Bene, oggi vorrei tornare a un antico amore: i concorsi letterari, quelli che fan diventare famosi e che si moltiplicano giorno per giorno.
È chiaro che si deve sempre tener presente che un concorso dovrebbe prevedere dei premi, ossia delle utilità a favore di chi manda i lavori migliori. Dovrebbe.
Iniziamo con questo concorso per racconti destinati a bambini dai tre ai sei anni: se vi impegnate ad acquistare – in caso di selezione – almeno cinque copie dell’interessantissima antologia illustrata che conterrà i lavori migliori, potrete partecipare gratis. Basta il risibile impegno ad acquistare solo CINQUE copie dell’antologia, così, sulla fiducia e senza neppure sapere il prezzo di copertina. Bello, no?
Quale sia il premio non l’ho capito, però non sottilizziamo.
Se poi volete un concorso a pagamento che metta in palio un’antologia contenente anche il vostro lavoro (e che se la volete, dovete sborsare ulteriori soldi per comprarvela) c’è questo dal titolo misterioso, il quale, oltretutto, mette anche in palio un “diploma” che arriva direttamente via mail.
Un diploma non si rifiuta mai, magari è di ragioniere o di geometra e potrebbe tornare utile.
Se ne volete un altro – ossia sempre a pagamento con in palio la pubblicazione di un’antologia che se la volete ve la dovete pagare di tasca vostra – c’è questo. Ovviamente, tale antologia verrà venduta dagli organizzatori e voi non percepirete neppure un soldo, però avrete tanta visibilità.
Ah, dimenticavo, dovrete anche allegare una vostra biografia che però non dovrà contenere elementi ritenuti osceni o contrari alla pubblica decenza. Be', è giusto, le sconcezze fanno parte della vostra vita privata mica dovete renderle pubbliche, men che meno in un contest letterario.
Anche qui, quale potrebbe essere il premio mi sfugge, però non è il caso di pignolare, visto che la giuria è composta da fior fiore di intellettuali.
Se ne volete un altro, ma è l'ultimo per questo giro, c’è questo, per poesie a tema religioso. Per soli dieci euro potrete vincere la pubblicazione della vostra poesia sacra in un’antologia da parte di una casa editrice a pagamento, la quale la venderà liberamente senza corrispondevi neppure un citto. Però potrete, assieme ad altri ventinove fortunati vincitori, declamare personalmente la vostra poesia durante la cerimonia di premiazione.
Mi vergogno tantissimo, ma neppure qui capisco quale sia il premio. Per rimediare, prego.