Prima puntata.
Che poi, tutti a dire che la piccola e media editoria, quella free, non a pagamento, è in crisi; tutti ad arrabattarsi per cercare di tirar su le sorti dell’editoria free.
E poi ci sono iniziative come QUESTA, spacciata per “premio”. Ora, a chi vada il *premio* è tutto da vedere, di solito va ai concorrenti vincitori, ma non in questo caso e se avete un po’ di pazienza scoprirete di più.
Le norme sono semplici: hai qualcosa nel cassetto? Spediscilo alla segreteria del premio assieme a TRENTA euro e aspetta. Il selezionato può vincere, a seconda della categoria, un “Contributo alla pubblicazione” di 1.000 € o 1.500 €.
Esatto, un bel “contributo alla pubblicazione”, che mica va nelle mani dell’autore - no, no -, bensì nelle tasche di un editore. Se si va a vedere la lista degli editori, si scopre che sono praticamente a pagamento e a doppio binario (tranne uno, che non è nemmeno un editore).
Quindi, ricapitolando: l’autore paga TRENTA euro e vince la possibilità di essere pubblicato con una casa editrice a pagamento. C’è da chiedersi da dove vengano i soldi per pagare la pubblicazione e, soprattutto, cosa s’intende per “contributo”: non è che per caso l’autore deve sborsare altri soldi? Non si sa, però è chiaro che l’autore non vedrà nemmeno un soldo per i diritti d’autore. Bello nevvero?
Ma va ben, sorvoliamo. Dicevamo, chi patrocina tutto ciò? Una marea di Istituzioni Statali – compreso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - e di grosse organizzazioni:
Regione Piemonte (il Signor Presidente Roberto Cota in persona è nel comitato d'onore), Provincia di Torino*, Comuni delle colline di Torino, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino; Legacoop Piemonte, Aurora Penne, Centro di Poesia Contemporanea di Bologna, agenzia letteraria «Contrappunto», Scuola di Scrittura F.L.L. "Facciamo La Lingua", settimanale «News Spettacolo» e libreria Mondadori di Chieri.
*È appena il caso di precisare che alla Provincia di Torino nessuno li conosce, quindi ci si chiede per quale motivo l’abbiano citata, ma va ben, non sottilizziamo. ATTENZIONE, su questo punto è stata pubblicata una rettifica, qui, in quanto il patrocinio è stato invece regolarmente concesso. L'errore è dovuto a un'informazione errata pervenuta dall'URP della provincia di Torino.
Che dire, complimentoni davvero per la bellissima iniziativa che va a tutto ed esclusivo vantaggio dell’editoria a pagamento che, per carità, non è una cosa illegale, assolutamente, ma permettetemi di affermare che si basa su concetti e su criteri diametralmente opposti a quelli dell’editoria tradizionalmente free, ossia a quell’editoria portata avanti con enorme fatica da editori che investono sull’autore, anticipando propri capitali, con enormi sacrifici.
Dissentirei quindi sul termine *premio*, visto che di fatto non va ai *vincitori* i quali, anzi - per dirla con toni rustici - ci perdono sacco e sale, ossia praticamente regalano un testo e devono ancora sborsare ulteriori soldi. Quale sarebbe l'utilità di questo evento?
Ah, sì, è vero, sono state contattate anche altre case editrici che, però, non sappiamo cos’hanno risposto.
Ed è pur vero che ci sono anche altri premi, di importo minore (ad esempio per quale motivo un “testo cinematografico” deve ricevere un premio che è un terzo degli altri? Misteri).
Va ben, prendiamo il lato positivo, parte delle quote d’iscrizione andranno in beneficenza.
A presto per la seconda puntata.