Siccome io sono sempre più buono e siccome in questa Bettola si parla sempre e solo di qualità, nel frattempo vi faccio conoscere Clara e Patrizia, due ragazze coraggiose e intraprendenti che hanno deciso di fondare la Biplane Edizioni.
Eccovele.
Buongiorno ragazze e grazie per la disponibilità. Prima di iniziare, ci dite chi, da dove e quante siete? potete dirci nel minor numero di battute il maggior numero di cose su di voi, gossip compresi?
Ma grazie a te! Giochiamo a indovina chi? Biplane Edizioni nasce dalla “follia” consapevole di Patrizia e Clara che ad un certo punto della loro vita, finalmente, hanno deciso di investire nella propria passione e nelle proprie capacità. Quindi possiamo definirci folli, coraggiose, consapevoli, curiose, sognatrici. Abbiamo due identità e due personalità distinte – fortunatamente – e questo ci permette di essere di stimolo l’una per l’altra e di far crescere, portando ricchezza di idee e concretezza, la Casa Editrice. E abbiamo base in Brianza.”
Voi avete fondato da poco una casa editrice, la Biplane Edizioni, com’è maturata questa decisione?
Ci siamo lasciate ispirare da diverse case editrici che stanno facendo molto bene nel panorama editoriale italiano. E con molto bene intendiamo dire che hanno uno sguardo al futuro perché stanno puntando sulla cura di ciò che editano, sulla qualità e sul creare una “casa” di nome e di fatto e con un’identità forte e “personale”. In una casa editrice seria e professionale per noi non deve mancare: il rispetto reciproco, la crescita, la promozione dell’identità di ciascuno dei componenti e la ricerca di voci che abbiano da dire al mondo qualcosa di interessante. Che sia profondo o leggero non importa - in fondo sono poi la stessa faccia della medaglia, no? E di contro abbiamo avuto modo di imbatterci in alcune realtà editoriali che si presentano come case editrici ma in realtà sono tipografie, senza ufficio stampa, senza distribuzione, senza professionalità. Così abbiamo deciso di metterci in gioco (dopo mesi di preparazione e studio) e di investire sulla nostra passione comune per la letteratura e per il mondo editoriale e sulle nostre capacità imprenditoriali. Ci piacciono le sfide!
Siete free o a pagamento? Quale filosofia adottate nei confronti degli autori?
A-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e- free! Se crediamo in un autore e in un’opera ci investiamo. Noi. Non l’autore. E’ ciò che fa un imprenditore, di norma, no?
Cartaceo o digitale?
Patrizia: “Io leggo cartaceo, perché amo il profumo dei libri, digitale solo in vacanza... (ride). Ah, no, volevi sapere il supporto delle nostre pubblicazioni! Entrambi. Uno non esclude l’altro”.
Clara: “Concordo! E comunque anche io amo il cartaceo. La carta per me rappresenta lo spazio di dialogo tra l’anima, il pensiero dello scrittore e il lettore. E io amo i luoghi di incontro!”
Però adesso devo chiedervelo: come mai questo nome, Biplane Edizioni?
Patrizia: “E’ frutto di una folgorazione (non letteralmente...). Quell’istante fortunato in cui la ragione si accorda con l’istinto. Nel DNA del nome c’è una componente essenziale del nostro modo di vedere la letteratura e la vita. “Biplane” nasconde il nome del Biplano. Per noi la letteratura è un volo, in questo caso un volo pilotato da due donne, che punta alla grandezza e alla sconfinatezza del cielo... Sky is the limit!”;
Clara: “E così come vediamo la letteratura, vediamo e viviamo la vita. Per noi la vita è libertà – interiore e personale ma anche collettiva alla Gaber (La libertà non è star sopra un albero … la libertà è partecipazione!) – grandezza e ampiezza di orizzonti.”
Quali generi trattate e in quali collane?
Raccontiamo storie; storie che siano food for thoughts, che facciano pensare, immaginare, viaggiare, scoprire. Pubblichiamo libri impastati di vita e nella vita. Che tolgano pesantezza e restituiscano leggerezza, intesa alla Italo Calvino (“... leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto...”).
