Per i poco informati, il bideismo è l’attitudine a recensirsi a vicenda, con parole sublimi, anche la lista della spesa.
Chi segue il mio blog (hater compresi, ma pochissimi, signora mia, guardi, si contano sulle dita di mezza mano!) e chi mi conosce di persona (molti di più) sa invece benissimo che questa pratica non mi appartiene.
Detto ciò, siccome la mia socia di malaffare è al Salone di Torino, Padiglione 2 / Stand G66 / Golem, travestita da chiassosa e irriverente signora Conventi, assieme all'anteprima del suo Il male allo specchio [2023, Golem Edizioni, 240 pagine], vorrei proprio parlarvi di questa sua opera.
Il libro uscirà ufficialmente il 10 giugno 2023, ma io vi spiffero qualcosina in anticipo, non ditelo all'autrice.
Devo dire che quando leggo i libri della signora Conventi un po’ mi spavento. Ha una fantasia che definire fervida non si è nemmeno a metà strada e usa la penna con la precisione poetica del chirurgo col bisturi.
Ma veniamo al libro, ambientato a Ferrara, patria dell'autrice.
Al termine della lettura, la riflessione che mi è sorta spontanea è stata: che prezzo abbiamo? Voglio dire, quanti soldi – o, più in generale, quali benefici – ci vorrebbero per comprarci o, più in generale, per farci sentore al sicuro? Lo sanno benissimo i personaggi che ruotano attorno a Ida Malacarne, la protagonista del libro, proprietaria di un palazzo storico e prestigioso di Ferrara: una scrittrice famosissima quanto dispotica e vendicativa, che non può apparire in pubblico a causa della sindrome di Behçet , una rara malattia debilitante.
A causa della sua malattia, Ida ordina ai suoi due assistenti di trovare una ragazza che, opportunamente truccata, possa sostituirla nella presentazione del suo ultimo libro. Con uno stratagemma pertanto viene assunta Giulia, una studentessa che però, prima di accettare, non convinta dal comportamento dei suoi due reclutatori, si confida con una sua coinquilina.
A questo punto il lettore ha ben chiara una prima cosa: Ida, Iduccia per i più intimi, i suoi due scagnozzi, il medico che la assiste premurosamente e altri ambigui personaggi della sua cerchia, combattono con dei segreti che costituiscono le sbarre della gabbia – dorata? – in cui si sono trovati a vivere e di cui la scaltra Ida ha le chiavi; segreti del passato che tutti temono possano essere contenuti proprio nel libro che Ida deve, da lì a poco, presentare al grande pubblico per mezzo della povera Giulia.
Ma ecco che lo specchio del titolo, a mo’ di deus ex machina, pian piano inizia a restituire a ciascuno la sua vera immagine; esso non mente e soprattutto ricorda a tutti che c'è sempre una realtà speculare, la stessa di Alice, ma in opposizione a quella sbattuta in faccia alla strega di Biancaneve.
Lo specchio, tra una pagina e l'altra di quest'opera, inizia a moltiplicare la sua superficie, fino a scalzare la figura di Ida. Gli ambienti e gli animi si trasformano in una sorta di labirinto-teatro, dove inizia a svolgersi una battaglia in cui bene e male, persa ogni valenza, si confondono, trasfigurati, tra essi fino a incarnarsi ora nell'istinto di sopravvivenza, ora nella voglia di vendetta, ora nella più “semplice” – ma in questo contesto inutile – amicizia. Una battaglia senza esclusione di colpi, compreso il quello di scena finale, pazzesco, inaspettato, di fronte al quale sorge la riflessione che ho citato all’inizio: qual è il nostro prezzo per ignorare o al massimo addomesticare la risposta dismorfica di quegli stupidi specchi, che pretendono di arrogarsi il diritto di coscienza? Quanto costano le seconde chance? Cosa si intende per fedeltà?
Sì, esatto, un libro in cui non si fanno sconti, in cui non si lascia spazio per la beltà d’animo, né per i sentimenti nobili: il re è nudo.
L’unica nota di poesia, se vogliamo chiamarla così, è la colonna sonora che scandisce gli eventi. Devo però obbligatoriamente dirvi un segreto: l’autrice ama definirsi poetica come il copertone della ruota di un trattore.
Come? Che fine ha fatto la coinquilina di Giulia? Non riesco a dirvelo, leggete il libro.