Ribadisco che, se le parole hanno ancora un senso, un premio, ancorché letterario, prevede appunto dei premi, ossia delle utilità per chi risulta vincitore.
In questo premio, invece, non si capisce quale potrebbe essere queste utilità, visto che oltre a inviare i propri racconti, oltre a pagare una quota di adesione, i partecipanti possono ricevere, al massimo, una targa, una pergamena o un misterioso Asylum Award per la letteratura 2020.
Inoltre, I racconti finalisti saranno pubblicati in un’antologia dedicata al premio che sarà edita da Asylum Press Editor. Ovviamente ai vincitori non spetterà né una copia dell’antologia, né le royalties sulle vendite.
Ora, con tutto il prestigio che targhe, pergamene e Award possano avere, come premi mi paiono un po’ striminziti, a fronte dell’impegno dell’autore.
A corredo di ciò, appaiono diversi avvisi che fanno riferimento a una officina d’arte, di cui non si conosce nulla, né quale potrebbe essere il ruolo in questo premio.
Ma probabilmente sono io quello fuori dai tempi, partecipate pure, ché uno spazietto per targhe e pergamene nel salotto si trova sempre.