Sembrerà un’ossessione la mia, però vorrei dare un quadro completo, secondo il mio punto di vista, sulla situazione e, in particolare, sulla loro utilità, premi compresi.
Non smetterò mai di ribadire che un concorso prevede dei premi, ossia delle utilità, per il vincitore, quindi targhe, attestati, medaglie (a meno che non siano d’oro zecchino) e diplomi, secondo me non costituiscono un premio, soprattutto se l’autore per partecipare a quel concorso ha pagato una quota, anche minima, di adesione.
Veniamo al dunque.
Per partecipare a questo concorso, si devono sborsare dai 15 ai 20 euro e cosa si vince? Trofei, targhe e pergamene assortite. Inoltre, con i racconti – tutti rigorosamente a tema libero – verrà composta un’antologia che gli autori, se la vorranno, dovranno comprarsela. I partecipanti dovranno spedire le opere per posta ordinaria, ossia non tracciabile e, ovviamente, “L’Organizzazione non si fa carico dei danni per opere non pervenute per disservizio postale”. Infine, nel bando si precisa che: “Nessun introito spetterà alla Associazione”. E a chi andranno, allora, gli introiti? Boh.
Anche il tema del concorso, ovviamente, deve avere un valore, sempre che le parole abbiano un senso, quindi se si organizza un concorso per “… contribuire a far conoscere e valutare nella sua pienezza lo scrittore XXX”, non capisco per quale motivo si debbano mandare opere a “tema libero”. Questo concorso, che prevede una quota di adesione di ben 25 euro, inoltre, mette in palio la pubblicazione dell’opera vincitrice, opera che se l’autore vuole se la deve comprare, senza che gli spettino neppure le royalties sulle vendite della stessa. Quindi: quale sarebbe il premio?
Se si organizza un premio letterario per celebrare Quasimodo, si dovrebbero richiedere testi con un minimo di attinenza alla penna di quel poeta, invece in questo concorso, organizzato in collaborazione con una famosa casa editrice a pagamento, si può spedire, a partire da 20 euro (che l’autore deve pagare) una qualsiasi cosa a “tema libero”. Cosa si vince? Anzitutto un Trofeo Salvatore Quasimodo per i primi classificati, poi targhe, coppe e diplomi per i finalisti e per le segnalazioni speciali al merito.
Ecco: le segnalazioni di merito. Ma segnalazione di cosa e a chi? Ma non è finita. C’è anche la possibilità di avere l’oramai immancabile antologia che, come sempre, non comporterà alcun vantaggio economico per i vincitori. Anzi.
Ci sono poi i concorsi in cui non si sa cosa si vince, tipo questo, con quota di adesione di 10 euro, in cui saranno i seguenti premi senza graduatoria di classifica a sezione (??): Premio Assoluto, Premio Giuria, Premio Critica, Premio Autore, Premio Miglior Libro, Premio Poesia, Premio Letteratura, Premio Cultura. Oltre a menzioni di Alto merito culturale, Alto merito letterario e alto merito poetico e narrativo.
In cosa consistano, e a cosa potrebbero servire, tali premi, non è ben chiaro, tantomeno le menzioni di “alto merito”.
Anche in questo premio e in questo si pagano 10 euro, si partecipa con qualche bella opera a tema libero” e non si sa cosa si vince.
Un altro concorso – con opere a tema libero – in cui i premi appaiono poco convincenti è questo. Per partecipare si devono sborsare 10 euro e si possono vincere targhe e attestati personalizzati con motivazione.
Ecco, non capisco neppure per quale motivo in molti casi si specifichi, quasi a voler dare un valore aggiunto, che le targhe, gli attestati, le coppe e tutto il resto, sono “personalizzati”. Ci mancherebbe anche che fossero anonimi o collettivi.
A costo di apparire petulante, presto tornerò con altri premi e concorsi sulla cui utilità lascerò a voi ogni commento.