La nota ficcanasa che di cognome fa Conventi si è presa la briga di leggere tutto Lui sa perché, scritto a quattro mani da Carolina Cutolo e da Sergio Garufi, per i tipi della ISBN Edizioni, e lo ha recensito.
Qui potete leggere cosa ne pensa e la conferma ai miei dubbi sull’utilità di quest’opera che, seppur spacciata per una cosa leggera e simpatica, di fatto percula gratuitamente gli autori, indipendentemente da ciò che hanno scritto. È opportuna una cosa del genere? Fermo restando che la critica deve fermarsi all’opera, potrebbe anche starci qualche parentesi, ma di certo con altri toni.
La vicenda a mio modo di vedere presenta ulteriori aspetti collaterali e voglio agganciarmi proprio alla recensione di Gaia.
Premetto che conosco personalmente Carolina Cutolo, ho presentato assieme a lei il suo ottimo Romaticidio a Porto Torres, è una ragazza molto in gamba e che stimo, quindi nulla di personale.
Sorvoliamo sul fatto che Lui sa perché è un’opera - dal chiaro intento autoreferenziale - in cui due (autoelettisi) scrittori sparlano bellamente (con qualche accento sguaiato) di altri scrittori, quindi non vedo il valore di questo libro, né l’utilità che il lettore (e intendo lettore forte) ne potrebbe trarre. Cos’è questo, un saggio? Un cosa? Un elenco noioso e sterile? Cui prodest? A far sapere solo che loro, gli autori, sono in buoni rapporti con Umberto Eco?
L’esame puntuale e spietato di Gaia Conventi potrebbe essere completato, secondo me, da altri elementi, pur non avendo io letto il libro, né mai lo leggerò.
Il primo: la copertina. Allora, se dopo quest’opera ci si deve sentire autorizzati a interloquire anche in ordine ai saluti e alle dediche dell’autore, anche la copertina non può sfuggire a tale logica, essendo uscita dalle mani di qualche grafico. In questo caso si tratta di un bellissimo copia e incolla di immagini e clip art trovate in giro per google. Cosa c’entri con l'opera non si sa, ma forse la fretta era per il contenuto, sul quale, appunto, è già stato detto tutto. Il font del titolo, che ricorda la grafia volutamente forbita ed elegante - per non dire compiacente agli occhi dei "grandi" - dei bambini delle elementari, è eloquente, passo oltre.
Il secondo elemento sta nel fatto che l’autrice stessa, nel suo Romanticidio, oltre ad avere scritto una dedica propedeutica a suo fratello (e di ciò il lettore ne è rimasto sicuramente abbagliato, ché tutti lo conoscono, suo fratello), alla fine ha citato una marea di nomi (ma tantissimi!)*, a mo’ di elenco telefonico, o di lapide, la maggior parte dei quali sconosciuti al popolo bue (i suoi genitori, sua nonna e gli amici del biliardino, ad esempio), e il lettore sarà stato felicissimo di leggere quella sfilza di nomi e di chiedersi: ma alla fine chi lo ha scritto ‘sto libro? Lei o tutta ‘sta gente? Solo che la Cutolo ben si è guardata, in questo caso, di autocitarsi. Forse per mera dimenticanza o per modestia. Ma, si sa, che la politica del fate quel che dico ma non fate quel che faccio oramai è legge.
Il terzo riguarda le fonti. Gli autori ammettono di essersi documentati “Grazie ai librai di Pagina 272, l’Eternauta/HulaHoop e Fandango Incontro che mi hanno lasciato fotografare una dopo l’altra tutte le ultime pagine dei libri e poi non si incazzavano quando me ne andavo senza comprare niente.” Ora, dico, vi sembra corretto permettere una cosa del genere? Cioè, è corretto un libraio che consenta di fotografare - gratuitamente - le ultime pagine dei libri che ha in vendita al fine di scrivere un’opera che pretende di essere spiritosa? Mah.
Il quarto si aggancia direttamente al terzo e riguarda proprio la libreria Eternauta, dalla quale sto ancora aspettando il premio vinto due anni fa al contest organizzato proprio dall’autrice di questo libro: cento euro in libri che non ho mai visto. E per rimanere sempre sul pezzo, il titolare della libreria, dopo poco, mi ha anche cancellato da Facebook, ma fa nulla.
