La trovate qui. Uno potrebbe chiedersi se si tratta di uno stage o di un seminario – cose decisamente diverse, anche perché le parole, soprattutto in certi contesti, hanno un bel peso – ma prima di iniziare con le perplessità, leggiamo tutto, così potremo, appunto, rimanere a bocca aperta a ragion veduta.
Analizziamo l’introduzione. Ci sono delle intuizioni pazzesche, ecco la prima: “Il processo creativo, in primo luogo, è una linea che va da a, non è un singolo punto”. Lo avreste mai immaginato? Avreste mai sospettato che la scrittura non è un flash istantaneo, un POF! che dà vita a un libro, ma il frutto di attività più profonde? No? Ecco, loro sì. In questo corso/stage/seminario si adirà la via della scrittura collettiva, cosa ne uscirà non lo sanno nemmeno gli organizzatori. La seconda intuizione è che "la scrittura è un atto collettivo, è con, è un incontro prima di una solitudine".
Non fissatevi sulla struttura della frase, proseguiamo nella lettura.
Il tema sarà “cerco casa” in quanto, spiegano gli organizzatori, “L'essere in un luogo altro potrà darci un primo stimolo esterno, poi cercheremo movimenti interni, domande, parole scomode, per trovare il cuore”. Ecco, essere in un “luogo altro”, di certo, aiuta molto a trovare il cuore, soprattutto tramite parole scomode (e Sgrammatica diffusa).
Comunque, chi vorrà partecipare, dovrà portare (oltre alla quotina d'iscrizione e al cuore) poche cose:
Poi, per quanto riguarda l’oggetto che siete disposti a “predere”, vedete voi.
Tre ultime considerazioni: sorvolate su quei “si” orfani d’accento, ma tenete conto della sistemazione, perché faranno “il possibile per darvi un letto singolo, ma ci sono stanze con letti matrimoniali. Sappiatelo. Ma niente promisquità: uomini con uomini e donne con donne...”. Capito? Niente “promisQuità”. Infine se hai delle esigenze particolari per ciò che riguarda l’alimentazione, nessun problema: ti prepareranno “dei cibi afatti alle tue esigenze”.