Adesso vorrei presentarvi una casa editrice nata da poco, ma già ben definita.
Vediamo un po’ il progetto editoriale.
Salto a pie’ pari la storia della gente che canta l’elenco del telefono, ma devo fermarmi davanti a un dubbio esistenziale: “Sarebbe noiosa una vita senza fuochi d’artificio, vissuta però accanto a un focolare vero?”
So già che non dormirò.
Ok, non facciamoci prendere dal panico e andiamo a controllare la sezione manoscritti.
“Abbiamo indetto il nostro primo concorso letterario.
Abbiamo sospeso temporaneamente la ricezione dei manoscritti, per dare maggiore attenzione a tutti coloro che non vorranno perdersi la grande occasione di poter vedere pubblicati nelle nostre collane i loro manoscritti.
leggete qui i termini per la partecipazione!”
Il senso di tale scelta mi sfugge, ma di certo è un problema mio. Così come resto ammirato di fronte allo sprezzo che cotanto webmaster nutre nei confronti dell’editing.
Va be’, leggiamo lì i termini per la partecipazione al concorso.
Dunque, si pagano 25 euro e si manda un manoscritto, ok, però anche lì c’è una cosa che non capisco: cioè, come fanno quelli che scelgono la sezione “Varietà” a riuscire a mandare: “Raccolte di racconti o Racconti brevi (max 6 cart. per singolo racconto, si possono inviare max 2 racconti brevi)” [ossia un massimo di 6 x 2 = 12 cartelle, o sbaglio?] e contemporaneamente un “Minimo 45 cartelle”?
Ah, c’è anche una postilla: “Edizioni6pollici vive del proprio lavoro senza chiedere contributi agli autori. la quota di partecipazione richiesta ci permette di avere persona che assicurano la lettura di ogni manoscritto e condividere con i futuri lettori le iniziative e i progetti che sono il cardine del nostro amore per la cultura.”
Ma non è che hanno sospeso anche l'editor?
Va be’, proviamo alla sezione blog.
Ah ecco, che bello, una lunga e interessante cronaca della visita di qualcuno al Modena Buk festival 2013, con relativo spottone a un’agenzia letteraria. Una cosa che mi fa morir d’invidia.
Ok, ciao.