In rete si trovano molti siti che cercano persone disposte a rispondere a sondaggi di vario tipo, in cambio di soldi o di altri piccoli premi.
Mi sono iscritto a uno di questi siti (non dico quale, ma vi do un aiutino: guardate l’immagine che ho scelto per questo post). Periodicamente (cioè almeno sette – otto volte al giorno) ricevo una mail che contiene un link sul quale devo cliccare per essere reindirizzato al sondaggio del momento; sondaggio che riguarda, di volta in volta, argomenti diversi: elettrodomestici, profumi, ottività online, abitudini alimentari e via di seguito. Una volta completato il sondaggio, dovrei ricevere il mio premio (il più delle volte pochi centesimi di euro).
Bello, vero? Certo, ma c’è un ma: la maggior parte dei link portano a sondaggi “già terminati”, e dire che io li clicco immediatamente, appena arrivano; altri conducono a sondaggi che dopo quattro o cinque domande si interrompono perché l’utente non riunisce i requisiti necessari per quella specifica indagine. L’interruzione però – e qui sta il bello – avviene dopo che sono stati richiesti – e ottenuti – dati vari, tipo l’età, il luogo di residenza, la composizione del nucleo famigliare, se ti piace il sugo ai funghi, se per caso di giovedì usi il dentifricio di marca Taldeitalident, se guardi più la Rai o Mediaset, se ti piace di più la marmellata di ribes o la salsa tonnata, se di nascosto ti trucchi con i cosmetici di tua nonna, se hai mai desiderato di voler essere un cartello stradale, se hai una parente di terzo grado che cura i calli a domiclio e altre informazioni che, di fatto, vanno ad alimentare (gratuitamente) chissà quali database. Uno maligno penserebbe a un bell’escamotage per raccogliere dati statistici e non pagare un bel nulla agli interpellati.
A volte il sondaggio è disponibile solo dopo essere stati inquadrati per un certo periodo da una videocamera collegata chissà da dove, paura!, e chi si rifiuta non può proseguire (e quindi perde gli eventuali premi).
Per non parlare dei sondaggi che all’ultima domanda si interrompono e non sai se sono validi o meno ai fini della corresponsione del premio, oppure delle domande più che indiscrete sul reddito famigliare o sulle malattie.
A volte capitano anche sondaggi, come dire, validi, sono rari, ma càpitano. Taluni però sono lunghissimi, prevedono milioni di domande spesso assurde e a un certo punto (magari alle 230esima domanda) la concentrazione e la voglia vanno a farsi friggere e si finisce per rispondere a casaccio.
Cose bellissime e utilissime.