Una bellissima storia di onestà marchettale, tutta italiana, che celebra ed eleva la cultura e la letteratura, la possiamo trovare nella vicenda che in queste ore sta scuotendo il web. Ve la riassumo. Preparate i fazzoletti, è commovente. Sulla nota rivista letteraria Satisfiction, tempo fa appare una recensione più che lusinghiera di Stalin + Bianca, l’ultima fatica letteraria di Iacopo Barison per i tipi di Tunuè, a firma di Enzo Paolo Baranelli, (se cliccate QUI potete scaricare la recensione). |
Ohibò, qui cè il primo scoop! "Per fare un favore"?? Ma come, su Satisfiction appaiono recensioni marchettare? E che piacere mai avrebbe dovuto fargli? E, letto il tenore altamente positivo della recensione, cosa mai conteneva l’ultima parte (quella eliminata, che la rendeva negativa? Mistero), visto che poco prima l'opera era stata descritta come una “pananalgesia risplendente in ogni frammento”.
Complimentoni! Bravo! Ma non è finita.
Il recensore continua affermando: “Ora -ieri o l'altro ieri- è comparsa una stroncatura del suo libro su aNobii (non l'ho scritta io, su questo non ci piove): risultato Barison vuole querelarmi, non so per cosa. Se il romanzo è brutto lo potrò dire, penso. esiste ancora la libertà di espressione. Esiste per tutti, pare, tranne che per Iacopo Barison (a cui si deve un trattamento speciale) secondo il quale io lo perseguito. Addirittura. Se una persona non è in grado di ricevere critiche non dovrebbe fare lo scrittore.”
Capito? È Barison che non deve fare lo scrittore, mica lui che dovrebbe smettere di recensire "per fare favori"! Ok, andiamo avanti.
Contemporaneamente alla sparizione della recensione bella su Satisfiction (quella della pananalgesia), quindi, su anobii appare una stroncatura (se cliccate qui la potete scaricare), in cui si dice, ad esempio che sulla copertina dovrebbe apparire una bella merda fumante, per restare in tema con il libro.
Baranelli nega con sdegno di essere l'autore di questa stroncatura (pur ammettendo che il libro era bruttino) e chiama a raccolta i fan di Facebook, dando del permaloso allo scrittore.
Ma non è finita, state pure comodi.
Che tesoro, nevvero? Che fulgido amore della cultura e della letteratura. Qui ha vinto sia il Nobel, sia l'Oscar. Non è commovente scoprire che ci sono ancora persone che ammettono i vari retroscena in editoria (ah, se potessi parlare...)? Ma vi immaginate la fortuna di un autore che capita in simili mani?
Ma perché lo ha fatto? Boh.
Per amor di precisione, vi sintetizzo anche la versione dello scrittore, visibile QUI(*), il quale ha detto di avere conosciuto il recensore al Salone di Torino, di avergli consegnato il libro per farselo recensire, dopodiché, preso atto della recensione lusinghiera apparsa su Satisfiction – e delle ripetute dimostrazioni di stima e di amicizia del recensore – è andato in ferie felice e contento. Al rientro ha preso atto del cambio di rotta e dopo qualche indagine ha capito che era tutta opera del recensore, al quale ha chiesto spiegazioni. Questi in un primo momento è caduto dalle nuvole, poi ha ammesso tutto.
Chiaramente la recensione su anobii è scomparsa.
Insomma, evviva le recensioni marchettare, evviva tutti i “mi piace” elargiti a piene mani e i “molto bello e intenso” che riempiono le recensioni che a me piace definire “bidet”. Evviva la pananalgesia, anche.
Complimenti davvero.
E ora, giusto per farmi un po' di pubblicità anche io, voglio che sia chiaro a tutti gli stroncati (e ai loro fan) nominati in questo blog che: io sono onesto intellettualmente e non amo i compromessi, né i ricatti, di alcun tipo.
(*) L'autore ha rimosso la pagina in cui raccontava la vicenda, noi l'abbiamo salvata ma non la pubblichiamo, per rispetto della privacy.