Dunque, se pensate che le Caravelle fossero solo tre vi sbagliate: la nota cacciatrice di teste Gaia Conventi ne ha scovato una quarta, ma siccome lei non si muove per niente è chiaro che si tratta di una caravella editoriale. Va be’, editoriale è una parola grossa, diciamo tipografica.
Chi vuol sapere quale viaggio si può intraprendere su di essa non deve fare altro che leggere la letterAperta, che vi riassumo per sommi capi – i principali – qui di seguito:
Hai partorito il meglio di quello che era in te e fuori di te, quel condensato inscindibile di emozioni ed esperienze che più volte hai avuto la sensazione vagassero nell'aria prive di ordine.
(Scusate, ma non è che state dicendo che la mia opera è una cagata?)
Parti da internet, magari selezionando le solite parole chiave come "casa editrice" o altro. Stampi, ritagli, selezioni e magari cominci a preparare la tua mail "prototipo" che girerai un pò a tutti. [omissis] Sei emozionato e questo ti gioca a sfavore. Prenderesti per buono anche il giudizio di un analfabeta.
(Verissimo, prenderei per buono anche il giudizio di chi scrive pò e vi dico che è difficilissimo scrivere pò e perchè su word, il correttore si oppone strenuamente, dovere ostinarvi).
Insomma una bella introduzione sulla psicologia dell’allocco che vuole diventare un pavone e sulla relatività della grammatica. Poi viene il bello: fatti tre domande e datti tre risposte, e qui casca l’asino:
1° domanda - Devo pagare per pubblicare il mio libro?
Si, se per pagare intendi sostenere una spesa. No, se l'acquisto dei tuoi libri rientra nella logica di diffusione della tua opera. Con una importante precisazione (e qui la differenza!!!): quanti libri devo impegnarmi ad acquistare e a che prezzo? Si, perchè non si può generalizzare sull'impegno contrattuale dell'acquisto copie
(Capito? La risposta è: si, senza accento, che in una casa editrice seria fa meno rumore, devi pagare, anche se in realtà sarebbe un no, visto che loro fanno acquistare solo poche copie e non badano a inutili sottigliezze come l’accento finale su perchè, ma anche un si e basta, sempre sottovoce).
2° domanda - Perchè non fare una stampa in proprio del mio manoscritto evitanto così contratti o burocrazie varie?
(Ragazzi, questa la salto, posso anche sorvolare sul perchè ma quell’evitanto mi inquieta.)
3° domanda - Cosa fa per il mio libro la Casa Editrice?
(Tra tutte le risposte vi vorrei segnalare la prima e la decima.)
1) Correzione ed editing del testo
(Ah in quel campo siete davvero bravissimi, si vede già da questa letteraperta)
10) Pubblicizziamo la tua opera inviando una mail di presentazione a tutta la mailing list della casa editrice, creiamo nel contempo una pagina personalizzata all’autore, aderiamo a diversi progetti di diffusione libraria (Orto dei Poeti - Seminalibri)
(Avete un orto per poeti? Buono a sapersi, ve ne manderò qualcuno).
Ergo, 8.627 battute spazi inclusi per dire:
se ci pagate vi pubblichiamo gratis, abbiamo anche un orto dove, sempre se ci pagate, vi mandiamo a coltivare una nuova grammatica.