Buongiorno, cari avventori sgangherati, oggi vorrei raccontarvi la storia di Efisio Manoscrittu, un autore sardo che ha avuto l’ardire di rivolgersi a un famoso (va ben ce ne sono di più famosi di lui) editore chiedendogli se fosse interessato a un bellissimo manoscritto.
L’editore gli ha elegantemente risposto in questo modo:
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a cosa le serve un editore? forse per prendergli i soldi per finanziare la vostra solitaria impresa? invece fatevi scegliere partecipando alla vita letteraria, mettendovi in luce con racconti brevi - pubblicati magari sulla rete, o facendo girare i vostri progetti fra gli altri scrittori.
SONO I COLLEGHI I MIGLIORI SPONSOR DI UNO SCRITTORE
“ e soprattutto non pensate a sostituirvi in tutto e per tutto al lavoro dell’editore”
Se seguirà i miei consigli vedrà che troverà un editore VERO.
=====
Efisio rimane basito: Di certo un hacker si è impadronito del computer dell’editore famoso, pensa, non si spiegherebbe altrimenti questa risposta che, oltre a inneggiare ai bidet letterari, si basa sulla pia illusione che tra scrittori ci sia solidarietà e che sia una bella cosa regalare a destra e a manca raccontini.
Le ultime due frasi, complete di virgolette, poi, sono sibilline al pari delle centurie di Nostradamus.
Cosa vorrà dire “… vedrà che troverà un autore vero?”
Che l’hacker sia un autore scontento e vendicativo?
Mistero (musica dell’accoltellamento nella doccia del film di Hitchock).
Efisio, quindi, risponde all’editore famoso cercando di spiegargli che non è proprio a digiuno di editoria e di libri e che non capisce il senso della risposta, anzi la trova un po’ offensiva.
L’editore famoso risponde con la seguente mail dall’oggetto: I miei soldi.
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la sua scomposta reazione mi preoccupa, io sono gentile e disponibile, ma non sono tenuto per lavoro a curare le problematiche degli scrittori (o aspiranti tali), l’isolamento sardo le ha forse fatto travisare le mie parole, dettate dal buon senso e la simpatia verso chiunque si rivolge a me. Non capisco a cosa si riferisce quando parla di bidet letterario? Si faccia conoscere per quello che scrive e non per i libri che presenta e infine non vedo nulla di offensivo nell’averle scritto che lei vuole i miei soldi (e non solo), visto che non sono un editore a pagamento, ma che anzi pago io gli autori.
Suo Xxxxxxx
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Efisio - convintissimo, avendo lui piena fiducia negli editori famosi, che l’hacker si stia divertendo un mondo – va allora a controllare su un noto forum cosa si dice di questo famoso editore e non crede ai propri occhi quando legge le risposte che alcuni avventati autori hanno ricevuto dopo essersi a lui tramite mail. Una delle tante è stata: “Cambia spacciatore”.
Uno maligno penserebbe: ma guarda questo maleducato spocchioso, ma siccome io non sono maligno e credo sempre più nella presenza dell’hacker, non lo penso.
Che gente simpatica, nevvero? Lo Sgarbi dei poveri.
Un abbraccio ai miei amici ISOLATI sardi e un altro agli amanti - ancorché sardi - dei bidet letterari.
L’editore gli ha elegantemente risposto in questo modo:
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a cosa le serve un editore? forse per prendergli i soldi per finanziare la vostra solitaria impresa? invece fatevi scegliere partecipando alla vita letteraria, mettendovi in luce con racconti brevi - pubblicati magari sulla rete, o facendo girare i vostri progetti fra gli altri scrittori.
SONO I COLLEGHI I MIGLIORI SPONSOR DI UNO SCRITTORE
“ e soprattutto non pensate a sostituirvi in tutto e per tutto al lavoro dell’editore”
Se seguirà i miei consigli vedrà che troverà un editore VERO.
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Efisio rimane basito: Di certo un hacker si è impadronito del computer dell’editore famoso, pensa, non si spiegherebbe altrimenti questa risposta che, oltre a inneggiare ai bidet letterari, si basa sulla pia illusione che tra scrittori ci sia solidarietà e che sia una bella cosa regalare a destra e a manca raccontini.
Le ultime due frasi, complete di virgolette, poi, sono sibilline al pari delle centurie di Nostradamus.
Cosa vorrà dire “… vedrà che troverà un autore vero?”
Che l’hacker sia un autore scontento e vendicativo?
Mistero (musica dell’accoltellamento nella doccia del film di Hitchock).
Efisio, quindi, risponde all’editore famoso cercando di spiegargli che non è proprio a digiuno di editoria e di libri e che non capisce il senso della risposta, anzi la trova un po’ offensiva.
L’editore famoso risponde con la seguente mail dall’oggetto: I miei soldi.
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la sua scomposta reazione mi preoccupa, io sono gentile e disponibile, ma non sono tenuto per lavoro a curare le problematiche degli scrittori (o aspiranti tali), l’isolamento sardo le ha forse fatto travisare le mie parole, dettate dal buon senso e la simpatia verso chiunque si rivolge a me. Non capisco a cosa si riferisce quando parla di bidet letterario? Si faccia conoscere per quello che scrive e non per i libri che presenta e infine non vedo nulla di offensivo nell’averle scritto che lei vuole i miei soldi (e non solo), visto che non sono un editore a pagamento, ma che anzi pago io gli autori.
Suo Xxxxxxx
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Efisio - convintissimo, avendo lui piena fiducia negli editori famosi, che l’hacker si stia divertendo un mondo – va allora a controllare su un noto forum cosa si dice di questo famoso editore e non crede ai propri occhi quando legge le risposte che alcuni avventati autori hanno ricevuto dopo essersi a lui tramite mail. Una delle tante è stata: “Cambia spacciatore”.
Uno maligno penserebbe: ma guarda questo maleducato spocchioso, ma siccome io non sono maligno e credo sempre più nella presenza dell’hacker, non lo penso.
Che gente simpatica, nevvero? Lo Sgarbi dei poveri.
Un abbraccio ai miei amici ISOLATI sardi e un altro agli amanti - ancorché sardi - dei bidet letterari.
