Ieri, qui, ho parlato del suo ultimo romanzo, ora vado a sottoporla a una raffica di domande, sperando che non mi ci mandi…
Eccovela.
Ciao Loriana, grazie per la disponibilità, partiamo subito con la domanda di rito: potresti dirci nel minor numero di battute il maggior numero di cose su di te, gossip compresi?
Ciao a tutti e grazie a te, Mario, per l'invito a essere qui.
Mi presento: Loriana, anima in ombraluce che vive di parole, fatta di spigoli che scioglie con chi ama; permalosa ma onesta, generosa, esaurita q.b., caparbia re-esistente.
Gossip? Un matrimonio alle spalle, una vita smontata e ricostruita in toto, una figlia, un nuovo compagno e una matassa di casini da sbrogliare. Se metto muri di solito è per sempre.
Vi basta?
Si dice in giro che tu ami definirti: “equilibrista del tempo e delle emozioni, pendolare stanca, ricercatrice di arte e bellezza”. Cos’hai da dire a tua difesa?
È tutto vero e lo faccio per sopravvivenza. Può essere considerata legittima difesa?
Si dice anche che tu ami il disegno, la fotografia, il teatro e la produzione video ma è solo nella e con la parola scritta che riesci a realizzarti. Ci racconti del tuo rapporto con questi tipi di arte?
I miei mondi sono universi complessi che premono per uscire alla luce, farsi conoscere. La creatività e la curiosità mi hanno sempre spinta a cercare il modo migliore per dar loro corpo. Il disegno è stato il mio primo amore: ho quaderni di fumetti da me realizzati e, grazie al fatto di sceneggiarli, si è così sviluppata la voglia di raccontare.
Un quadro, una fotografia, la composizione, il bilanciamento di luci e ombre... tutto ciò che è immagine ha per me forte impatto e evoca in me suggestioni e ispirazione; spesso i romanzi partono proprio da una precisa scena.
Di recente sono passata a produrre piccoli video, soprattutto turistici, divertendomi un sacco e cercando di trasmettere la voglia di scoprire un luogo e la bellezza che nascosta è dietro l'angolo mixando scene, musica e informazioni in modo accattivante (spero, almeno!).
Quali opere hai già pubblicato?
Ho pubblicato due volumi di poesie: I legami sottili dell'anima e Sotto le nuvole [ilmiolibro, 2013]; un instant book, che è un mix tra poesia e prosa, una sperimentazione a detta di molti ben riuscita: Little Thoughts/short stories [ilmiolibro 2013]; una favola per bambini che con le vendite supporta Emergency: Si può volare senza ali [Arpeggio libero, 2015]; un fantasy per ragazzi: Una fantastica caccia al tesoro [Arpeggio libero, 2016]; due romance: Il cielo d'Inghilterra [Arpeggio Libero, 2015] e Ritrovarsi [Le Mezzelane, 2018]; un racconto contenuto in un volume contro la violenza sulle donne: Il coraggio di raccontare, nella raccolta 4 Petali Rossi, un volume che ho ideato e curato, scritto insieme ad altre tre autrici per i tipi di Arpeggio libero, nel 2016; infine, un romanzo a sfondo intimistico: Una felicità leggera leggera [Le Mezzelane, 2017].
A quale sei particolarmente affezionata?
La storia di Selina (in 4 Petali Rossi), che racconta lo stupro etnico avvenuto durante la guerra nella ex Jugoslavia, è forse la cosa più dura e forte che io abbia mai scritto e che nasce da un lavoro complicato e difficile, di recupero e lettura degli atti del processo. Una grande fatica emotiva e stilistica che però mi porta ad affermare che quella sia la cosa più intensa e bella che io abbia mai scritto. Ma, visto che scrivo un po' di tutto e in base all'ispirazione del momento, senza costrizioni né di genere né di opportunità commerciale, sono soddisfatta e felice di ogni mia creatura di carta e inchiostro, perché in ogni lavoro c'è un pezzo di me e tutti i lavori li amo come figli. Impossibile quindi per me darti delle preferenze.
