La potete chiedere, gratuitamente, qui.
Un cosa davvero utile, ci voleva proprio, otto pagine di approfondimento che arrivano a questa conclusione, reggetevi che ve la copioincollo pedissequamente:
Ricordate, quindi, se per caso vi venisse l’insana idea di pubblicare con una casa editrice free, di “valutare la proporzionalità tra diritti e obblighi”, mentre invece se pubblicate a pagamento andate pure tranquilli.
Notate la sottilissima differenza tra quel “hai diritto a” e quel “c’è il rischio che”? Notate come vengono, sottilmente, riferite le due conclusioni? Ecco, meditate, anche perché in giro si dice un gran bene dell’EAP.
Poi, per carità, andate pure sul sito a controllare e non spaventatevi di fronte a quel perche’ (e nemmeno all’impaginazione un po’ crollata) e non fatevi nemmeno trarre in inganno da quel perchè, con accento controvento (o da quel si muto d’accento, o quel putroppo) usato per rispondere a una richiesta del writerdream, ché l’editoria a pagamento fa tutto per bene, anche l’editing, ovvio, quindi pagate – il giusto eh – e fidatevi, lo ribadiscono i signori di Ibiskos. Oh, va be’, poi c’è anche gente come quelli di scrittevolmente che non vogliono recensire i loro libri, o come quelli di software paradiso che sentenziano un parere negativo, ma orsù, i tempi cambiano!
Quindi cari editori free, rassegnatevi, l’editoria a pagamento dà un servizio decisamente migliore del vostro, lo dicono i signori di Ibiskos, editori, appunto, a pagamento.