Ma come cavolo si fa a intitolare un premio letterario - a pagamento - “Poeti e Scrittori Uniti in Beneficenza” e non precisare a chi sia diretta tale beneficenza (anche se un piccolo dubbio viene, eh)? Se poi si pensa che come premio è prevista la pubblicazione “nel secondo dei quattro volumi della collana «I Vangeli canonici della Cristianità» che quest'anno sarà dedicato al Vangelo Secondo Marco (ma la Chiesa è a conoscenza di questa rivisitazione?), e il vincitore che volesse una copia di tale pubblicazione se la deve anche comprare (e si deve anche scordare i diritti d’autore sulle vendite), si perde anche di vista il senso stesso del termine concorso (che prevede un premio). Un altro elemento di sciatteria in questo bando? La precisazione “Il testo non deve essere scritto in maiuscolo, ma con caratteri maiuscoli e minuscoli”. Be’ certo. Non c’è nulla da aggiungere.
Quando si scrive il bando di un concorso letterario, si dovrebbe prestare attenzione alla sintassi, alla grammatica e ai refusi, altrimenti chi legge, se è un po’ pignolino, come me per esempio, inizia a nutrire qualche dubbio anche in ordine alla giuria. Sempre in tema di sciatteria, come si può quindi tacere di fronte a un concorso in cui il termine ultimo per l’invio delle opere scade il 31 di settembre? Ma porchetta miserietta paletta, ma vogliamo dare un senso a ciò che si fa e controllare ciò che si scrive? Passi, sempre nello stesso bando – il cui titolo è scritto nientepopodimenochè in latino – che i finalisti verranno avvisati “per mail o tlefonicamente”, ma vogliamo dire, con la stessa sollecitudine con cui si precisano la somma di partecipazione e le modalità di versamento, anche i premi? No, perché in questo concorso pare non si vinca proprio nulla (ma si deve pagare però).
Ecco, potrei anche continuare in tema di sciatteria esaminando la grafica del bando, che trovate qui, ma mi fermo, non vorrei offendere ulteriormente l’intelligenza di chi legge.
Capisco le procedure di sicurezza per evitare che qualcuno possa essere favorito, ma quando in un bando leggo: “Tutti i lavori (poesie, sillogi, racconti, saggi e libri editi) devono essere inviati in cinque copie, di cui solo una con nome, indirizzo completo ed eventuale numero telefonico con prefisso e firma…”, mi chiedo: ma quindi che facciamo, sbianchettiamo il nome e i riferimenti dell’autore sulle copertine delle altre quattro copie del libro edito? Tanto i giurati mica vanno a vedere su Google l’eventuale autore. La precisazione del prefisso, poi, credo sia stupendamente eloquente. C’è anche un’altra precisazione: “I racconti e i saggi … devono essere contenuti in circa sette cartelle dattiloscritte con doppio spazio e in una sola facciata. (Usare fogli standard e non superare 40 righe a pagina)”. Allora l e o p e r e d e v o n o e s s e r e s c r i t t e c o s ì ? O forse si intendeva una doppia interlinea? E poi cosa vuol dire “circa” sette cartelle. O sette, o sei, o trentaquattro, non vedo come possa esistere un circa nel numero di cartelle che, a onor del vero, dovrebbero essere di 1.800 caratteri ciascuna, spazi inclusi. Tutte le altre precisazioni, compresa quella mancante sui premi di questo concorso letterario cumulativo, è pura sciatteria, che non dà alcun apporto alla narrativa, né alla letteratura, né all’editoria.
Se poi vogliamo concludere in bellezza questo plateau di sciatterie, non può mancare l’immancabile Accademia, che ce l’ha messa davvero tutta questa volta. Anzitutto ci si deve munire di macchina del tempo, perché la scadenza per la presentazione dei brani è prevista per il 05/12/2015, ma la premiazione si terrà nella primavera del 2015, quindi vedete voi. Il concorso è dedicato a due poetesse: (l'immancabile) Alda Merini e la sua amica Luisa Spaziani.
La quota d’iscrizione, così come tutte le somme da versare in caso di ritiro a domicilio del premio, è in sterline. Sarebbe bello sapere il perché, visto che la loro sede è a Capranica, in provincia di Viterbo, ma va ben. I premi? Eccoli: “si realizzerà’ con tutti i lavori pervenuti un florilegio, il cui, sara‘ donato agli organi patrocinanti + 1 copia a ricordo per ogni autore + artistico e personalizzato diploma oltre all’inserimento dell’opera, nell’antologia sara’ pubblicato c.v. autore, se richiesto dall’autore stesso, il c.v. sara’ correlato da indirizzo elettronico, num tel mobile...”. Bello vero? Che sciccheria, che eleganza, nevvero? Scaricatevi il bando da qui e fatevi un’idea di come si esprime chi scrive i bandi per un’accademia che dovrebbe diffondere cultura, ossia in italiano sciatterino tuttominuscoloancheinomipropridelleduepoetesse. Non c'è una riga che non contenga errori. Non conoscono neppure il significato del termne "correlato", ma chiedono una botta di soldi per partecipare.
Una dico, una sola, almeno una, per favore... una riga sola senza errori.
Sciattamente vostro.
L'oste direttore