Si tratta di un portale interamente dedicato alla poesia e ai poeti, con a capo Renato Ongania il quale ha acconsentito a rilasciarmi un’intervista.
Eccovelo.
Buongiorno Renato, grazie per la disponibilità. Partiamo subito con la domanda di rito: potresti dirci nel minor numero di battute possibili il maggior numero di cose su di te, gossip compresi?
Sono nato a Milano 42 anni fa. Sposato da dieci. Mia mamma a ogni compleanno mi racconta che voleva una femmina, dopo tre maschietti ne aveva qualche diritto, ma non ci potevo far nulla! Sono cresciuto in un piccolo comune tra il lago e le montagne (Perledo), praticando ogni sorta di sport, poi mi sono trasferito a Milano per proseguire gli studi di ingegneria, dopodiché ho trascorso tre anni negli States e infine mi sono accasato a Milano. La mia vita ruota intorno alle mie passioni: tanta spiritualità, tanta poesia e tanta filosofia. Nel concreto, per onorare la memoria di L. Ron Hubbard, di cui curo l’ufficio delle relazioni pubbliche personali per l’Italia, ho fondato il Premio Poetico Nazionale “Amici di Ron”. Nelle vesti di organizzatore del Premio, ricevo centinaia di poesie, che poi distribuisco ai giurati per una valutazione di merito. Questa esperienza mi ha fatto maturare dal punto di vista letterario andando a rafforzare la mia indole di enciclopedico nata nel 2008, come testimonia la mia produzione di oltre 1.700 contributi singoli e 27 voci enciclopediche create ex-novo su Wikipedia.
Parliamo delle tue attività in campo letterario. Parlaci del progetto WikiPoesia, a partire dal prefisso Wiki? Cosa vuol dire?
Il progetto WikiPoesia riassume le esperienze di una trentina di persone (Consiglio Direttivo) e dell’Amministratore, Luca Boncore – il tecnico che ha permesso al sogno di diventare realtà. Io sono solo il Presidente, ma si tratta di una attività di team; WikiPoesia si avvantaggia di una dozzina di Presidenti Onorari che compongono la Presidenza d’Onore di WikiPoesia. ‘Wiki’ è un lemma della lingua hawaiana che significa "veloce", adottato dalla lingua inglese con il significato informatico di "software collaborativo".
Quali sono i numeri di WikiPoesia? Quanti poeti avete censito?
Il dato più significativo e che più ci rende orgogliosi fa riferimento al prodotto culturale: WikiPoesia è stata consultata almeno 11.000 volte da quando è nata, segno che i contenuti, seppur incompleti, sono di qualche interesse nelle ricerche. Qualche amico mi chiede: “Quanto vale?” – non ho mai avuto una risposta precisa a questa domanda, ma se vogliamo azzardare un valore economico possiamo fare riferimento ai fondi che è stata in grado di attirare in 30 giorni: 2.650 euro, e moltiplicare tale valore per 11 (i mesi di vita). A oggi, abbiamo 932 pagine, 81 poesie premiate pubblicate su WikiPoesia, 68 poeti accreditati (che hanno vinto cioè almeno un premio di poesia). Sono stati scritti almeno 48 articoli su WikiPoesia e sono presenti oltre 500 premi di poesia, con in testa la Lombardia (50 premi). Vedi mappa cliccabile:
https://www.wikipoesia.it/wiki/Mappa_dei_Premi_di_Poesia
Quali sono i requisiti per poter essere annoverati su WikiPoesia?
L’unico requisito enciclopedico che abbiamo stabilito è aver vinto almeno un premio di poesia, un primo posto, in una sezione di un premio di poesia. Se si possiede questo requisito, basta inviare il CV letterario a [email protected] e i volontari creano gratuitamente la voce ad personam.
Fai anche parte del “Cenacolo Accademico Europeo Poeti nella Società", ce ne parli?
È tra le più belle creazioni poetiche che io abbia mai conosciuto. Ho incontrato il Presidente a Napoli – l’amico Pasquale Francischetti – e sono diventato corrispondente per l’area di Milano. Il Cenacolo Accademico Europeo riesce ancora a stampare e spedire ai propri soci una rivista cartacea in formato A4 con copertina patinata, incredibile nel 2020! Sono anche un coordinatore dell’UMP (Unione Mondiale dei Poeti) presieduta dal cav. Silvano Bortolazzi, e di una decina di altre realtà associative.
Ci dai una tua definizione di poesia?
Ci provo, ma non prendermi troppo sul serio!
“s.f. messaggio strutturato in versi (più o meno liberi) spesso utile per esprimere sentimenti, denunce o appelli alla bellezza al vero e al giusto, difficilmente comunicabili con altre codifiche del linguaggio o linguaggi. La p. si compone di parole, pause e segni. Trae la propria ragion d’essere dalla natura umana e dalla necessità di relazione che caratterizza la vita dell’uomo su questo pianeta e la necessità di ‘amare’. La p. soddisfa svariati bisogni comunicativi, spesso ricondicibili alla sfera personale e di relazione, tra cui quello di parlare in termini precisi e diretti ad altri esseri spirituali apoditticamente considerati meritevoli di comunicazione (p. aperta). Al pari delle scienze fisiche che perdono di validità se non sono riproducibili da altri (cfr. metodo scientifico), la poesia perde di valore e qualità quando non è in grado di generare nell’Altro le stesse emozioni che l’autore ha voluto trasmettere.”
