Ossia, in soldoni, corsi A PAGAMENTO di formazione per l’editoria.
Ora, sorvoliamo pure sull’uso del termine “editoriali” e sulla grammatica innovativa del sito, e soffermiamoci sul “modello cops costantemente aggiornato e conforme agli standard internazionali”. Di questo modello sul sito del “Club” non si dice nulla, allora proviamo a cercare su google. Ecco, guardate anche voi cosa esce: scarponcini e stivaletti.
Sono rivolti, leggiamo sul sito, “Prima di tutto, ai redattori che fanno parte di Case editrici librarie italiane. Poi ad altre figure, non giornalistiche ma operanti e emergenti nel mondo della comunicazione: redattori on-line, editor, blogger, writer aziendali, formatori di settore, comunicatori, collaboratori di giornali, promoter culturali, piccoli e micro editori, correttori bozze, consulenti redazionali, chairman, conduttori radio-televisivi, ma anche autori, scrittori, poeti, adattatori dialoghi, sceneggiatori, copywriter e tante altre nuove figure tra cui il redattore per Eventi e il redattore di progetto.”
Ecco bene, c’è un po’ di tutto, anche i poeti, se vorranno, potranno ottenere un meritato riconoscimento professionale frequentando qualcuno dei corsi proposti da questo “Club”.
Viene citata anche la figura del blogger come “autore di testi destinati unicamente a pubblici da lui selezionati e/o prodotti e gestiti in rete”. Ecco bene, vedo che hanno proprio le idee chiare su cosa sia un blogger, andiamo avanti.
In cosa consistano questi corsi di aggiornamento non è chiaro, però è chiara una cosa: più se ne frequentano, più punti (COPS?) si acquisiscono. E uno – chiederete – alla fine cosa se ne fa di questi punti? È semplicissimo, entra in una graduatoria pubblicata sul sito del “Club” medesimo alla sezione “News”. In questa sezione ci sono dei nominativi di persone che, presumo, dopo avere frequentato corsi su corsi, hanno raggranellato un bel po’ di punti e perciò possono essere contattate per i loro servigi. Ci sono anche diversi scrittori, ai quali non capisco cosa si potrebbe chiedere, ma va ben.
Questo “Club” è nato ai sensi della legge 4/13 che disciplina le attività professionali i cui operatori non hanno l’obbligo di iscrizione in albi o ordini particolari. L’articolo 5 di questa legge prescrive che le associazioni professionali devono garantire la piena conoscibilità dei seguenti dati:
a) atto costitutivo e statuto;
…
c) composizione degli organismi deliberativi e titolari delle cariche sociali;
d) struttura organizzativa dell'associazione;
e) requisiti per la partecipazione all'associazione, con particolare riferimento ai titoli di studio relativi alle attivita' professionali oggetto dell'associazione, all'obbligo degli appartenenti di procedere all'aggiornamento professionale costante e alla predisposizione di strumenti idonei ad accertare l'effettivo assolvimento di tale obbligo e all'indicazione della quota da versare per il conseguimento degli scopi statutari;
f) assenza di scopo di lucro.
Ma questi dati non sono resi noti sul sito.
Sempre la medesima legge prescrive che sia conoscibile:
a) il codice di condotta con la previsione di sanzioni graduate in relazione alle violazioni poste in essere e l'organo preposto all'adozione dei provvedimenti disciplinari dotato della necessaria autonomia;
b) l'elenco degli iscritti, aggiornato annualmente;
c) le sedi dell'associazione sul territorio nazionale, in almeno tre regioni;
d) la presenza di una struttura tecnico-scientifica dedicata alla formazione permanente degli associati, in forma diretta o indiretta;
e) l'eventuale possesso di un sistema certificato di qualita' dell'associazione conforme alla norma UNI EN ISO 9001 per il settore di competenza;
e neppure di questi dati c’è traccia, così non si sa se chi frequenta questi corsi (a distanza, ossia on-line, come si precisa) possa poi esibire le certificazioni (COPS?) ottenute, come invece prescrive l’articolo 4 della medesima legge.
A dire il vero, non è neppure chiara la struttura di questo “Club”, infatti pare sia una costola di Ipermedia la quale, a sua volta, è iscritta al Colap, ma di nessuno di questi organismi riusciamo a trovare dati esaurienti. Ho scritto allora sia al responsabile di Ipermedia sia a quello del Colap per sapere quali sono i requisiti per essere accreditati presso di loro. Quest’ultimo ben si è guardato dal rispondermi, mentre il primo mi ha ripetuto, per filo e per segno, ciò che ho letto sul sito, ma dove sia, ad esempio, la sede non si capisce, qui c’è un indirizzo, mentre qui ce n’è un altro e qui un altro ancora, ma va ben, fa nulla sorvoliamo e, già che ci siamo, sorvoliamo anche sulla grafica dei siti ché, si sa, di solito i calzolai hanno le scarpe rotte e i sarti hanno le giacche con qualche bottone mancante.
Ecco, già che ci siete sorvolate anche sull’editing dei testi.