Ma io cerco di proseguire confidando nella mia cialtronaggine e oggi vorrei tornare su un tema a me tanto caro: i concorsi letterari, quelli che fan diventare famosi.
Per i più distratti e smemorati, ricordo che se c’è un concorso ci deve essere per forza anche un premio, ossia un’utilità tangibile per chi vince.
Iniziamo con un concorso che come premio prevede la realizzazione di una bella antologia condominiale. Se il vincitore ne volesse per caso una copia non deve fare altro che comprarsela (ma non c’è obbligo di acquisto, si precisa nel bando). Per partecipare si devono sborsare dai 10 ai 15 euro, a seconda del numero di opere spedite. Ovviamente l’autore non ha nulla da pretendere in ordine ai proventi della vendita di tale antologia, non gli competono.
Anche questo concorso è sullo stesso genere, stessa cosa qui, però in questo caso il concorrente non deve pagare per partecipare.
Che bei premi, nevvero? In pratica si vince l'obbligo di comprarsi la propria opera.
Un altro bel concorso è questo: in palio c’è la pubblicazione della propria opera, però – c’è sempre un però – il vincitore deve rinunciare a ogni tipo di provento per per due anni, in compenso gli vengono consegnate 30 copie della propria opera, deciderà lui cosa farne. Tutto ciò per soli 25 euro di quota partecipativa. Convenientissimo.
Ci sarebbe anche questo concorso, però vedete bene di andare personalmente alla premiazione, perché in caso di assenza non ho capito cosa potrebbe succedere, meglio non rischiare, leggete sotto e se ci capite qualcosa beati voi.
Chi volesse partecipare a un concorso di quelli che se paghi puoi partecipare gratis, non deve fare altro che cliccare sull’immagine sottostante, dove è tutto scritto in maniera molto chiara.