Parleremo delle sentenze della Suprema Corte di Cassazione. Per chi non lo sapesse, la Corte di Cassazione è il supremo organo della Giustizia, cioè ciò che si decide in quella Corte è distillato di verità, puro verbo. Là non si sbaglia mai: ogni decisione dev'essere immediatamente eseguita.
Cosa c'entra l'animaletto qui a lato? È un ermellino, l'animale la cui pelliccia viene usata per realizzare le rifiniture e i risvoltini delle toghe dei componenti della Suprema Corte di Cassazione. Ecco, guardate qui sotto per farvi un'idea, questi eccellentissimi Magistrati fanno parte della Corte e le rifiniture delle toghe che indossano sono in pelliccia di ermellino.
Oggi parliamo di due stupende decisioni.
La prima riguarda un solerte dipendente – un autista e guardia giurata – che si è messo in malattia per tre giorni, durante i quali però si annoiava e ha pensato bene di andare a caccia. Il datore di lavoro lo ha saputo e lo ha licenziato, si può essere più crudeli di così? Il dipendente allora ha fatto causa al datore di lavoro, il quale è stato costretto a riprenderselo (e a pagargli tutti gli arretrati) perché, dice la Corte, non è stato provato che l’attività di caccia aggravasse il suo stato di salute. Capito? Ovviamente andare a caccia è un’attività terapeutica universalmente riconosciuta, soprattutto se mentre ci si va si è anche pagati (oppure se si è malati che non si può andare al lavoro), ché andarci ad esempio nei giorni in cui si è liberi dal lavoro sembra brutto.
Ecco, abbiamo scoperto una cosa nuova.
L’altra decisione riguarda una coppia di simpaticissime persone che hanno un cane che abbaia e latra giorno e notte. È risaputo che gli amanti dei cani fanno appositamente abbaiare e latrare le proprie bestiole, soprattutto di notte, per farle sentire più amate. Comunque, ‘sto cane disturba i vicini i quali, disperati perché non riescono più a dormire né di giorno né di notte e visti vani tutti i tentativi amichevoli per trovare una soluzione, hanno sporto denuncia, ma i magistrati della Corte hanno detto che hanno torto a lamentarsi, perché affinché possa configurarsi un reato è necessario che le persone disturbate siano tante e loro sono solo due (oltretutto abitanti in campagna, a chilometri e chilometri dal centro abitato). Quindi il cane potrà latrare tranquillamente tutta la notte e i suoi padroni – già che ci sono - potranno anche suonare il trombone nottetempo per farlo latrare ancora di più, ché si sa che la musica ai cani fa bene. O magari mettere delle sirene che si attivano al calar del sole, tanto non commettono alcun reato e un cane più guaisce, più è felice. E chi non vuole la felicità dei cani è cattivo, anche se deve alzarsi presto alla mattina per andare a chilometri e chilometri di distanza a lavorare.
Bene. C’è da star tranquilli quando sulle nostre vite vigilano degli attenti magistrati come questi. Alla prossima.