In mezzo a questo florilegio di spammatori, c’è anche chi ha pubblicizzato il proprio “Agile manuale da tenere sempre a portata di mano. Con esempi pratici ed esercizi!”, con tanto di punto esclamativo, dedicato alla punteggiatura e ai verbi. Un manuale che può risolvere molti problemi. È chiaro che quell’agile manuale deve essere scritto in maniera impeccabile. Certo, come no. Su Amazon c’è un estratto, che tutti possono consultare. Andiamo a vederlo.
Dalla breve introduzione già non possiamo fare a meno di rimanere perplessi: in un libro che dovrebbe insegnare la punteggiatura, proprio all’inizio troviamo degli errori di punteggiatura?
Si può anche sorvolare sulla mancanza dei punti finali, ma non si possono tralasciare quelle virgole che racchiudono il soggetto “uno scrittore”. A che titolo sono lì? Non di certo come inciso, né come incidentali. L’ultima frase, poi, non è legata correttamente con il resto del testo ed è orfana di soggetto. Sulla distribuzione della punteggiatura, poi, il testo parla da sé.
Bene, andiamo avanti e vediamo la biografia dell’autrice.
Proseguiamo con la prefazione.
In un manuale che dovrebbe insegnare la punteggiatura, quella virgola dopo “espressive” non è il massimo, ma ciò è nulla di fronte alla costruzione creativa del verbo scippare e al mistero su chi potrebbe scipparci. Per non parlare di quel “mnemonica”, riferita a una nozione, che sempre qualcuno misterioso potrebbe appiccicarci nel cervello.
Nell’indice di questo manuale, c’è anche una sezione dedicata alla consecutio temporum, però probabilmente l’argomento verrà trattato solo in quella sezione, visto che l’autrice racconta di una studentessa che all’Università ha chiesto al prof (qui mancherebbe un punto dopo la f, ma va ben)
È chiaro che questa non è la frase esatta che la studentessa avrebbe rivolto all’insegnante (non è riportata né in corsivo, né tra virgolette) ed è altrettanto chiaro che contiene almeno due errori, uno relativo al verbo (avessero, non abbiano) e uno relativo al complemento (da chi le aveva, non da chi ce le aveva) e per un manuale di scrittura, è non è molto bello.
L’autrice conclude l’analisi affermando: Dovesse insegnare a dei bambini, certa gente, uno dei due finirebbe per “sbranare” l’altro (e a volte, in effetti, si sentono cose…).
Questa frase è l’emblema del manuale. Contiene così tanti errori logici, grammaticali e sintattici, che l’unica cosa da salvare è la frase tra parentesi. Immaginiamo l'aiuto che potrebbe dare a chi lo acquista, fiducioso.
Nella sezione "Conoscere una lingua" notiamo una cosa che non lascia indifferenti.
A parte che trattandosi di parole si sarebbe dovuto usare “esse” e non “loro” (siamo in un manuale di scrittura), a parte che si dice formata "da" e non "di", ma poi cosa significa forma anche estetica? Mah…
Continuiamo la lettura.
Certo che in un manuale sulla punteggiatura, questa frase – la cui costruzione dà l‘idea di un tavolino traballante – ci sta proprio bene, qui sì che la punteggiatura è ben distribuita e il valore “cinestetico e armonico” ne escono trionfanti, anche se il soggetto annega dopo un po’ di parole.
L’autrice poi si lancia in una finissima critica della poesia “Soldati” di Ungaretti, durante la quale ci rende partecipi di una sua folgorazione.
Le parole non devono affollarsi, né fare ressa. Un'intuizione davvero rivoluzionaria, chi ci avrebbe mai pensato?
Salto a pie’ pari tutta la disquisizione sull’arcobaleno e sulla luce solare paragonati alle parole – roba troppo avanti per me – e mi fiondo nella sezione dedicata al soggetto.
Ecco, cosa dire di fronte a una definizione così aulica del soggetto? Nulla, è meglio.
Dribblo anche il paragone verbo / verbum / religione e faccio finta di non vedere un “nonostante che”.
Ma restando sul tema principale, ossia sullo scrivere in italiano corretto, non posso tralasciare quel:
Probabilmente è un problema mio, ma io ho sempre pensato che il congiuntivo andasse usato in altro modo.
Per tornare alla forma anche estetica che dovrebbero avere le parole all'interno di una frase, questa pubblicazione è quanto meno meritevole di un robusto editing. Qualcuno di voi potrebbe chiedersi perché spendere tanto tempo dietro una pubblicazione del genere. La risposta è semplicissima: il rispetto dovuto alla scrittura e agli autori, oltre che la doverosa denuncia contro lo spam selvaggio, mascherato da aiuto.
Comunque, per carità, questo è solo il mio pensiero, se davvero volete diventare esperti in punteggiatura e verbi, provate a comprare qusto agile manuale, poi magari fatemi sapere.