Meno male che c’è chi riesce ad arginare questo fenomeno, ossia a smascherare le notizie farlocche: il sito bufale.net. Il metodo è semplicissimo, usa due modi principalmente: controlla se le foto postate a corredo delle notizie sono già apparse in altri articoli; controlla se su google qualcuno ha già affrontato quell’argomento. E così il mondo internettiano si è spaccato in due: quelli che credono alle bufale e quelli che non ci credono perché si sono documentati su bufale.net.
Non ero mai stato su quel sito e oggi casualmente mi imbatto in questa notizia “BUFALE sul fascismo e credenze storiche – un’analisi pulita sulle credenze che girano”. È un pezzo, a firma di tale Shadow Ranger, in cui ci si preoccupa di fare una cosa davvero preziosa, cui nessuno prima ci aveva mai pensato: smontare i luoghi comuni sul fascismo. Una cosa che davvero può far cambiare la vita dell’internauta. Con un'analisi pulita.
Peccato che la Goretti sia morta nel 1902, quando Mussolini aveva solo 19 anni e del fascismo nessuno sapeva ancora nulla.
Opportunamente reso edotto sulla sua pagina Facebook, lo staff ha replicato così:
Ah, se per caso l'articolo venisse corretto, quello originale è qui.
Ma dove avrà mai preso questa notizia il signor Shadow Ranger? Più che presa, l'ha dedotta leggendo alcuni passi di un libro fondamentale per la formazione di ognuno: “Storia della politica edilizia in Italia”, del famosissimo Lando Bortolotti. A che pagina non si capisce, però questo libro – secondo bufale.net – dimostrerebbe che il fascismo ha portato avanti una politica edilizia disastrosa in quanto:
1 – si sarebbero demoliti più edifici/vani di quanti ne sarebbero stati ricostruiti [in che condizioni fossero gli edifici/vani distrutti non si sa, magari erano ruderi, ma va ben], inoltre, sempre secondo l’articolista “gli italiani e i milanesi si sono indebitati per decenni finanziando la speculazione edilizia: un fenomeno che ci è perfettamente noto ancora in questi giorni” [qualcuno gli spieghi che Milano è in Italia – e lo era anche ai tempi del fascismo –, almeno quello, senza entrare nel merito delle considerazioni che raggiungono livelli di delirio non da poco];
2 – il business dell’immobiliare si è concentrato sempre più a Milano: se nel 1916 il capitale delle immobiliari era concentrato per quasi il 60% in Lazio e per circa il 25% in Lombardia, nel 1932 la situazione era opposta, con il 53% in Lombardia e il 25% in Lazio (e quindi? Dove starebbe il danno? Mah. Visto che quegli edifici in molti casi sono molto più solidi di quelli che si fanno adesso).
Ma la parata di pseudonotizie non finisce qui. Il compilatore fa una confusione megalitica tra “previdenza sociale” e “sanità pubblica”, arrivando a scrivere un rutilante potpourrì di leggi e di considerazioni che costituiscono a loro volta una nuova bufala (a Firenze, che è sempre in Italia, direbbero che ci si è esibiti in una splendida supercazzola). Ad esempio viene citato il R.D. 2051/1926 di cui nessuno sa nulla. Il tutto per dimostrare cosa? Per smontare quale luogo comune sul fascismo? Boh.
Per non lasciare nulla d’intentato, viene affrontato anche l’argomento della 13^ mensilità: in un primo momento si nega sia stata introdotta durante il ventennio, poi, dopo pochissime righe, si cambia idea e si ammette che invece sì, è stata introdotta durante il fascismo, ma solo per alcuni lavoratori (è chiaro che essendo una novità, è stata poi opportunamente ampliata, ma a bufale.net non interessa, meglio non precisare).
Capito l'analisi pulita? Mi basta questo articolo per fermarmi qui, non credo di essere interessato agli altri.
E dire che se avesse voluto – sempre ammessa la necessità di un tale aticolo – ne avrebbe avuti di argomenti...
Ragazzi, apriamo un sito antiantibufale?