Racconti casuali, di Mario Ranieri, un’opera autoprodotta sulla piattaforma lulu.com, fa proprio questo: riporta diciannove situazioni che da normali diventano, per un nonnulla, un fattore qualsiasi scatenante, assurde; ce le racconta come fossero la cosa più naturale del mondo, con perfetto distacco e particolare attenzione alla parola, non ce n’è una fuori posto; in ogni racconto tratta un tema della vita quotidiana, con uno stile sempre lineare, senza sbavature e senza mai cedere alla tentazione del troppo detto.
L’autore dissacra in maniera intelligente i capisaldi e le problematiche tipiche di questo periodo, come l'amicizia, l’ansia, il disagio mentale, la disoccupazione, i media, gli inquirenti, mettendo l’accento su come - mai quanto oggi - ci si senta smarriti e senza speranza, in preda all’ansia e al disagio mentale, che paradossalmente potrebbero costituire l’ancora di salvezza per la sopravvivenza, visto che implicano l’affidamento della vita ad altri. E che la nostra vita sia fondamentalmente in mano ad altri è un pensiero che ci sfiora spesso, anche se non siamo in qualche reparto di psichiatria.
Il fulcro centrale del plot narrativo sono i dialoghi, battute rapide e narrazione ridotta all’essenziale, con un risultato ottimo e che, soprattutto, non costringono il lettore a tornare indietro per vedere chi dice cosa.
Un’opera, e finalmente!, ottimamente strutturata e senza pretese taumaturgiche, né di reportage o di “riflettori su”, un’opera leggera e gustosa.
Ed è per questo che ho accettato sia di scrivere questa recensione, sia di scrivere due righe di prefazione, Mario Ranieri mi ha convinto (e mi ha fatto davvero ridere di gusto, come non facevo da tempo, un riso sano e schietto, ché a me, tutto sommato, 'sta gente seriosa e sempre in vena di dare consigli e di dispensare - compiaciuti - pensieri ammantati di verità assoluta mi sta un po' pesantuccia).