Ne è esempio la vicenda in cui mi sono trovato, relativa alle celebrazioni del 25 Aprile, qui a Ozieri.
Ho scoperto casualmente di una ricerca fatta dall'ANPI che ha portato all’individuazione di 13 partigiani Ozieresi, ai quali è stato intitolato un Viale, qui a Ozieri: Viale dei Partigiani Ozieresi.
Una notizia di interesse notevole, non ne sapevo nulla e mi sarebbe piaciuto non solo essere presente alla cerimonia, ma anche saperne di più.
Càpito quindi per caso sulla bacheca di un amico (o almeno credevo lo fosse) su Facebook e leggo una polemica sorta nei confronti di una persona - col nick Peter - che esprime qualche dubbio in ordine alla ricerca e, più in generale, alla partigianeria in Sardegna.
Per smorzare i toni mi permetto di scrivere che sarebbe utile pubblicare tale ricerca, in quanto patrimonio comune.
Apriti cielo!
Sono iniziate a fioccare manganellate alla cieca.
La conversazione è pubblica, potete leggerla qui, in calce a un video liberamente accessibile (sempre che il proprietario non l’abbia cancellata).
La mia colpa? Il non essere andato alla cerimonia.
(Ho cancellato i nomi, ma nella conversazione originale ci sono)
Vabbe’.
Poi non manca una gentile signora che reputa opportuno sapere chi sia io, il perché voglia saperlo, idem, è nella terra degl scomparsi. Leggete che classe. E io gli dico cortesemente chi sono, esponendogli buona parte dell'albero genealogico mio e della famiglia di mia moglie. La gentile signora si eclissa.
Abbandono il campo di battaglia e, memore del suggerimento, invio una mail all’ANPI locale, ma nulla. Mando allora un messaggio sulla pagina Facebook di tale associazione, ma nulla. Mando un’altra mail anche a segreterie varie e finalmente ottengo una risposta: vengo invitato via mail a contattare una persona per telefono, per la precisione il Presidente Provinciale dell’ANPI. Chiamo e dopo un colloquio decisamente cordiale, rimaniamo d’accordo che avrei ricevuto quanto prima un DVD (o un CD, non ricordo) contenente la ricerca che, è stato precisato, è stata condotta a partire da alcuni fogli matricolari.
Soddisfatto, penso che la vicenda si è felicemente conclusa e l’equivoco definitivamente chiarito.
MA NEMMENO PER SOGNO!
Oggi ricevo una mail piccata dalla stessa persona che ieri era cordiale, tramite la quale mi comunica che a seguito di "segnalazioni circa la [mia] posizione espressa su facebook sulla iniziativa dell'ANPI di Ozieri il 25 Aprile ed in particolare sui partigiani ozieresi che hanno combattuto nella Resistenza" – segnalazioni e prese di posizione opportunamente verificate! – non si ritiene più opportuno fornirmi proprio nulla, con l’invito, se proprio voglio sapere qualcosa, a farmi IO la ricerca. La missiva si conclude invitandomi a non gettare discredito sul lavoro DA LORO SVOLTO.
Per inciso, ecco cosa avevo chiesto su Facebook, leggete le mie prese di posizione provocatorie! Leggete da cosa è partito il tutto.
Ecco il discredito che IO avrei buttato sull'evento e sul LORO lavoro.
E dire che sarebbe bastato tanto poco: fornire la ricerca. Chissà perché tutti questi ostacoli!
Però, al di là di tutto, ricordiamoci che certe cose sono di pubblico interesse, non da tenere segrete nel proprio salotto da esibire agli amici. Sono patrimonio di una Repubblica che ha scelto l'antifascismo e la Democrazia. Evitiamo di ritagliarci orticelli laddove dovrebbero invece eserci giardini. Pubblici. Non dell'ANPI, il cui lavoro, oggi, nel 2015, DEVE ANDARE A VANTAGGIO DI TUTTA LA COMUNITA'.
E i comportamenti fascisti sono sempre quelli degli altri.
La prossima settimana proverò a depositare una richiesta di accesso agli atti in Comune, vediamo se almeno lì posso sapere qualcosa di questa ricerca e, soprattutto, di questi valorosi Partigiani di cui Ozieri - e non solo - deve andare fiera,
Sulle accuse contenute nella mail, sto valutando con un legale.