"E vissero felici e contenti". Ecco cosa mi è venuto in mente quando ho letto del corso di laurea in “Facoltà di Scienze della Felicità - Corso di laurea in Teoria e Tecniche di Salvezza dell’Umanità”, osannata come un’idea geniale e promossa in ogni dove, anche da parte di personaggi importanti. Che bello! Una laurea che conferisce un quid pluris al curriculum.
Si può scegliere tra laurea breve e laurea magistrale.
Le materie insegnate?
INSEGUIMENTI per perdere fiato
AMORE – per parlare di ciò che non potrà mai essere detto
ASSENZA – per esplorare presenze
INFANTOLOGIA - per rivivere l’infanzia come fonte storiografica
FRANCOECICCIOLOGIA – per la teoria del soprassedere
VERITÀ – per imparare dal falso
DIVERTENTISMO – per purificare il senso di colpa
LEGGEREZZA - per imparare a sorvolare
ADESCAMENTO – per un uso adeguato del carisma
LIBERTÀ – per capire il libero arbitrio
TEX per la fenomenologia pura e applicata
GALATEO – per decifrare i codici
ZEN – per nulla
OMBRA – per raccontare l’amore tra luce e materia
ARS AMATORIA – per ridare senso al peccato
REGALITÀ – per onorare giorni e notti
ODIO – per tutto quello che non è biodegradabile
PROTESI EMOZIONALI – per amputazioni affettive
MEMORIA – per ricordarsi di non perderla
MICROGEOGRAFIA – per esaltare il dettaglio
AUTOREVOLEZZA – per infischiarsene dello share
COSCIENZA COMPARATA – per leggere la cronaca che non c’è
REMOTTI – per diventare angeli
PAURA – per tutte le volte che non siamo morti
FOLLIA - per una vita ordinata
METAMORFOSI - per capire tutto il resto
POESIA DELL’IMPROVVISO – perché l’effimero è bello
Utilissime. E che dire degli insegnanti, nomi di spicco. C’è anche un medium! Con questi corsi il mondo si salva, eccome. Si paga una modesta somma e durante i week end si frequentano i corsi presso varie strutture ricettive (le spese di soggiorno sono a carico dello studente).
C’è anche una soluzione denominata borse di studio, ossia la fantastica opportunità di regalarne una, ma solo a chi decide di iscriversi alla Facoltà di Scienze della Felicità. Cioè, mi spiego meglio, credo di avere capito: tu non vuoi iscriverti (o sei già iscritto) e vuoi che si iscriva qualcun altro? Anziché dargli direttamente i soldi - o spenderli per altro o magari, ancora, darli a uno studente di un’altra facoltà o in beneficenza - puoi, più elegantemente, intestargli una “Borsa di studio”.
“Con una borsa di studio fai felice chi se lo merita e puoi ricordare una persona cara iscrivendo il suo nome a lettere d'oro nell'Albo dell'ateneo.” “I beneficiari delle Borse sono studenti a tutti gli effetti e godono dei privilegi e delle agevolazioni di questi.”
Un utilissimo presente, a chi se lo merita!
Stavo ripensando a queste fantastiche opportunità durante un’escursione alle dune della Caletta, il primo maggio, mentre guardavo quei cumuli giganteschi di alghe, che avevano anche cambiato la geografia dei luoghi frapponendosi tra la spiaggia stupenda, che il mondo ci invidia, e le onde del mare; lo pensavo mentre respiravo l’aria pestilenziale che promanava da quei coacervi di alghe, la stessa che ho respirato qualche volta ad esempio anche ad Alghero, nei pressi di un tratto di spiaggia, ugualmente infestata.
Alghe che si accumulano a quintali «perché il mare sardo è sano», ho sentito dire una volta in un bar, «sono i continentali che vengono a rovinarcelo! Un mare così se lo sognano!»
Al ché mi sono detto: “meno male che tra poco usciranno molte persone laureate che potranno salvare il mondo, speriamo inizino da qui, anche perché molti degli insegnanti, e anche l’ideatore di questa utilissima facoltà in persona, sono sardi!” e mi sono sentito sollevato. Non sono sardo, ma sono sposato con una sarda e nostra figlia per buona percentuale lo è.
Oggi torno su quel sito e leggo una precisazione che mi gela il sangue:
“La laurea in “Teoria e tecniche di salvezza dell’Umanità” della facoltà di Scienze della Felicità, non ha alcun valore legale. Chi si iscrive lo fa solo perché è interessato alle materie trattate.”
Ma come! Un iscritto a quella facoltà ha tutti i vantaggi degli studenti canonici (quelli che magari studiano a costo di immani sacrifici), studia tante belle materie e poi si scopre che non c’è alcun valore legale? Uff…
C’è anche un corollario, che vorrei commentare:
“Una vera garanzia di partecipazione per passione. Una garanzia che le altre università non possono vantare. Nelle altre università, infatti, spesso ci si iscrive per interessi diversi da quelli per le materie del corso. Non sono poche le persone che vorrebbero fare i cuochi e invece studiano ingegneria perché un loro genitore è titolare di uno studio ben avviato; oppure vorrebbero fare i fantini e invece si iscrivono in odontoiatria solo perché i dentisti guadagnano bene. Una vera tristezza.”
No vabbè, non c’è null’altro da dire. È vero, in giro non si parla che di studenti sciocchi, mamma mia che tristezza, come anche quei cumuli di alghe puzzolenti, che nessuno rimuove per mancanza di soldi, pare.
E di idee.
Però che cialtrone che sono, io, lo ammetto. Mischio troppe cose. Un conto sono le alghe, cui devono pensare gli enti preposti (Stato, Comune, Provincia, Regione, Demanio, Guardia Costiera, ecc), ché la Sardegna altrimenti ce la portano via i continentali, un altro è il divertimento.
Un altro ancora sono i soldi e le cose serie. Che i soldi non bastano mai. Un altro lo studio.
Che poi è vero, lo dice anche un famoso filosofo: prima di cambiare il mondo dobbiamo cambiare noi stessi. Altro che spread.