Dunque, il 5 novembre decido di lasciare Fastweb per tornare a Telecom, che mi ha fatto una proposta molto vantaggiosa. Nel primo pomeriggio contatto Telecom e, assieme a una incaricata, si dà il via alla procedura di passaggio: registrazione dei consensi, comunicazione dei dati, dei codici, eccetera.
Verso le 19 squilla il telefono, la chiamata proviene dal numero 0287198686. Rispondo e una gentile signorina dall’accento spiccatamente siciliano, dopo avere detto «Buonasera, qui è la Telecom», in un italiano improvvisato – e con delle voci assordanti in sottofondo - mi chiede alcune informazioni di poco conto, tipo la conferma dei dati dell’intestatario, poi vuole un numero di cellulare al quale contattarmi l'indomani. Le rispondo cordialmente e le do il mio numero. Dopo una mezz’oretta mi richiama, questa volta al cellulare, e, sempre in un italiano approssimativo, mi comunica che purtroppo a causa di "!£%/@#"$&?^" (incomprensibile) il trasloco da Fastweb a Telecom, purtroppo, non si può più fare.
Stupito, chiedo di sapere qualcosa di più e mi risponde farfugliando parole in una lingua inventata, mangiandosi sillabe e dittonghi, capisco solo: «non si può più fare per incompatibilità VOIP, deve disdire tutto, non si fa più niente, deve restare con Fastweb, buonasera». E chiude la chiamata.
Allibisco.
Insospettito, metto quel numero di telefono su google e vedo che è legato a un call center Fastweb abbastanza disinvolto.
Ma non è finita, scopro anche che la gentile signorina - quella che si mangia le parole - è solita richiamare poco dopo con l'anonimo. Ah, strabene!
Ma tu guarda!
Chiamo Telecom, mi risponde una signora alla quale racconto l'accaduto. Lei mi conferma che la pratica sta procedendo normalmente, che non risulta nessun intoppo e, tantomeno, alcuna chiamata da Telecom alla mia utenza successiva a quella della registrazione del primo pomeriggio.
Capito che volpi?
Adesso vado e disdico tutto, resto con Fastweb!