Ecco qui che mi arriva l’ennesima mail per l’occasione della mia vita. Io voglio il Nobel e per ottenerlo non esito a far uso di qualsiasi strumento, ivi compresa la poesia.
Oggi ho ricevuto l’invito a partecipare al
Non iniziamo bene, vedo che la “o” dell’arco è crollata, non era forse abbastanza solido. Ma non fidiamoci delle apparenze, leggiamo il bando.
Il Concorso sarà suddiviso in 2 sezioni, più una sezione speciale dedicata ai ragazzi delle scuole elementari e medie anche se iscritti o già frequentano il I° anno delle scuole superiori.
Quindi un concorso per geni, perché se un bambino frequenta contemporaneamente elementari (o medie) e superiori, è oggettivamene un genio! Quindi fa per me.
Alle sezioni per adulti possono partecipare poeti e scrittori residenti su tutto il territorio Nazionale e Internazionale
Dalla diga su fiume Tirso fino alla muraglia cinese, bene, anche qui mi ci riconosco.
(La giuria giudicante, premierà con Premi e Menzioni Speciali i poeti residenti all’Estero).
Beh, è logico che deve “premiare” con dei “premi”, mica vorrà prenderli a ombrellate solo perché risiedono all’Estero, seppur con la E maiuscola!
Sezione 1: Poesia singola, in lingua, mai edita con una Casa Editrice e mai premiata in altri concorsi letterari ma solo se classificati al primo posto. A tema libero e con un massimo 40 versi.
Sezione 2: Poesia singola, in Vernacolo Napoletano, mai edita con una Casa Editrice e mai premiata in altri concorsi letterari ma solo se classificati al primo posto. A tema libero e con un massimo 40 versi.
In poche parole accettate eventuali poesie scritte da truffati che, pur essendosi classificati al primo posto in altri concorsi non sono stati premiati?
Oppure accettate tutto, tanto è a pagamento, e se per caso arriva prima una poesia precedentemente premiata voi la scartate?
Mah, sono perplesso, lo ammetto.
I partecipanti possono concorrere ad entrambe le sezioni con un massimo di tre liriche per ogni sezione.
Ok qui è chiaro.
Sezione speciale. Premio “Italo Luigi D’Amora”. Professore.
Possono partecipare tutti gli alunni che frequentano le scuole elementari e medie e/o già diplomati e che comunque non abbiano superato il quattordicesimo anno di età, su tutto il territorio nazionale.
Dunque, è matematicamente impossibile che una persona che ha meno di quattordici anni sia già diplomata, a meno che non si tratti di geni.
E’ possibile inviare 3 liriche per ogni sezione, in Vernacolo Napoletano ed in Lingua Italiana, con un massimo di 40 versi. Sarà stilata una sola graduatoria.
Ma una sola graduatoria tra cosa? Tra tutte le poesie che vi hanno inviato i bambini prodigio (che frequentano contemporaneamente elementari e superiori) e quelli che a quattordici anni sono già diplomati, unite a quelle che pur essendo arrivate prime in altri concorsi non sono state premiate, o cosa?
Perdonatemi, io a quattordici anni facevo ancora la terza elementare, non capisco.
Gli elaborati non saranno restituiti.
Vabbè, poco male, mi faccio delle fotocopie.
Con la partecipazione, i concorrenti dichiarano e rinunciano ai diritti d’autore sulle liriche inviate ed alle eventuali pubblicazioni successive su tutto il territorio nazionale.
Come sarebbe a dire che rinunciamo alle pubblicazioni! E cosa vene fate delle poesie, le chiudete in un cassetto? IO VOGLIO IL NOBEL! LE MIE POESIE DEVONO INVADERE IL MONDO!
La commissione organizzatrice premierà con coppe, trofei e pergamene i partecipanti fino al 12°posto per ogni sezione.
Calma. Prima è stato scritto che i premi verranno dati dalla Giuria Giudicante, adesso invece si scopre che verranno dati dalla commissione organizzatrice. Non è che al momento della premiazione scoppia una rissa tra giurati e commissari su chi deve dare coppe, trofei e pergamene?
Ma come al dodicesimo posto per ogni sezione! Ma non avevate scritto che si faceva un’unica graduatoria?
Ok, sentite, non partecipo, che qui il Nobel non lo vedo nemmeno in cartolina.
Adieu.
Con l’invio degli elaborati, e sotto la propria ed esclusiva responsabilità, il partecipante autorizza l’organizzazione a comunicare a terzi i suoi dati personali in relazione al Decreto Legge 196/2003.
Ma nemmeno per sogno e a chi li dovreste comunicare? Se però mi assicurate che li comunicherete all’Accademia che si occupa dei Nobel allora sì, altrimenti rinnovo il mio adieu.