Un artista: musicista, scrittore (e poeta). Un performer ligure di gran talento, un amante del nonsense e del surreale.
Ha accettato di regalarci un po’ del suo tempo, eccocelo tutto per noi.
Ciao Roberto, grazie per la disponibilità, partiamo subito con la domanda di rito: puoi dirci nel minor numero di battute, il maggior numero di cose su di te, gossip compresi?
Nella vita quotidiana mi ritengo semplicemente un essere piuttosto umano che, in arte, si trasforma in un “chansonnier-guitar-poetiño” che sul palco si mette in gioco sparando tutte le cartucce che ha in canna.
A quando risale la tua passione per la scrittura?
La scrittura è una passione che ho sempre covato sotto la brace di altre passioni, comunque già prima dei vent'anni... Poi mi sono tuffato nel mondo della musica (Roberto Marzano & gli “Ugolotti” e “Small Fair Band” in centinaia di concerti tra jazz e canzone d'autore, con grandi soddisfazioni) fino al 2009, quando un vulcano poetico-letterario mi è esploso dentro e continua tuttora a eruttare lava e lapilli senza soluzione di continuità.
Quando è uscito il tuo primo lavoro “serio”?
Il primo libro “vero” - Extracomunicante. Dov'è finita la poesia?, una raccolta poetica, ottimamente curata dall'amica Tina Cosmai, con l'editore De Ferrari di Genova - mi è stata pubblicata (dietro oneroso pagamento) nel 2012. Purtroppo è stata la dimostrazione del fatto che chi chiede i tuoi soldi per pubblicarti vuole, purtroppo, soltanto quelli... Difatti mi sono sentito, e mi sento, letteralmente un “sedotto e abbandonato”.
Quali sono, se ci sono, i temi o i soggetti sui quali ami scrivere?
Barcollando tra sentimento e visioni, amo verseggiare di vagabondi e di prostitute, di amori folli, di ubriachi e dei quartieri ultrapopolari dove ho vissuto. Meditabondo e ispirato, mi arrabatto tra città arrugginite, bar chiusi, televisori diabolici, supermercati metafisici, operai, nottambuli e oggetti inanimati (patate, melanzane, carciofi, pomodori e tortellini) ai quali do viva voce.
Hai degli scrittori preferiti, o ai quali, anche inconsciamente, ti ispiri?
Ho la presunzione di non ispirarmi a nessuno in particolare anche se, perlomeno inconsciamente, non posso prescindere dalle mie variegate letture. Ammiro molto poeti quali Prévert, Eliot, Leopardi, D'Annunzio, Szymborska, Dickinson oltre che a svariati autori di prosa quali, cito d'istinto a caso, Tolstoj, Pavese, Miller, London, Calvino, Allende, Marquez, Amado, Queneau, Pennac, Simenon e tantissimi altri.
Ci fai una carrellata delle tue pubblicazioni con una piccola didascalia per ciascuna?
- Extracomunicante. Dov'è finita la poesia? - De Ferrari (2012): la mia prima raccolta poetica, unica ottenuta dietro versamento di svariati euro;
- Senza Orto né Porto - Edizioni di Cantarena - QP (2013): realizzata grazie al mecenate genovese Mario Fancello e arricchita dalle illustrazioni di Fulvio Ioan;
- Senza Orto né Porto - Bel-Ami Edizioni (2013): risultato della vittoria del “Concorso Letterario Bel-Ami 2013” dove i versi si fanno decisamente più maturi (copertina e disegni di Davide Marzano – mio figlio, studente all'Accademia di Belle Arti di Carrara -);
- L'Ultimo Tortellino... e altre storie – Matisklo Edizioni (2013): e-Book contenente 19 sorprendenti racconti brevi con le fotografie di Davide Marzano;
Dialoghi Scaleni – Matisklo Edizioni (2014): e-Book pubblicato dopo il conseguimento del Premio Nazionale di Poesia “La Bormida al Tanaro Sposa 2014”, iper il momento la silloge pubblicata che comprende le mie cose migliori, con le fotografie di Giulia Bragalone, Emanuele Dello Strologo, Angelo Gualco, Aurora Maletik, Davide Marzano (autore anche della copertina), Mario Morales Molfino, Alfonso Nacchia, Sergio Ponsano e Alessio Ursida;
- Come un Pandoro a Ferragosto - Rogas Edizioni (2015): primo e spero non ultimo romanzo ambientato tra Torino e la Sicilia, con la prefazione di Laura Salvai e ancora con la copertina di Davide Marzano.
Hai mai ricevuto critiche pesanti o stroncature?
Critiche dirette praticamente nessuna, anche se nella mia Genova avverto distintamente varie invidie e/o cattiverie. Mi spiace non poco essere polemico, ma non saprei spiegarmi altrimenti il mancato reinvito dopo performance molto applaudite, o lo squallido boicottaggio da parte di chi mi aveva dovuto suo malgrado invitare al “Super Festival Intergalattico della Poesia”... Per fortuna godo della stima dichiarata di tanti altrettanto stimati colleghi e se nella mia città incontro mal spiegabili intoppi, altrettanto non posso dire degli ambienti poetici di Torino, Milano, Roma, Savona e tanti altri luoghi dove ho avuto l'onore e il piacere di potermi esibire...
Che idea ti sei fatto del panorama editoriale odierno, sulla scorta delle tue esperienze di pubblicazione?
A un agguerrito e romantico schieramento di editori onesti e appassionati (per mia esperienza lo sono di certo Matisklo, Bel-Ami, Rogas e sicuramente tanti altri) si contrappone un branco di “sciacalli affamati” dei soldi di artisti esordienti e inesperti che farebbero di tutto pur di avere un libro con il proprio nome stampato sulla copertina. E allora, anche se ormai il discorso è trito e ritrito, la domanda che l'autore in questione dovrebbe porsi è: mi pubblicano perché le mie cose gli piacciono, o per gli “euri” che gli sgancio? Potrei fare decine di esempi sull'argomento ma ve li risparmio, basta cercare in rete per rendersi conto di certe tristi realtà.
Cartaceo o digitale?
Pur avendo felicemente pubblicato già due e-Book, entrambi con Matisklo Edizioni, non posso non ammettere che il cartaceo, prezzo a parte, possiede una marcia in più per quanto riguarda fascino e fruibilità.
Che ruolo deve avere, secondo te, uno scrittore, nella società?
Vedo il poeta, almeno quelli della mia specie, come un artigiano della parola che cesella e lima le proprie opere al fine di stimolare sensazioni nel lettore, solleticarlo anche divertendolo, provare a smuovere tanto la sua coscienza quanto la voglia di viaggiare con la fantasia...
Hai dei progetti nel cassetto?
Sì! Una “super” raccolta delle mie ultime poesie (titolo provvisorio “Clonazione da Tiffany”) da proporre alle “major” delle collane poetiche, sperando di suscitarne l'interesse...
Cosa vuoi fare “da grande”?
Allargare sempre più la platea che con affetto mi segue, attraverso nuove pubblicazioni e nuovi palcoscenici. Partecipare, con la mia ironica e divertente (grazie anche alla collaborazione dell'attrice Maria Pia Altamore, nella vita anche mia consorte) performance teatral-poetico-musicale a ulteriori festival ed eventi poetici.
Questa intervista, per la quale vi ringrazio di cuore, va proprio nella direzione auspicata.
Grazie a te Roberto per la disponibilità e auguri di cuore per tutti i tuoi progetti.