La prima puntata è qui; la seconda è qui.
Per i più distratti e svogliati, dico solo che si tratta di una strana vicenda: la signora (o signorina) Marilina Ciociola si prodigava nel procacciare autori a un editore, peccato però che questo editore – che è anche maestro di skateboard – abbia affermato di non conoscerla.
In effetti è una cosa bizzarra: quando mai si è visto una talent scout (così la Ciociola si autodefinisce) lavorare per un editore che manco la conosce?
L’editore in questione mi ha ribadito più volte che ne disconosce assolutamente l'attività (per inciso, la Ciociola chiedeva soldi agli aspiranti autori, sotto forma di “preorder”, che significa acquisto preventivo di copie); sempre l’editore mi ha ordinato però di cancellare i miei post perché ledevano la sua immagine di editore assolutamente free, minacciando, in caso contrario, di informare mia moglie e di denunciarmi alla Polizia Postale.
Mentre ridevo a crepapelle per la minaccia di informare mia moglie, mi arrivavano anche degli insulti, sempre in privato, su Facebook, da un contatto visibilmente fake.
Chiaramente, non solo non ho cancellato nulla, ma ho anche scoperto una cosa fantastica.
Nonostante l’editore mi abbia detto in più salse e più occasioni – anche per iscritto – di non conoscere la Ciociola, ho scoperto che le cose stanno diversamente, infatti entrambi – editore e Ciociola – hanno collaborato nell’acquisizione di un'autrice, con tanto di “mi piace” sotto alcuni post su Facebook, come da immagini (cliccabili).