Quale dovrebbe essere il rapporto metrica/poesia? Voglio dire, è indispensabile una certa metrica per conferire a un componimento il grado di poesia? Quali altre caratteristiche, propriamente tecniche, dovrebbe avere una poesia?
Nel 1932, L. Ron Hubbard condusse un esperimento molto curioso per misurare il rapporto metrica/poesia: usando il fotometro Koenig all’Università George Washington, scoprì che la poesia, letta in giapponese o altre lingue “suonava” come poesia anche a qualcuno che parlava solamente l’inglese. Hubbard fece dei grafici di poesie lette ad alta voce e scoprì l’importanza fondamentale della metrica nella poesia in relazione alla risposta della mente.
(nota: il fotometro Koenig è un piccolo fotometro a gas che restituisce vibrazioni vocali di ritorno quando si parla di fronte al diaframma)
Ogni parola ha un proprio peso specifico, il poeta deve saperla inserire al punto giusto per creare equilibrio nel verso e legarlo al successivo. È una composizione che non può ridursi a una questione tecnica.
Nei miei esperimenti innovativi nell’ambito di WikiPoesia, ho chiesto a una Intelligenza Artificiale (XiaoIce, quindi cinese) di comporre una poesia (è pubblicata a questo indirizzo https://www.wikipoesia.it/wiki/Domo). Ne è uscita un’ottima poesia, tecnicamente perfetta, mancava però di un ingrediente: l’esperienza dell’umano.
Personalmente, faccio fatica a rinunciare all’ingrediente umano (l’intenzione) nella formula comunicativa: sebbene manchi nei libri di intelligenza artificiale (rif. Artificial Intelligence in China in its direct sources, 2017), è all’origine della comunicazione poetica.
A cosa devono, o dovrebbero, servire, la poesia e i poeti?
Dante ci ha insegnato che la poesia può essere strumento di riforma sociale. Nel Primo Congresso di WikiPoesia che abbiamo tenuto a Domodossola il 3 gennaio, abbiamo rivendicato un ruolo di “pensatori liberi” per tutti i poeti. La nostra campagna è documentata in questa voce:
https://www.wikipoesia.it/wiki/Freedom_of_Thought
È risaputo, o meglio, circola voce, che la poesia è un terreno scivoloso e che “vende poco". Cosa ne pensi?
Vorrei mettere in guardia dalle semplificazioni che sono oggi la moda. Nel 2017 ho condotto una ricerca tra Torino e Milano, andando fisicamente agli stand fieristici delle rispettive fiere del libro e parlando con gli editori o i venditori degli stand che pubblicavano poesia. La ricerca è pubblicata in questo articolo:
https://www.wikipoesia.it/wiki/Inseguendo_Alda_Merini_(articolo_di_Renato_Ongania)
Quali sono le poetesse e i poeti di - maggior - rilievo da sempre secondo te?
Ho già citato Dante, ma occorre fare un passo indietro nella storia fino ai poeti greci e latini, ognuno con una propria poetica. Poi farei un salto in oriente, per rivisitare quella splendida tradizione dai Veda in poi. Essendo io studente di cultura e lingua cinese, trovo del tutto ingiustificato non considerare la grande tradizione della Poesia in Cina nella varie fasi dell’Impero.
21 marzo, giornata mondiale della poesia: secondo te viene celebrata “degnamente”, oppure c’è ancora molto da fare?
Ovvimente no. Non è possibile concentrare tutte le iniziative poetiche in un sol giorno – ma se fosse inteso come un giorno simbolo per catalizzare la voglia di poetare (e di senso) nei successivi 364 giorni, forse ci potremmo rendere conto che la poesia vive accanto a noi ogni giorno.
Ultima domanda: qual è il rapporto tra te e la poesia? La scrivi, la leggi…?
Mia moglie di tanto in tanto mi dice che a furia di leggere tutte quelle poesie sono diventato più poetico (è l’unica fonte che posso vantare a mio favore).
Anzi no, l’ultima domanda è questa: hai progetti per il futuro, sia per ciò che riguarda l'ambito WikiPoesia, sia per la tua attività letteraria?
Alla base di WikiPoesia ci sono decine di poeti e presidenti di premi di poesia. Si può Co-Fondare WikiPoesia entro il 4 marzo con soli 30 euro, poi ne serviranno 150. (Link: http://eppela.com/wikipoesia). A questo progetto, seguirà la redazione del Catalogo dei Premi di Poesia entro il Congresso del 2021. Come presidente, vorrei portare a termine il mandato annuale con un centinaio di Fondatori e a quel punto avremo gettato le fondamenta per creare il resto: un’enciclopedia in grado di orientare i poeti, i lettori e gli editori nel vasto mondo della poesia contemporanea, almeno in Italia. Nel 2021 ci dedicheremo a promuovere ancor meglio Dante, contribuendo al progetto del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, noto anche con l'acronimo MiBACT, che valorizzerà il 700esimo anniversario della sua morte investendo un milione di euro sul territorio nazionale.