Dappertutto si cerca la novità, il “mai scritto”, perché è notorio che proprio lì sta il segreto del successo o perlomeno la possibilità di ottenere l’interesse dei guru dell’editoria (non di quella a pagamento, per quella va bene anche la storia dell’ultima scampagnata). Lo scrittore si arrovella perennemente le meningi in tale ricerca e quando ha qualche piccolo dubbio cerca aiuto.
E io qui che ci faccio allora? "Hai bisogno di aiuto per una trama? Chiamàmi e io àrrivo" è il mio motto (da non confondere con: "hai scritto un manoscritto? Inviacèlo").
Ecco che mi appresto a fare la mia buona azione quotidiana, voglio dare un aiutino a uno scrittore in lieve difficoltà.
Vorrei far succedere un bel colpo di scena nel mio libro ma non mi viene nulla. Trama: Giorgia ha 40 anni, sposata con due figli, commessa, molto molto insoddisfatta dal matrimonio. Ha un collega, Max, 30enne brillantone che la corteggia senza tregua ma lei non ha mai osato cedere alle sue avances. Ora, c'è una festa aziendale con cena, Giorgia cerca Max tra la folla, lo trova e ... cosa può succedere? Non mi viene in mente nulla. Zero.
Dunque, come trama devo dire che è davvero innovativa, qui sì che c’è il “mai scritto”, io solo a leggere queste righe sono rimasto senza fiato. Ma, dico io, con una trama così, ma cosa vuoi far succedere di più? Comunque vediamo alcune risposte.
Risposta 1)
Beh, credo che la prima idea che possa venire in mente sia chiara, no? Quello che mi sto chiedendo è: non hai idee per nulla o ti pare che cedere alle avances sia un "ammazza-colpo di scena"?
Ecco il solito sporcaccione, no, no, questa risposta non è da considerare.
Risposta dello scrittore alla risposta 1)
Il fatto è che un appuntamento tra i due avverrà più tardi, nel libro, l'ho già scritto. Ho inserito questa festa per altri motivi (è un romanzo corale con altri protagonisti) solo che per forza di cose ci devono essere anche loro due e non so inventarmi cosa può succedere.
Ah, ecco, quindi si tratta di un romanzo corale scritto partendo dalla fine. Qui secondo me c'è da diventare ricchi.
Mi sa che salto tutte le altre risposte perché ne ho trovata una che secondo me è l’ideale, sentite che ideona iperinnovativa gli suggerisce un commentatore.
Risposta 3)
Giorgia non ne può proprio più del suo matrimonio. Arriva alla festa e vede che Max, proprio quel tizio brillantone che per mesi le è stato appiccicato dietro, per una volta non la degna neanche di uno sguardo, ride e scherza in un angolo con almeno cinque ragazze che dimostrano la metà degli anni di Giorgia.
In poche parole lui è in mezzo a cinque ragazze e le intrattiene tutte, tipo quello che succede durante le feste paesane in Sardegna, dove un solo concorrente riesce a giocare a morra urlata contemporaneamente con altre cinque persone.
Per la prima volta, lei sente che la scintilla della gelosia le corrode lo stomaco: ha quarant'anni, una vita che non sopporta più, un marito che non sopporta più, i figli che le stanno sempre tra i piedi e non le permettono nemmeno di respirare...
Sì, però le permettono di andare alle feste da sola, che non è poco. Per dare un tocco di non so ché potresti precisare che è andata alla festa dopo averli narcotizzati tutti con delle pastiglie nel minestrone.
Decide, di darsi una mossa, e al diavolo il suo matrimonio. Afferra il primo drink che trova al buffet, si avvicina a Max slacciando un bottone della camicetta, con gesto civettuolo si dà una sistemata ai capelli. Lui cadrà ai suoi piedi, no?
Ma certo! Come no! La sesta incomoda civettuola di solito sbaraglia la concorrenza.
Per mesi l'ha tempestata di messaggini al cellulare, ha tentato di attaccare bottone in ogni modo, scodinzolando come un cagnolino ogni volta che lei doveva spostarsi in magazzino e passare davanti al suo settore, al negozio.
Cioè? Settore, negozio? Ma lui che era così intraprendente non poteva fermarla? Ah, forse era timido, per quello non la seguiva fino a dentro il magazzino. Qui è meglio lasciare un piccolo dubbio anche in ordine alla mancata denuncia per stalking.
Invece, lui nemmeno la guarda. Letteralmente. Continua a chiacchierare con le ragazze che lo circondano, che trillano di divertimento ogni volta che lui fa una battuta. E Giorgia deve riconoscere, per una volta, che sì, le sue battute sono maliziose, ma le dice con un certo fascino che non aveva mai notato, con una sicurezza che la lascia di stucco.
Ma come, ma se non ci aveva mai parlato? Cosa aveva notato in lui allora? E poi, che battute faceva? Certo che se lui "nemmeno la guardava, letteralmente", chissà poverina come stava. Forse stava pensando che sarebbe stato meglio restare a casa.
Giorgia si sente infelice, davvero, per la prima volta.
Ma come per la prima volta? Ma non era stato detto che aveva un marito noioso e dei figli rompiscatole che aveva appena narcotizzato? Con quelli quindi si sentiva felice? Oh cavolo, inizio a non capirci nulla.
Si rintana in un angolo, si scola il suo drink, ne afferra un altro e un altro ancora, li butta giù meccanicamente, mentre la sua amarezza sgorga fuori da un momento all'altro, senza che nemmeno si fosse resa conto, fino a quel momento, di portarsela dentro. Fa un gesto sconsiderato (scoppia a piangere, in uno di quei pianti isterici che la fanno sentire ancora più folle e abbattuta?)
Mondieu, questa sì che è PENNA, questa è altissima letteratura, qui c’è il “mai scritto” che gronda. Un colpo di scena che rischia di fare incendiare il libro. Letteralmente.
Si alza di scatto, barcolla e fa cadere il cameriere che stava passando proprio in quel momento con un vassoio di tartine, rovescia tutto a terra, nel silenzio generale. "Mi dispiace!" biascica, disperata.
Questa del cameriere deve essere brevettata, altrimenti te la rubano, è innovativissima, mai letta.
Si china, cerca di rimediare al danno, mentre quelle dannate lacrime non ne vogliono sapere di frenarsi.
"Aspetta. Ti aiuto io," le sussurra qualcuno in un orecchio. E' proprio Max, quel Max che credeva tanto diverso e che non era stata capace di capire fino in fondo. Lui le prende la mano, lei lo guarda negli occhi... E vissero felici e contenti
Ussignur. Piango io adesso. Stupendo. Max è una sorpresa continua. Lascia ben cinque sgallettate che ridevano a ogni sua sillaba per lei, la quarantenne che di colpo le si era parata davanti con una tetta mezza fuori, davanti a tutti e che poi va a ubriacarsi e a piangere urlando istericamente in un angoletto. Qui ti becchi il Nobel. Qui i critici si strappano i capelli. Qui la gente ti ferma per la strada.
No, no, non mi sento di aggiungere nulla. Alla fine di questa lettura vedo il mondo diversamente. E dire che io stavo per suggerirti di far ballare Giorgia il bolero di Ravel con delle nacchere legate ai piedi su un tavolino, così giusto per darsi un tono e per farsi notare discretamente, ma quella della camicetta, del cameriere, del pianto isterico e dell'ubriacatura sono SEN-SA-ZIO-NA-LI.