Più mi sforzo di trovare almeno un appiglio che possa averne giustificato la pubblicazione, più ne trovo di segno negativo.
Mi chiedo che bisogno c’era di riscrivere una nuova versione di L’eletto, di Thomas Mann.
Almeno, dico, non svelare tutto già dalla quarta di copertina, ma nulla. Oppure che ne so, usa qualcosa di nuovo per incuriosire e arricchire il lettore. No, niente.
L’autrice racconta in prosa la leggenda del doppio incesto presente nella vita di Papa Gregorio I, detto papa Gregorio Magno, ovvero il Grande, già raccontata nel poema in versi Gregorius di Hartmann von Aue (ripreso appunto da Mann, che lo ha rielaborato in prosa, un po’ prima della Mancinelli che, non ho capito il perché, ha voluto seguire il suo esempio).
Nemmeno lo stile aiuta, sembra un libretto del catechismo della seconda elementare, se l’autrice pensava di essere riuscita a usare un registro linguistico e narrativo interessante si è sbagliata di grosso.
Senza contare le ripetizioni, che alla fine indispettiscono il lettore.