere recitate tutte le sei (6) formule di prostaferesi nel seguente modo: l’assemblea declamerà la prima parte della formula e l’officiante la seconda parte, seguita dalla lettura della dimostrazione, con brevi commenti.
Dopodiché l’officiante distribuirà ai presenti – che dovranno presentersi a lui ordinatamente in fila - una bottiglia di Veuve Cliquot Ponsardin Dèmi Sec grande, ghiacciata, ed una canna, altrettanto grande, ogni due persone (canna nel senso di cannone, spinello).
Sulle note di “Sun is shinning” di Bob Marley (remixata e postuma), tutti i presenti dovranno, ballando, fumare e bere ciò che è stato loro distribuito, facendo attenzione a non inciampare nelle sedie che poco prima occupavano.
Al termine l’officiante potrà, a sua discrezione, continuare la cerimonia con musiche varie, esclusivamente da ballo, che tutti dovranno obbligatoriamente ballare. Chi non ne avrà voglia dovrà sloggiare.
All'evento dovranno essere accreditate tutte le televisioni del mondo e prima della messa in onda dovrà essere suonata la musica dell’eurovisione e trasmesso il relativo simbolo.
La trasmissione dovrà essere rigorosamente in bianco e nero.
Però, a dire il vero, io sono cattolico e cristiano, praticante al P/2 % (90 per cento), quindi forse è meglio un qualcosa di più tradizionale. Grazie lo stesso.
Voto: