Un destino che si rinnova con le stesse infauste fasi affligge una famiglia - povera - della bassa Padana. Per “rinnova” è da intendersi anche una certa componente letterale di “novità”, ma sempre inadeguata per ciò che riguarda la figura femminile, singolarmente imperniata nel ruolo di colonna portante della famiglia.
Una sorta di progresso socioculturale a rilento, quasi a frenare l’evoluzione culturale che dovrebbe stare alla base dei rapporti interpersonali a vantaggio di sciocche, ma comode, convenzioni.
Sofia viene costretta ad andare in sposa a un ricco proprietario terriero ma per fortuna i destino, il cielo e, perché no, l’autodeterminazione femminile, hanno messo un rimedio, non senza dolore, a questo matrimonio e aperto nuovi orizzonti, tuttavia non si tratta della solita storia d’amore, anzi in queste pagine l’amore viene descritto quasi sempre nelle sue accezioni negative
Qual è uno degli obblighi di ognuno di noi, credente o ateo che sia, se non quello di rendere meno pesante il passaggio terreno dell’umanità? Sembra facile, forse è ancor più facile non fare nulla, però, per tornare a quel “rinnova” di prima, ci si deve provare e anche se il primo risultato non è quello sperato, gli orizzonti che si possono aprire possono essere decisamente migliori.
E leggendo i libri di Anna Giorgini si capisce che la speranza per un mondo con più rispetto non deve mai venir meno, poiché assieme a essa c’è sempre una certa dose di fortuna.
E di magia, che non guasta mai e a tutti noi piace crederci.