Ci sono notizie che commuovono.
Gli “Istentales”, una band che tramite il suo leader si definisce: «Al servizio degli oppressi e dei dimentichi. Al servizio di chi non ha mai avuto voce. Con la speranza che le nostre canzoni, taglienti come delle spade, arrivino senza confini alle orecchie di chi non vuol sentire», e il cui leader ama dire: «Spesso, prima di fare dei passi azzardati, ci ragiono notti intere, filosofando anche sui perché. Mi rendo conto che molta gente mi prende come un esempio da seguire e questo è un peso alquanto gravoso perché non ti puoi permettere di sbagliare. Ogni parola, ogni pensiero deve essere valutato attentamente per far sì che non sia frainteso. A volte penso che sia anche il mio aspetto fisico a incutere sicurezza, ma questo, forse, lo devono dire gli altri», dovevano andare ad allietare la festa patronale di Nuragus, un Comune di circa mille abitanti in provincia di Cagliari.
Purtroppo però nonostante la fede in Sant’Elia, i Nuraghesi non sono riusciti a trovare i quattromila euro di cachet richiesti per l’esibizione. E quindi ecco un’idea che ha salvato capra e cavoli: pagarli con degli animali.
Geniale!
Ma qui nasce un piccolo giallo.
Da una parte si dice che sono state consegnate 15 pecore, oltre a duemila euro, dall’altra invece si dice che sono stati dati tremila euro, oltre a otto agnelle e un ariete sardo selezionato.
Che bellissima visione di altri tempi, in cui il baratto era alla base di tutto. Commovente direi, soprattutto per Nuragus, comune ricchissimo di siti archeologici che nessuno si sogna di valorizzare, ma che “in continente la gente si sogna di avere”. Meglio avere la band agropastorale, perché è proprio così che amano proporsi: con un look campagnolo, agropastorale, bottiglia alla mano, pantaloni di vellutino a coste strette, sguardo austero di chi sa molte cose segrete, del “balente” vero.
Insomma, mi dicevo che era proprio una bell’idea, quando ho letto il commento risolutore del leader (di quello che, pur definendo l’amore un privilegio per chi ha tempo, adesso ha una fidanzata, anche se, siccome nella sua famiglia hanno sempre vinto i “celibi”, lui non può di certo sposarsi ché le tradizioni vanno rispettate): “Abbiamo accettato 3mila euro e le pecore - spiega Gigi Sanna -. Del resto avevo bisogno di nuovi animali per i mio gregge, perche' non aiutare i nostri amici di Nuragus a vivere la loro festa patronale?''.
Ecco come spiega Tiscali il senso del gesto: "Non sono nuovi gli Istentales questi gesti di solidarieta', rispolverando una vecchia usanza sarda: sa paradura, ovvero aiutare un pastore quando ne aveva bisogno. Gli si dava una pecora, un ariete, una capra per campare la famiglia e rimettere in piedi il gregge del povero pastore malcapitato."
… sì però adesso non capisco di nuovo… se la pecora bisognava darla AL bisognoso… come mai in questo caso viene data DAL bisognoso?
Buh. Misteri nuragici.
Beh certo, senza gli Istentales che festa sarebbe stata? Ecco, quindi, otto agnelle e un ariete sardo selezionato per mille euro, ma proprio giusto per aiutare i poveri Nuraghesi a festeggiare il loro patrono è davvero un bel gesto. Anche perché tutto quel bestiame, sul mercato – a meno che non li abbiano fregati, ma lo dubito -, vale molto di più dei mille o, a seconda delle versioni, duemila euro, stimati a saldo.
Certo che se quest’abitudine prenderà piede (c’è in progetto un tour dell’Isola assieme a Vecchioni, ma non sapendo se quest’ultimo sarà d’accordo, mettono avanti il fatto che accetteranno solo una parte del pagamento in animali) sarà un successone.
Che belle le cose di una volta, quando il darsi la mano valeva più di mille contratti. E che belli i benefattori, gente sarda, che filosofa, con l’animo sardo - che ama, ravviva, difende ed esalta la sardità -, al servizio dei dimentichi e degli oppressi, a prezzi interessantissimi.
Vi lascio con un loro bellissimo pezzo, intitolato "tacchi a spillo", un elegante pensiero sulle ragazze, leggete che delicatezza.
"Tacchi a spillo, minigonna o forse pantacollant da ragazza provinciale si trasforma in una star la maglietta un po' scollata mai passare inosservata. Sempre pronta alle avventure come una donna vissuta trascinata dai suoi vizzi mai nessuno la rifiuta ha tagliato la sua coda, anche lei segue la moda fa quello che non gli piace per il gusto del diverso non importa quanto costa l'importante che sia in mostra, non importa quanto costa l'importante che sia in mostra. Lei si passa per straniera ha vergogna a dire che è di un paesino sperduto che nessuno sa dov'è. Se l'ascolti fino in fondo ha girato tutto il mondo. Come un'oca in uno stagno si agita e muove il sedere tutti quanti con lo sguardo fanno un segno di piacere ma se la senti parlare non la vuoi mai più guardare tutti gli uomini la vogliono ma lei è molto precisa non importa bello o brutto basta che abbia la divisa, non importa bello o brutto basta che abbia la divisa. Tra i profumi di Chanel e i vestiti di Trussardi passa notti in discoteca sfoderando le sue armi. La sua età non ha più ostacoli c'è il lifting che fa miracoli e se lei va in Continente lì frequenta ambienti strani là conosce tanta gente che la palpa con le mani. Al paese lei si vanta con le amiche che è una Santa. Tutti gli uomini la vogliono ma lei è molto precisa non importa bello o brutto basta che abbia la divisa, non importa bello o brutto basta che abbia la divisa. Tacchi a spillo, minigonna o forse pantacollant da ragazza provinciale si trasforma in una star la maglietta un po' scollata per mai passare inosservata."
"