Cerchiamo voci, storie, stili, punti di vista. Sperimentiamo, anche. Non seguiamo le mode, perché pensiamo siano prive di personalità. Noi abbiamo la nostra (anzi: le nostre) e, con il nostro esempio, vogliamo ricordare che ognuno di noi ha la propria. Abbiamo bisogno di persone che liberamente esprimano chi sono e in cosa credono. Solo così il mondo diventa vario, vitale e veritiero. Scegliamo cosa pubblicare solo e unicamente in base ai nostri gusti. I nostri giudizi sono liberi e indipendenti.
Quanto ai generi: niente fantasy, ma sì romanzi distopici, sì gialli (collana voli radenti), sì narrativa contemporanea (collana voli a planare), no horror, ma sì splatter. Sì ai romanzi umoristici. Niente saggistica. No romanzi rosa. Sì, libri per l’infanzia (collana voli interplanetari). No opere teatrali.
Il primo anno abbiamo intenzione di pubblicare tre collane: voli a planare, voli radenti e voli interplanetari.
E la poesia?
Poesie? Sì, collana Voli Pindarici, ma non prima del 2020, a meno che l’autore si chiami Guido Catalano o Franco Arminio o Mariangela Gualtieri. Quasi dimenticavamo: anche Chandra Livia Candiani non ci spiacerebbe! (sorridono...)
Quanti titoli prevedete di avere in catalogo?
Vogliamo partire con sei - otto titoli. Pochi, ma curati. Soprattutto per accompagnare gli autori alla ribalta e fare un tratto di strada insieme. Serve tempo.
Abbiamo già un autore straniero che ha creduto nelle nostre possibilità e ci ha detto sì. Lo pubblicheremo in autunno. Ma per ora, acqua in bocca... mi raccomando!! (ridono...)
Come dev’essere per voi il manoscritto perfetto?
Quello che ti cattura dalle primissime righe. Quello che è impaginato in modo fruibile e leggibile. Quello che non vuoi finire. Quello che quando l’hai finito, ti lavora dentro. Un romanzo che mostri nuovi modi possibili e belli per “stare al mondo”. Quello che ti fa pensare. Quello che anche a distanza di tempo ti lascia qualcosa (un’emozione, un ricordo, una frase sottolineata, un linguaggio nuovo, un’immagine, una sensazione). Un romanzo che mostri nuovi modi possibili e belli per “stare al mondo”
Quale collocazione pensate di trovare nel mercato editoriale?
Trovare una collocazione nel panorama del mercato editoriale non è facile. Siamo consapevoli delle difficoltà, ma crediamo anche nel detto “volere è potere” e che in ognuno di noi sia scritta da sempre una strada precisa da percorrere. Noi vogliamo darle credito. Costruirla passo dopo passo. Con convinzione. Crediamo che sia positivo dare libertà di scelta e di lettura: crediamo di poter essere un’alternativa valida. Valida perché ha una sua personalità. Valida perché ci mettiamo noi stesse, la nostra faccia, il nostro cuore e la nostra mente.
Quale ruolo pensate debba avere un editore nel panorama culturale odierno?
Trovare voci. Indipendenti. Dare modo di esprimersi e di essere ascoltate. Dare al lettore libertà di scelta.
Cito Eva Capirossi di Scritturapura perché ha espresso il concetto in modo perfetto “Senza bibliodiversità c’è impoverimento, appiattimento, desertificazione. Solo leggendo si conoscono i sentimenti, l’empatia, la tolleranza. Solo leggendo si impara a votare, ad esempio. L’umanità ha continuato a cercare i libri anche quando erano proibiti, al bando, al rogo. Oggi di libri ce ne sono tantissimi e sembra che nessuno li voglia. Ma io credo che siano in tanti quelli che invece continuano a cercare lì in mezzo i libri che desiderano. E ho fiducia che prima o poi li troveranno.
Senza letteratura non c’è vita.”
Si può non essere d’accordo?
Quale valore date alle recensioni e al web in genere in ordine alla promozione delle vostre opere e dei vostri autori?
Molto. Ma devono essere “luoghi” che ci corrispondono. Non vogliamo essere dovunque, ci perderemmo. Troppo fa l’effetto contrario. Vogliamo essere in luoghi scelti e che sappiano fare bene il loro mestiere. Comunicatori efficaci che sanno arrivare.
Be', che dire ragazze: in bocca al lupo e ad maiora!