Questo lo avevo scritto sul vecchio blog alle ore 14:15 del giorno 28/03/2011
Mi è successa una cosa singolarissima. Secoli fa partecipai con un mio pezzo a un concorso letterario, di cui non ho più avuto notizie.
La settimana scorsa ho ricevuto una telefonata da parte di una collaboratrice della "Xxxxxxra Edizioni" la quale, dopo una filippica di almeno 20 minuti, mi ha detto che - previo pagamento di una somma ancora da definire, "ma guardi sicuramente UNA TANTUM", che avrebbe coperto le spese per un editing più confacente alla casa editrice e compreso addirittura anche la realizzazione della quarta di copertina -, avrei potuto finalmente vedere la mia opera pubblicata, opera peraltro di cui non ricordavo nemmeno più il titolo, e pubblicizzata in tutti i luoghi e tutti i laghi.
La collaboratrice si è congedata dicendomi che mi avrebbe spedito per posta un contrattino pro forma.
Poco fa ho ricevuto per posta raccomandata il "contratto di edizione" da parte della "Xxxxxxra Edizioni".
Mi chiedono 1.890 euro per la stampa di 800 copie, di cui 40 andrebbero a me - e posso farne quello che mi pare - e circa 50 distribuite per vari fini promozionali; sulle circa 700 restanti, in caso di vendita, percepirei il 12% del prezzo di copertina "al netto d'iva" (?). Inoltre potrei acquistare copie personali con uno sconto del 20% sul prezzo di copertina (ma su queste, come su quelle circa 50 date a fini promozionali, non percepirei alcun diritto).
Adesso dico, se curano l'editing delle opere come quello del contratto c'è da stare freschi.
Il supporto cartaceo è, sì, accattivante (una bella grafica di copertina e una carta robusta costituiscono un insieme piacevole alla vista), ma nella prima parte del "contratto" la punteggiatura - laddove è stata messa - è completamente da rivedere, mentre la seconda parte - oltre a riportare il titolo dell'opera sbagliato - inizia con un bel "Agendo per sè", per continuare con una lunga serie di "d" eufoniche disseminate a casaccio. Il tutto è completato da una concordanza sbagliata.
Il contratto è accompagnato da una nota, redatta da un responsabile dell'ufficio che dovrebbe curare la promozione e la distribuzione dell'opera, - nota sulle cui peculiarità stilistiche è meglio sorvolare - che termina con un bel "perchè".
E io aggiungo un bel adieu, ma chi cappero vi ha cercati?
Complimenti ai Vostri editor professionisti.