Tu ci sei caduta dentro.
In un mare di orrore, di creature spaventose, che purtroppo sono sopravvissute a te. Un mare che hai conosciuto quando oramai era troppo tardi.
Ma il mare non perdona e restituirà tutto, compresi i tuoi assassini.
È solo questione di tempo.
Il mare restituirà anche le risposte ai perché. E quelli – i perché – bruciano. Eccome se bruciano. Ci tormentano più di ogni altra cosa. Loro sono “il dolore” - loro! -, tutti quei perché, che non si possono nemmeno descrivere. Troppi. Giganteschi. Ci sovrastano. Non si staccano dalla pelle.
Quei perché: noi li urliamo, a tutti, ovunque, sempre.
E poi c’è il mare che ti ha cullato, quella notte, troppo buia.
Il mare, i perché e il tempo. Non perdonano. Non hanno perdonato quelle mani assassine e mai perdoneranno, mai daranno scampo a chi ha deciso per te.
Che Dio avevano quelle mani? Non di certo il nostro.
Ma la mano dell’onesto è la più potente. La mano dell’onesto è disposta a prosciugarlo, quel mare - dove vivono anche l’ostracismo e l’omertà, ma noi faremo finta di non vederli. La mano dell’onesto è sempre pronta, anche a scavare.
Anche il mare è pronto. Lui non ti ha mai dimenticata perché ti ha dato l’ultimo bacio.
E poi c’è la coscienza. E anche qui, in questo mare di coscienze, adesso, abbiamo un perché. Un enorme, smisurato, perché. Ma non riusciamo a parlarne. Non ce la facciamo.
Poi arriverà l’ora del chi.
Chi e perché. Chi ha visto? Chi ha voglia di smetterla? Chi NON ha fatto?
Chi viene con noi a smuovere il mare della finta coscienza?
Affinché la tua vita spezzata non sia solo portatrice di lacrime, ma anche di coscienza?
Il mare, quello che ti ha fatto l’ultima carezza, è pronto, è dei nostri.
A dispetto di chi ti ha spezzato, tutte le stelle che avevi dentro sono volate in cielo, mentre il mare ti accarezzava.
E anche chi ti ha tolto la vita ogni sera lo rivede, quel mare, abbagliato da tutte quelle stelle, che lui stesso ha liberato. Lo rivede mentre si guarda le mani, da assassino, con quegli occhi assassini, gli stessi di quella sera, maledetta, sulla scogliera. Lo stesso mare che per lui diventerà tempesta. Lo stesso sguardo che noi abbiamo incrociato più volte.
E poi c’è anche chi sa. Ma tace.
Noi siamo qui per te, perché quel sacrificio non sia inutile, né impunito.
Il mare ti ha cullato già una volta, ti ha abbracciato e ti ha dato l’ultimo bacio.
Vedrai che ci restituirà anche quello che stiamo cercando: la risposta a tutti i nostri perché.
Lo farà per te. Perché in tutta questa confusione hai vinto tu. E noi siamo qui solo per te.
Tutti. Qui. Ora.
Sì, per te.
Bellissima.
Dolcissima.
Angelo del mare.
Sole.
Sorriso.
Freschezza.
Purezza.
Nostra.
Alina.