Ci hanno detto che ami anche la poesia, come ti rapporti con lei e quali temi affronti?
Nella poesia sono ad anima nuda, ci sono tutta e c'è tutto il complesso mondo emotivo. Racconto di attimi di vita, ricordi, rammarico, futuro, progetti, amori, persone, rabbia, solidarietà, solitudine, bellezza.
Il volume I legami sottili dell'anima racconta di anime legate, spiriti affini, incontri e percezioni.
Sotto le nuvole invece racconta il percorso di un'anima dalla sua distruzione alla sua rinascita, fatto di schiaffi in faccia, disillusione, dolore ma anche tanta luce.
Ma adesso veniamo alla tua ultima opera intitolata Ritrovarsi, edita da Le Mezzelane. La vicenda si svolge in Irlanda, come mai questa scelta? Che rapporto senti di avere con quella terra?
In Irlanda ci sono stata parecchi anni fa e mi aveva subito incantato. Quando si è trattato di scegliere l'ambientazione per il nuovo romanzo ho deciso che sarebbe stata Dublino la città che avrebbe visto nascere e vivere la storia di Coleen e Connor. La Dublino contemporanea, la capitale frizzante ma anche fortemente legata alle proprie radici, che crede nel piccolo popolo, un po' magica, fatata.
Ho cercato di essere più precisa possibile e dove, non arrivavo con i ricordi, ho ricorso a Google Street View e a ricerche su internet, insomma, non ho lasciato niente al caso. Tanto che, nella versione originale del manoscritto avevo inserito anche una miniguida turistica, per invogliare i lettori ad visitare l'Irlanda e scoprire la Dublino di “Ritrovarsi”.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo romanzo? Quali spunti?
Volevo raccontare una storia di rinascita e la storia di una donna caparbia, forte, come proprio le terre d'Irlanda mi hanno suggerito durante il mio viaggio.
… e, soprattutto, quale messaggio vorresti arrivasse al lettore?
Coleen è una donna che si è ricostruita nonostante la vita l'abbia duramente colpita. È una donna forte, un carattere ostinato e ribelle. Volevo darle, oltre alla rinascita, anche una nuova occasione di felicità. Ritrovarsi è proprio questo. La seconda occasione che bisogna saper cogliere, vincendo le proprie paure, per arrivare ad afferrare la felicità, che è essa stessa una bella rinascita: del cuore, dell'anima, della capacità di amare.
Una curiosità: ma è stata la mia impressione, o verso la fine, forse… la protagonista stava per “ritrovarsi” con un’altra persona?
Coleen si è ritrovata anche con il passato, con le situazioni irrisolte, con gli sbagli fatti. Ci sono tanti ricongiungimenti, anche emotivi. E, di sicuro, ha imparato a ritrovare anche se stessa, accettandosi e arrivando a perdonarsi.
Ma credo tu parlassi di Brian, o sbaglio?
Non sbagli… Comunque, il potere catartico del ritrovarsi: ha valore? Ci credi anche fuori dalle pagine?
Ritrovarsi ha assolutamente un grande valore, nelle vite di carta e inchiostro così come nella vita reale. Consente di ritrovare comunicazione con la parte profonda della nostra anima, che è poi il motore di tutto e la creatrice delle cose straordinarie che riusciamo a realizzare. Forza, ispirazione, elaborazione, evoluzione, crescita; tutto passa da lì.
Ritrovarsi è anche perdono, è abbracciarsi di nuovo per scoprirsi pur se cambiati e diversi, sempre noi. Ritrovarsi è la gioia di esserci, dopo essersi persi; è il guardarsi negli occhi e scoprire di volersi bene. In fondo è una rinascita, no?
Un’ultima domanda: quali progetti hai per il futuro? Insomma, cosa vorresti fare “da grande”?
Ah, non lo so, sto ancora cercando di capirlo! Di sicuro spero di poter sempre migliorare, crescere.
Quello che so per certo è che continuerò a scrivere ciò che mi piace, libera, senza vincoli, senza smanie di successo, con un'unica speranza: quella di emozionare i lettori, da una brava narrastorie.
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