Questo raccontino l'ho scritto in occasione del laboratorio in seno al festival "Ananti de sa ziminera", organizzato dalla consulta giovani Bauladu.
Si trattava di produrre un brano usando lo stile di uno scrittore famoso. Io mi sono ispirato a un fatto realmente accaduto e l'ho descritto usando lo stile di Alessandro Stellino (autore di Incendi, racconto di fine estate, edizioni il Maestrale) e un po' anche quello di Nello Rubattu (autore di Pierre, Angelica Editore).
Quando c’è proprio caldo, io e la mia amica ce ne andiamo al chiosco di Signor Ignazio a mangiare un ghiacciolo all’ombra. Che poi più di una volta il ghiacciolo lui ce lo regala, ma non glielo dico a mamma, sennò si arrabbia perché dice che non devo accettare nulla da nessuno, nemmeno se lo conosco. Un giorno che c’era un caldo che se ne sudavano anche i crasti, siamo andate da Signor Ignazio e mentre mangiavamo il ghiacciolo sono arrivati un uomo e una donna umbè seri ed eleganti. Lei tutta grassa e ammuzighilita si è accomodata con solennità al tavolino prima di lui, poi hanno iniziato ad aspettare signor Ignazio per ordinare, ma quello era al telefono e parlava, parlava, senza finirla più. Allora il tipo si è messo a voci: “Cammarier, oh cammariè”, finché signor Ignazio si è stufato e si è avvicinato. E lui: “ajò, a ce li porta due gaffè?” E Signor Ignazio: “Eja”. Che poi si vede benissimo quando Signor Ignazio è falso, e in quel momento lo era a frundidura. Insomma ha portato i “gaffè”, ce l’ha posati sul tavolino con finta gentilezza e si è allontanato, ma poco dopo il tipo lo ha richiamato: “Cammariè, ascò”, e Signor Ignazio: “Oh?”, e il signore elegante: “maaa… e le siucrr?”, e Signor Ignazio: “a non la vedi la zuccheriera lì, ahn, o ti ni so faraddi l’occi?” In effetti sul tavolino c’era una zuccheriera enorme multipiano, tipo torta di matrimonio, tutta piena di bustine colorate di zuccheri di ogni tipo. Forse erano troppo innamorati e non l’avevano vista, lo dicono tutti che l’amore è cieco, ma io spero di non essere mai così da grande perché il signore elegante si è alzato e ha iscutto a faccia Signor Ignazio. Ogni podda! Finché non è arrivata la polizia, ma noi ce n’eravamo già fuggite che avevamo umbè di paura. La verità.
Riviera di Sorso (SS). Rissa al chiosco “da Ignazio”
[da “L’Unione sarda” del 19 luglio 2005]
Nel pomeriggio di ieri, una 40enne originaria di Marsiglia e il suo convivente 45enne originario di Sassari, entrambi residenti da anni in Francia, hanno aggredito, nel suo locale, Ignazio Schirru, titolare dell’omonimo chiosco sul lungomare di Platamona. Da una prima ricostruzione effettuata dagli agenti intervenuti sul posto, pare che la coppia si sia lamentata per la scarsa qualità del servizio. Schirru ora si trova nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale SS Trinità di Sassari, in prognosi riservata. Gli aggressori sono stati tratti in arresto e sono in attesa dell’udienza di convalida.