Sorvolo sugli apostrofi spacciati per accenti, ignoro l’eufonica e clicco.
Si parla di un bravissimo artigiano di Spoleto, il Signor Giorgio Carlini, che avrebbe realizzato l’albero di Natale in ferro più grande del mondo. Secondo l’autrice del pezzo, la signorina Maria Kostadinova: “Carlini ha avuto un impatto internazionale con questa novità, è infatti stato già contattato da Australia, Germania, Cracovia (Polonia) e Londra (Regno Unito) i quali hanno rchiesto l’esposizione della sua opera”.
Mhhh… questa sintassi e questi refusi mi puzzano (qual è il soggetto di “i quali”? “rchiesto”? Senza contare il perchè con accento controvento, le virgole ad vanveram di qualche riga sopra e altre chicche).
Ma guardiamo la foto.
Ma non è questo il punto, e nemmeno il fatto che nel pezzo si legge “intervista a cura di” e poi dell'intervista non c'è nessuna traccia, e neppure che di quell’albero nessuno ne parla e non si sa dove l’abbia installato (lui vuole lasciare, sembra, un alone di mistero, certo), a me sembra piuttosto un gigantesco portacenere, ma sorvoliamo. Che poi, ma se è vero che deve portarlo a spasso per il mondo, come fa a trasportarlo, visto che è tutto saldato? Lo dissalda e poi lo rimette assieme? Lo mette in valigia? Lo porta a mo' di trofeo in braccio? Poteva fissarlo con dei bulloni, tipo la Tour Eiffel, almeno poteva smontarla a suo piacimento, quest’opera d’arte unica al mondo. Ma tutto ciò è in secondo piano.
Quello che conta sono le informazioni editoriali di questo sito. Clicco e… ma tu guarda la combinazione, è opera della Signora Catanzani! E la persona che ha scritto questo articolo partecipa al corso organizzato dalla stessa (immaginatevi, solo osservando la sintassi e l'editing, la cura messa in quel corso), quello che prevede tra le altre cose, l’iscrizione a federart.net, un’associazione inesistente (per inciso, di questa iscrizione non si parlava nel bando, ma in corso d’opera, l’organizzatrice, oltre ad avere cambiato completamente le regole annullando la parte gratuita, pretende anche 30 euro per l’iscrizione a questa scatola vuota che si chiama federart.net e che da poco ha ricevuto qualche diffida dagli enti Statali di cui millantava il patrocinio, esibendo loghi vari e assortiti).
Ma tu guarda le combinazioni natalizie.
Questa persona è convinta che scrivendo articoli, oltretutto gratis, su questa specie di rivista (non registrata) potrà accedere alla professione di giornalista, quando invece la legge prevede ben altro.
Insomma sì, la Signora Catanzani, oltre a:
goodmorningmagazine - che è un blog e non una testata giornalistica e che ha beneficiato del saluto di Sua Altezza Serenissima il Principe di Seborga. Ora, cosa c’entri Seborga e il suo Serenissimo Principe con tutta questa vicenda mi sfugge, ma andiamo avanti;
goodmorningromanews - il cui ultimo post risale ad agosto 2014;
goodmorningumbria - che non esiste, il link non porta da nessuna parte;
goodmorningsicilia – che non si sa cosa sia
ha aggiunto alle testate sulle quali i suoi allievi potranno scrivere (anelando alla tessera di giornalista) anche questa nuova realtà culturale che, secondo indiscrezioni, la prossima settimana lei stessa andrà a registrare presso il Tribunale di Roma. Certo, come no, va a registrarla la settimana di Natale.
Spero di essere sbugiardato e di vedere tutti i partecipanti, invero pochini, del corso regolarmente tesserati, ma ho i miei dubbi.
La cosa più bella, si fa per dire, è che nel contratto sottoposto ai partecipanti NON c’è alcun dato degli organizzatori, quindi, se per caso qualcuno avrà qualcosa da dire o da recriminare, non potrà fare riferimento ad alcun soggetto.
A me sembra, più che l’albero più grande del mondo, la bufala di Natale più grande del mondo.
Chissà che qualcuno, dopo gli Enti Istituzionali che hanno ordinato la cancellazione dal sito federart.net dei loro loghi, non controlli bene cosa sta succedendo.