Il libro
Si tratta di un'opera autobiografica.
Schivo e riservato, sin da giovanissimo Scarpati subisce il fascino degli ambienti marinari del Golfo di Napoli, dove muove i primi passi alla scoperta del grande mistero del Mare. Il suo destino è già segnato, perché l’ambiente in cui si forgia il suo carattere è anche la culla della pesca in apnea nazionale. E’ a Napoli, infatti, che nei primi anni trenta iniziano a fare la loro comparsa i primi pescatori subacquei, ed è proprio la presenza di uno di questi pionieri, Pasquale Ripa -padre di Claudio- ad incuriosire ed attrarre il giovanissimo Massimo sotto la superficie del Mare. Dalle prime timide frequentazioni subacquee rese difficoltose dalla carenza di attrezzature e conoscenze adeguate fino ai successi agonistici e alle esperienze personali e professionali nei mari di tutto il mondo, Scarpati ripercorre il suo rapporto con il Mare e la Vita, guidando il lettore alla scoperta di una dimensione ormai quasi dimenticata, in cui l’uomo e la natura sono facce della stessa medaglia ed in cui l’ipocrisia ed il buonismo moderni, frutto di una concezione del mondo superficialmente antropocentrica, non hanno diritto di cittadinanza. I racconti di pesca e di gara, ovviamente, non mancano, e costituiscono delle vere perle per tutti gli appassionati di questa disciplina, che Scarpati ha interpretato con grande capacità e sensibilità, ma Il tempo di un’apnea è molto più che un’autobiografia a base di aneddoti di Mare e di pesca: nell’opera ritroviamo un gran numero di riflessioni profonde, che ci permettono di conoscere meglio l’uomo Scarpati -e quindi anche il Mare e la pesca in apnea- ed apprezzare il suo acume, la sua lungimiranza, la sua semplicità e nobiltà d’animo. Il suo grande amore per il Mare e la sua insaziabile sete di conoscenza lo rendono un pescatore moderno ante litteram. Al termine di un percorso di crescita interiore che lo porta a prendere coscienza dell’assoluta necessità di impostare un rapporto diverso e più rispettoso con il Mare, Scarpati non cede alla tentazione di rinnegare il proprio passato per guadagnare simpatie in un mondo sempre più ipocrita e minato alle sue fondamenta dalla “cultura” moderna, madre del falso ambientalismo ormai imperante. Al contrario, egli rivendica il diritto/dovere dell’uomo di non rinnegare la propria natura e di preservare talenti e cultura che gli hanno consentito di sopravvivere in armonia con la Natura per migliaia di anni, nella convinzione che siano proprio questi talenti trasmessi con il genoma di ciascun individuo a renderci ciò che siamo.
Predazione e amore per il Mare non sono elementi in contraddizione, tutt’altro, né è possibile negare la nostra natura di predatori al vertice della catena alimentare del regno Terracqueo, perché la vita e la morte fanno parte di noi, come di qualsiasi altra creatura vivente di questo pianeta. La nostra autocoscienza e la nostra formidabile capacità di intervenire sugli equilibri della Natura comportano certamente una responsabilità, ma non è con l’ecologismo di facciata, il pietismo animalista o la negazione della nostra essenza che riusciremo a recuperare un rapporto corretto con la natura, un rapporto fatto di compenetrazione, conoscenza, rispetto, simbiosi. Per gli appassionati di pesca in apnea, Il Tempo di un’apnea rappresenta un’imperdibile occasione per immergersi, seppure con la mente, nel ricchissimo Mare di un tempo e di rivivere le emozioni di un grande campione che ha scritto molte pagine della nostra storia ed il cui nome è legato ad attrezzature che oggi sono di uso comune, ma che un tempo rappresentavano una mera aspirazione. Gli appassionati di agonismo, poi, troveranno delle vere “chicche” nella descrizione accurata di gare indimenticabili, come i campionati del mondo delle Eolie (69), Iquique in Cile (71) o Cadaques in Spagna (73), che gli permetteranno non solo di cogliere il vero valore di quelle prestazioni, ma anche di capire meglio i retroscena di questa disciplina e le difficoltà incontrate da un personaggio come Massimo Scarpati, caratterialmente incompatibile con la pochezza di certa dirigenza federale, a quanto pare già fastidiosamente in voga ai suoi tempi. L’evoluzione della passione per il Mare e la pesca subacquea di Scarpati rispecchia l’evoluzione culturale della pesca in apnea dell’ultimo ventennio. Non a caso Scarpati, che per primo ha sentito l’esigenza di orientare il prelievo delle competizioni verso la qualità piuttosto che la quantità con il famoso “regolamento ecologico”, si è ritrovato ad essere visto come un insensibile assassino dalle frange pseudoambientaliste ed un rinnegato da molti suoi colleghi pescatori subacquei: era in anticipo sui tempi di almeno vent’anni, e per questo è stato inevitabilmente incompreso. La bella storia d’amore con la sua Donzella -sua moglie Gina- e le avventure nei mari di tutto il mondo completano il quadro di una vita ricca di avventura, sfide, gioie e dolori, rivissuta attraverso i ricordi di tempi ormai perduti ma in qualche modo cristallizzati nella testimonianza dell’autore. Avventure che hanno riempito un’intera esistenza con istanti indimenticabili, vissuti in quella breve parentesi rappresentata da "Il tempo di un’apnea".
L'autore
È il più titolato campione italiano di pesca subacquea, ha vinto 5 campionati italiani, 3 Campionati Europei a squadre ed 1 individuale, 1 Campionato Mondiale individuale e 1 Campionato Mondiale a squadre, nonché diversi altri gran premi e trofei nazionali ed internazionali. È stato capitano della Nazionale Italiana. Accademico di Ustica e membro della commissione della Accademia internazionale di scienze e tecniche subacquee che ogni anno assegna il premio Tridente d'Oro a chi si è distinto particolarmente nelle attività subacquee. Per la sua fama ed esperienza, è considerato una delle più importanti e autorevoli figure del mondo della subacquea a livello nazionale ed internazionale. Sposato con Gina Iacono ha due figli Guido e Uberto.
Ha collaborato ed è stato per diversi anni testimonial e collaboratore tecnico della Mares per cui ha ideato e brevettato una famosa ed innovativa gamma di articoli e attrezzature tra cui le prime pinne lunghe, conosciuta come linea Massimo Scarpati contribuendo alla transizione delle attività subacquee da un periodo di sperimentazione ed evoluzione degli anni cinquanta e sessanta a quella definitivamente più moderna degli anni settanta e ottanta, che ha portato così ad una standardizzazione delle attuali tecnologie. Ha viaggiato per tutto il mondo, in particolare nei mari dell'Oceano pacifico, per girare diversi documentari naturalistici sul mare e sulle similitudini di pesca in apnea del popolo polinesiano. Negli anni settanta si trasferisce a Stintino dove compra una delle prime ville davanti alla spiaggia della Pelosa. Dagli anni ottanta ha iniziato ad effettuare la pesca subacquea del Corallo rosso, effettuata con le miscele, con discese autonome ad alta profondità, ed opera ancora attualmente nella costa della Riviera del Corallo ad Alghero. È così protagonista di diversi documentari e programmi televisivi nazionali sulla pesca del corallo. Nel maggio del 2009 Raitre gli dedica uno speciale per la rubrica Persone.
Modera Carlo Tomassetti
Sarà presente l'autore
Entrata libera