Oggi vorrei parlarvi dell’utente Monica Rossi, apparso da diversi anni nel prestigioso salotto di Facebook. Monica Rossi – pur riuscendo a mantenere un alone di mistero attorno a sé – ha catalizzato l’attenzione di quasi tutti coloro i quali frequentano, un po' come possono, ossia da voyeur, il bel mondo editoriale: sa tanti gossip succulenti, conosce molti autori, ha letto numerosi libri, insomma dimostra di sapere tante belle cose interessanti. I suoi post sono venerati quasi più delle sacre scritture: centinaia e centinaia di commenti, di like, di ringraziamenti, di laGrime e di cuori.
Simone Cerlini è addirittura riuscito a intervistarlo – sì, al maschile, perché un giorno Monica Rossi ha svelato all'universo adorante di essere un uomo – e qui potete trovare l'intervista intitolata “MONICA ROSSI, L’EDITOR che FA VENDERE MILIONI DI COPIE AI SUOI AUTORI, DISINTEGRA LE VACUE VELLEITÀ DEGLI SCRITTORI PRESUNTI E VI SPIEGA COME FUNZIONA L’INDUSTRIA EDITORIALE”.
Ecco, quindi, nonostante nessuno sappia chi sia, Monica Rossi riesce a far vendere milioni di copie ai suoi autori. Bene, ma andiamo avanti ché il meglio deve ancora arrivare.
Nessuno di noi popolo bue riesce a capire chi possa essere questo personaggio e qualcuno ha iniziato a dire che potrebbe trattarsi di un "esperimento sociologico". Infatti è curioso vedere come tanta gente accorra al trono corrusco di Monica Rossi, dandogli quasi sempre ragione qualsiasi cosa scriva e considerando le sue parole come un balsamo, un faro nell'oscurità del labirinto editoriale, uno sprone, come la carezza del papa.
Tuttavia, ogni tanto qualche notizia ci viene concessa, infatti dopo averci confessato di essere uomo, Monica Rossi svela anche un altro particolare, e qui la cosa si fa seria, ossia di avere un tumore e di avere ancora pochi mesi di vita. Quindi i post di matrice editoriale iniziano ad alternarsi con quelli sulla sua salute, ovviamente sempre ammantati della saggezza, un po' ruvida, propria dei grandi maestri di vita.
Un bel giorno, e qui arriva il bello (si fa per dire), Monica Rossi racconta che un medico, brutalmente, gli ha riferito che le cure connesse con la sua patologia lo starebbero rendendo incapace di avere rapporti sessuali. Monica Rossi quindi cosa fa? Nonostante sua moglie – sì, ha anche una moglie e una volpe, almeno così pare – neghi decisamente, nonostante lui stesso affermi di dedicarsi all'autoerotismo con soddisfazione quasi ogni giorno, decide di sottoporsi a una visita specialistica per sbugiardare quel medico e di allegare il referto di un andrologo privato, a dimostrazione della sua potente virilità.
Ecco, il referto medico: sarà mica un altro esperimento sociologico? No, perché è perfettamente identico, anche nelle virgole, allo stralcio di uno studio eseguito nel 2017 a cura della SIAMS (Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità), firmato dal dottor Nicola Caretta, sotto la supervisione dei dottori Elisa Giannetta, Sandro La Vignera, Sara Marchiani e Pier Francesco Palego.
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Ci troviamo per caso di fronte alla bizzarra coincidenza di due referti identici? Ossia allo stralcio di uno studio effettuato nel 2017 identico al referto rilasciato nel mese di gennaio 2020 a Monica Rossi? Oppure ci troviamo di fronte a un meschino quanto patetico copia incolla? Oppure, ancora, a un andrologo in possesso di un prestampato da rifilare ai pazienti? O magari a un paziente che rientra perfettamente nei parametri ipotizzati in quello studio?
No, miei amati Bettolari, nessuna coincidenza, e qui la cosa è davvero grave: quel referto esibito da Monica Rossi (con tanto di firma coperta, ché lui ci tiene alla privacy) non è per nulla genuino, lo assicurano proprio i medici della SIAMS, i quali hanno precisato che il referto esibito da Monica Rossi è un “…modello usato dal dottor Caretta per fare didattica”, ossia che “quel modello non è riferito a nessuno, è solo un template, uno scheletro su cui poi l’ecografista scrive il vero referto, giusto per non partire da zero e scrivere in modo più veloce il referto vero”.
Ergo, qualcosa non quadra. Per quale motivo Monica Rossi – persona con quoziente di intelligenza pari a 157, mica cotica, e si vede che è una persona intelligentissima – esibisce lo stralcio di uno studio condotto tre anni fa spacciandolo per un referto rilasciato a lui? Ma, più in generale, perché ci rende partecipi dell'attentato alla sua virilità?
Ovviamente i commenti sono tutti – e taluni con toni davvero forti – contro quel medico incompetente che ha osato mettere in dubbio le virtù di Monica Rossi.
Siccome la salute è una cosa seria, siccome tra i commentatori e gli estimatori di Monica Rossi c'è anche gente che sa davvero cosa sia la chemioterapia, ritengo che, se chi si nasconde dietro quel profilo di fantasia ha davvero esibito un certificato "farlocco", ci troviamo di fronte a una persona poco corretta. Questo “esperimento sociologico” è da sottoporre all’attenzione dell'autorità giudiziaria e all'ordine dei medici.
Uno maligno potrebbe pensare che l'ideona del tumore sia stata buttata lì per potere un giorno giustificare la sua scomparsa da Facebook. O magari, uno ancora più maligno potrebbe pensare che dietro a Monica Rossi c'è una équipe di persone che si stanno sbellicando dal ridere e che stanno mettendo mano a qualche saggio a mo’ di esperimento sui topolini da laboratorio, da esibire e studiare chissà dove, ma io non sono maligno, io semplicemente non tollero chi vuole apparire più cialtrone di me.
Qui si tratta, sempre che io non mi stia sbagliando, di poco rispetto nei confronti di chi invece sa cosa siano certe malattie, perché tutto va bene, tutto fa brodo, tutto fa stare in allegria, ma certi sfottò davvero non li reggo.
Prima o poi il profilo di Monica Rossi sparirà, lasciandosi dietro solo tanta amarezza per simili “episodi sociali”.
Concludo.
Siccome Monica Rossi è anche una persona vendicativa, e probabilmente mi conosce anche di persona visto che prima mi ha chiesto l’amicizia su Facebook, per poi togliermela quando ha notato la mia ritrosia nel far parte della sua corte adorante, adesso passerà al contrattacco, però, lo dico con il cuore: chissenefrega, tanto non mi legge mai nessuno, ma sono anche di querela facile.
Ah, dimenticavo, la gatta frettolosa fa i gattini ciechi: io so tutto.