Resta un quinto punto che, come dice Gaia, è meglio non approfondire troppo per non trovarsi gli avvocati sullo zerbino e riguarda alcune presunte lamentele rivolte da molte persone, anche pubblicamente, alla casa editrice ISBN, che ha pubblicato questo libro e che potrebbero essere oggetto dell’interesse del sito, sempre ideato dall’autrice (che non conoscevamo nella singolare collaborazione con ISBN, come fa giustamente notare Chiara Berretta Mazzotta in calce al post della Conventi), scrittorincausa (che si occupa*va* di contratti editoriali e di cose legali connesse). Però, per combinazione, in concomitanza con l’uscita del libro, quel sito non può più offrire il proprio aiuto. D'altro canto nessuno dei due autori ha ritenuto opportuno esprimersi su questo punto, tantomeno Garufi, che ha commentato più volte sul blog della Conventi, per di più arrabbiandosi.
Peccato.
Però, si sa che la correttezza paga, quindi posso anche chiuderla qui.
Detto ciò, saluto tutti quelli che mi conoscono.
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* Se volete sapere chi sono le persone ringraziate, eccole:
Mario Desiati, Carlo Sperduti, Daniele Miglio, Federica Rizzo, Claudia Guerrieri, Barbara Vacca, Michele Cutolo, mia madre, mio padre, Fabio Viola, Gianluca Liguori, Massimo e Umberto della libreria L’Eternauta, Giordano Bevilacqua, Francesca Volpi, Leonardo Lucarelli, tutti gli amici con cui ho lavorato come bartender a Casalbertone, Lorenzo Cordivani, Antonio Romano e Daniele Cesari, che senza volerlo mi ha suggerito il titolo. Ringrazio inoltre: Mauro Pallagrosi; Debora Diana e Roberto Arcuri; Serena Iacovelli, Flavio, Eva, Demetra e Rosso Giordano Capotorti; Francesca Avena; Melissa Gattella; Sara Bracaletti; Mirko e Isabella Z.; Camillo Cutolo, Rosario e Marcella; Alberto e Daniele Murino; nonna Giovanna; Danilo Maramotti; Maria Elena Pannunzi; Alfredo e Luca di Vineria ZeroOtto; Francesca Meloni, File, Atena e Thera Pollastrini; Melissa Panarello; Alessandra Di Pietro; Paola Tavella; Martina Donati; Alessia Polli; Pierfrancesco Diliberto; Susanna Raule e Armando Rossi; Angelo Zabaglio; Scrittori Precari; Vittoria Nenia Bruschetta; Daniele Vazquez, Laura e Giulia; Simone Petroni; Andrea Natella; Luca Nobile; Valentina Fenu; Antonello Amoriello; Paola Soriga; Massimiliano Lancioni; Daniela Chiarini; Paolo De Lazzaro; Gianni Perfetti; Maria Antonietta Esposito e tutta la famiglia Esposito-Bevilacqua; Elisabetta e Francesca dell’Hula Hoop Club; Roberto Moroni; Stefano Sgambati; Graziano dell’Anna; Enzo Rammairone; Fabio Lanuti; Ilaria Mazzeo; Luna Margherita Cardilli; Michele Capozzi, Luca Donnini e Manuela Occhiuzzi; Caina; Simona Baldanzi, Alessandra Amitrano, Sergio Nazzaro e Scrittori in Causa; Federica Fronza Di Carlo e Sardone by Bangla Boys; Alessandra Pucci e Riccio Capriccio; Tiziana e tutte le Zouzette; Barbara Florenzano, Cinzia Celletti, Laura Sonnino e Doriana Tomaselli; Gero Mannella; Marino Festuccia; Monja Marconi; Laura Scintu; Caterina Cavina; il Fanfulla 101, gli Aranciotti, Edi, Errichetto, il Morichini, Federico e tutti gli amici del biliardino; Emanuele Svezia; Edoardo Anselmi; Odetta Tita Farinella; Andrea Banchetti Nicolai; Alessandro Mannelli e Lucia Gennari; Alessandro Masi; Francesca Bonfanti; Massimo Marino; Stefania Tanda, Paolo ed Enrico Tedde; Giampaola, Giovanni, Marzia e tutta la famiglia Sanna; Anna Marras; Costanza Jesurum; Giulietta Mastroianni; Loredana Schiavi e Simone Di Giorgio; Riccardo De Gennaro; Franco Trentalance; Marco Patrizi; Loretta.