Parliamo di Facebook.
Si deve sapere che dare della cornuta su Facebook a qualcuna è reato di diffamazione aggravata. Lo avreste mai sospettato? Non fatelo, altrimenti potreste finire come una signora che nel Triestino prima ha mandato a un’altra donna una raffica di messaggi privati ingiuriosi, poi, forse perché pensava che non fossero arrivati a destinazione, è passata a scrivere pubblicamente Facebook, dove tutti hanno potuto leggerla. L’imputata si è difesa dicendo che voleva solo chiarire con quella persona il suo destino sentimentale e non voleva mica offenderla, né ridicolizzarla, ma i giudici – tu vai a capire il perché - non le hanno creduto.
Un’altra cosa da non fare assolutamente su Facebook è offendere pubblicamente un avvocato, né il proprio datore di lavoro, e poi negare dicendo che è stato qualcun altro che ha hackerato il vostro profilo, quando invece non è vero che è stato hackerato. Meno male che qualcuno – con tanti soldi e tanto tempo a disposizione – è arrivato fino in Cassazione per farcelo sapere, altrimenti avremmo vissuto con una diversa quanto ignorante convinzione.
In tema di automobili, volete per caso lanciare delle pietre contro un’auto? Nessun problema, potete farlo purché sia presente il proprietario dell’auto. La sua presenza, infatti, fa scattare una serie di meccanismi – a me, semplice cittadino, davvero incomprensibili – che vi permetterà di uscirne indenne.
Se per caso vi capita di drogarvi e di mettervi alla guida, sappiate che non è detto che possiate essere perseguiti. Infatti, secondo la Cassazione è punibile solo chi si cimenta in una condotta tipica della guida in stato di alterazione psico-fisica derivante da tale assunzione. Capito? In pratica, chi assume droghe “inutili” non commette alcun reato e ovviamente è usuale assumere droghe di quel tipo. Cosa s’intenda per “condotta tipica” io, povero ignorante non drogato, non lo so, uno maligno potrebbe pensare a qualche brutto incidente. Questa è civiltà giuridica.
In tema di cose da NON fare – e chi lo avrebbe mai detto? – è sconsigliato falsificare il tagliandino del pagamento per il posteggio. Lo abbiamo saputo grazie a un automobilista che ha taroccato il ticket per il pagamento di una sosta (di quanti euro potrà mai essere stato quel pagamento?) e a qualcuno che ha sporto denuncia per quel taroccamento. Una questione davvero basilare per la nostra vita coraggiosamente arrivata fino in Cassazione.
La letteratura della Cassazione è sempre interessante.