Iniziamo con questo, davvero rassicurante. Allora non si capisce bene chi lo organizza, però i soldi (mica volevate partecipare gratis!) potete mandarli direttamente sul conto del signor organizzatore. Sui premi sorvoliamo, sono uguali per tutti: “Ai primi tre autori classificati verrà consegnato un trofeo o una targa e una pergamena con la motivazione della giuria”. Ah, l'immancabie pergamena!
Tenete presente che “la segreteria del premio si riserva di trovare una associazione a cui devolvere il ricavato del concorso”. Quindi, atteso il significato di “si riserva”, possiamo stare tutti tranquilli. Infine, sappiate che, dopo che avrete pagato per partecipare, i vostri racconti – ma solo se belli – finiranno in un’antologia che verrà venduta non si sa da chi e voi non avrete diritto nemmeno a un citto (se la volete, ve la dovete comprare, ossia vi dovrete comprare i vostri racconti, quegli stessi racconti che avevate già pagato per farveli pubblicare. Sì, avete capito bene, li pagate due volte, e pensate che sono i vostri! Vi comprate le vostre cose!).
Ah, il tema dei racconti? “Mani in volo”. Ecco, cosa vuol dire? Boh.
Sempre in tema di opere che paghi per fartele pubblicare e poi ripaghi per avere il volume sul quale sono finite, c’è questo, organizzato da un’associazione senza fini di lucro. Una cosa davvero utile. Titolo? “La resistenza”, e vai: un tema che va bene su tutto, fa fine e non impegna, come il blu.
Se nessuno di questi vi va bene, allora provate questo, anche qui pagate, mandate e se volete avere il libro sul quale verranno pubblicate dovrete ripagare. Una roba da famosi. Titolo: “L’amore materno”. Originalissimo.
Qui invece c’è un premio il cui bando è a dir poco geniale: “Per partecipare occorre inviare un libro edito in volume in triplice copia allegando, in un foglio a parte, i dati anagrafici, l’indirizzo completo (necessario il C.A.P.), recapito telefonico e indirizzo e-mail. Per gli Editori, non occorrono i dati anagrafici”.
Capito? In pratica vogliono che le opere da esaminare siano anonime e senza senza segni di riconoscimento, probabilmente qualcuno non sa che sulle copertine dei libri editi ci sono stampati dei dati ben precisi, ma va ben. I premi? Ah qui si va di lusso, occhio al gioco di specchi: dunque, le quote di partecipazione (mica volevate partecipare gratis!) vanno per metà al montepremi e per metà alle spese di organizzazione. E fin qui tutto ok. Il montepremi però mica verrà corrisposto ai vincitori, ma manco per sogno, verrà usato per comprare i loro libri (quelli che sono stati usati per il concorso) – e anche qui, con tanta buona volontà, tutto ok – libri che però sono stati spediti per posta prioritaria! Non per raccomandata, si affrettano a dire nel bando. Si affrettano anche a declinare ogni responsabilità in caso di smarrimento dei plichi. Ecco, certo, famo a fidasse, come dicono a Roma, visto che le quote di partecipazione vanno direttamente sul conto dell'organizzatore. Non si sa quanti verranno premiati, però va ben, sorvoliamo. I libri, poi, al termine della competizione, verranno donati gratuitamente (meno male che hanno precisato gratuitamente, magari uno pensava che erano donati a pagamento) a enti vari. Notiamo che l'organizzatore di questo concorso è molto proficuo, infatti organizza anche quest'altro contest, per partecipare al quale si devono ugualmente spedire le opere per posta prioritaria e si declinano con pari solerzia tutte le responsabilità in caso di smarrimento del plico. Le regole di questo secondo concorso sono facilissime: tu scrivi, poi paghi per partecipare e se la tua opera non va persa (e sei selezionato) vinci una bella pubblicazione, con 25 copie tutte a te (puoi farne quello che vuoi, ma non lamentarti se poi quando la gente di vede cambia strada o fa finta di non conoscerti, per la paura che tu voglia rifilargliene subdolamente qualcuna a pagamento).
Tutta roba utilissima.
Mi chiedevo, ma esisterà un Santo protettore dei concorsi?