Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 17:21 del giorno 22/10/2009
0° Episodio - Psicosterio voyager.
Ho iniziato dal mio appartamento, devo prendere coraggio e confidenza per uscire allo scoperto.
Dormo sul pavimento, ho spostato i mobili. e li ho riposizionati a casaccio. Mangio dove e come capita. L’unico obbligo sono l’igiene è la pulizia, quelle devono regnare incontrastate in un mondo quasi asettico.
Ho girato alcuni quadri e ho sparso ovunque i miei libri, anche quelli vietati, aperti su pagine a caso. Li osservo mentre tentano di offrirmi frammenti di arte varia.
Passo ore e ore accucciato in ogni angolo della mia casa a meditare, non l’avevo mai vista da quelle prospettive. Non avevo mai sentito gli odori di quegli spigoli.
Metto musica a tutto volume e ballo da solo, sono bravissimo.
Ho preso tutti i miei documenti e li ho sparpagliati per l'appartamento, mischiati. Oramai è quasi impossibile ricomporli nelle loro cartelle.
Mi sono già arrivate 2 diffide dall’Ufficio Territoriale dei comportamenti, se cerco bene forse là in mezzo le ritrovo.
“Lei è folle, sta rischiando la lobotomizzazione, desista immediatamente”, mi ha nervosamente consigliato l’avvocato. Grazie, un decimo di stipendio a Lei per il parere, ossequi.
Ho oscurato tutti i sensori di movimento e ho ripreso a pensare.
Ho schierato sopra il letto capovolto tutte le mie bottiglie di liquore ed ho bevuto finché il sonno non mi ha vinto, steso.
Sul posto di lavoro ultimamente percepisco una strana atmosfera, al mio arrivo mi sembra che la gente smetta improvvisamente di parlare e di sparlare. Proprio loro, proprio i miei migliori amici, i miei compagni di nottate e di bagordi, quelli con i quali abbiamo passato ore indimenticabili a pontificare sul come e sul se, a ridere a crepapelle.
Adesso riempiono il vuoto Statale con comportamenti ridicoli. Untuosi, ostentano una delicatezza d’animo fuori dal comune, una sopraffina sensibilità verso tutto ciò che è lontano da loro. Tutto ciò che è vicino invece li infastidisce, lo reputano di una banalità assoluta. Fanno solenni rivoluzioni a parole, ma vuote o sussurrate. Pura e prudente demagogia, un sano frullato di nulla che se non lo condividi partono gli insulti. Sempre annoiati e immobili nella gabbia di livore in cui lo strapotere li ha irrimediabilmente relegati lasciando loro solo l'uso delle parole: di quelle se ne possono usare a volontà, sono tutte gratis e consentite, valvola di sfogo ufficializzata. Tutte persone semplici e chic al contempo, che credono nelle cose semplici, che odiano la falsità e che inseguono un sogno. Mai smettere di inseguire i sogni e di sognare. Bleah.
Sai quanto me ne frega.
Mi fanno solo ridere, un po’ come i pagliacci al circo.
Però adesso devo sbrigarmi a decidere. Tra due ore mi porteranno via e con ogni probabilità sigilleranno l’appartamento prima di demolirlo.
Ero quasi pronto per uscire allo scoperto, forse avrei ucciso qualcuno o avrei rapinato, ma credo che avrei iniziato dal furto semplice e dagli insulti gratuiti. O forse solo indossando abiti a casaccio.
Devo decidere se aspettarli e gridare al mondo che non è come vogliono farci credere, o fuggire.
Se almeno sapessi in anticipo dove e come mi portano, sfrutterei ogni istante prima della lobotomizzazione: lo riempirei vivendolo con tale intensità che non basterebbe una vita intera per ripeterlo.
Devo rifarmi del tempo passato. In tutti questi anni non ho capito nulla, devo ritrovare il senso del passato se la memoria ed il tempo mi assistono. Non so come, non so chi, ma mi hanno seriamente destabilizzato e devo rimediare.
Qualcuno ha infilato una lettera sotto la porta ed è scappato via.
È anonima, ovvio. La apro e senza nemmeno finire di leggerla prendo la mia decisione.
4° Episodio - All'imbrunire.