Federico Faccioli, il titolare, ha accettato di rispondere per iscritto a qualche domanda sulla sua politica editoriale e ci ha fornito, a corredo, un file contenente alcune FAQ, cui si fa anche riferimento nel corso dell’intervista. Il file è consultabile cliccando sia QUI, sia sui vari termini "file" che leggerete.
Ho anche messo tra parentesi quadre [ . ] un mio brevissimo appunto esemplificativo.
Ora la parola a Federico Faccioli, ho cercato di mantenere le sue parole intervenendo il meno possibile sul testo.
Buongiorno, iniziamo con la domanda di rito: può dirmi nel minor numero di battute il maggior numero di cose su di lei, gossip compresi?
Federico Faccioli, classe 1978! Nato a Verona, ho studiato prima cucina, poi, per pazzia, mi sono iscritto a Filosofia, dove ho finito la magistrale e poi ho vissuto un anno ad Atene!
Ho girato il mondo grazie allo skateboard, che è il mio lavoro! Stare in strada mi ha fatto conoscere l'Underground e la sua cultura! Scrivo da quando avevo dieci anni: musica, sceneggiature... tutto! Nel 2010 un editore ha pubblicato le mie poesie e con lui, a seguire, altri tre (tutti non a pagamento). Gossip? Seguitemi sulla mia pagina di Facebook, dove ce ne sono svelati già molti!
Come mai l’idea di aprire una casa editrice? E come mai proprio la denominazione “Aletheia”?
Te lo spiego nel file che ti allego e che, se vuoi, puoi pubblicare. È un file fatto da noi (quindi un mix di dieci mani) che Laura ti aveva postato nel commento. È un file che ancora non è sul sito, quindi sei il primo a vederlo e a rendere pubblico.
“Aletheia” deriva dal greco verità...
Quali generi prediligete?
Tutti! Possono esserci poeti che scrivono male (quanti!), come può esserci uno chef che ci ha proposto un libro veramente figo e innovativo.
Quali caratteristiche deve avere un manoscritto per colpirvi positivamente e, quindi, per essere pubblicato da voi?
Trovi molti motivi nel file che citavo prima! Ti dico una cosa a titolo personale: valuto più l'artista che il quadro. Questo anche caratterialmente. Se un autore mi rompe la palle il primo giorno, figurati nei restanti cinque anni di contratto… Deve avere una trama o un contenuto piacevole da leggere, dev'essere scorrevole e scritto in un italiano il più possibile corretto e deve essere capace di accendere la nostra curiosità! Riceviamo centinaia di manoscritti al giorno, li valutiamo e rispondiamo singolarmente nel più breve tempo possibile per evitare agli autori inutili e snervanti attese. Ovviamente, non possiamo pubblicare tutto ciò che riceviamo: solo una bassa percentuale di opere viene presa in considerazione, ossia solo quelle che consideriamo meritevoli e degne di fiducia. Essendo Aletheia una casa editrice no-profit, è estremamente importante per noi credere fermamente nell'autore e nella sua opera, prima di investire su di lui tempo e denaro.
Veniamo adesso a due domande, come dire, delicate. La prima è questa: chi è Marilina Ciociola e come mai ha usato il vostro marchio editoriale?
Aletheia è nata tramite un evento (boom su Facebook) che invitava a un incontro durante il quale, in una fredda notte di novembre del 2015, si sono riuniti un centinaio di scrittori, amanti della scrittura, amanti dei libri, ecc! In un principio di "comunismo", si è dato vita a un progetto comune per la creazione di una casa editrice. Ognuno poteva portare il nome di “Aletheia” dove meglio credeva. Si è creato quindi un gran passaparola che ha portato amici di amici a procacciare scrittori. Marilina è una ragazza del sud che studia ed è senza un lavoro. Si è data da fare molto... basta andare in qualsiasi gruppo per vedere in quanti hanno "spammato" la cosa!
Io dalle dieci di mattina (sì, mi alzo alle dieci) faccio il mio lavoro fino alle 21... quando siamo in tour, stiamo via, come skater, anche mesi... e la sera mi occupo di Aletheia! Avevo notato un certo movimento, ma fa parte del mio carattere (siamo usciti sul web e già prima siamo stati a “X Factor”, nelle Feltrinelli e abbiamo fatto un video in collaborazione con “Le Iene”) creare un alone di "virale", attorno a quello che faccio! Marilina, amica di amici, ha fatto solo un grosso errore: non spiegare che noi NON chiediamo soldi e che il pre-order si fa assieme! Quando il tuo blog ne ha parlato, non sapevo chi fosse questa Marilina. Magari tu dici: “Ok era tra i tuoi amici...”, be’, io, tra fan e amici, ne ho 25.000 e non è facile stare dietro a tutti. La tua pagina piace a 290 persone e già ti dà da lavorare… pensa quando i numeri si moltiplicano per centinaia. Errore mio, comunque, partire con un "viral" cosi grosso in un mondo così "di delusi" (la metà degli italiani scrivono e solo in quattro ci vivono). Ora i talent sono molto pochi e molto seguiti... Ho chattato con lei recentemente e le ho detto che è stata troppo impulsiva nella comunicazione. Noi ci teniamo alla comunicazione e sul sito c'è il mio numero personale di cellulare... ci credi che ogni giorno mi chiama uno scrittore e mi tiene un’ora? La mia morosa vuole lasciarmi per ‘sta cosa :)
La seconda è questa: per le vendite vi affidate all’operazione cosiddetta di “pre-order”, in cosa consiste?
Tutto bene spiegato nel file! Ci tengo a dire che io oggi ho prenotato il biglietto per andare a vedere i Green Day... e avrò lo show solo tra mesi! Ma basta che vai alle Feltrinelli e cerchi i miei libri... la cassiera avvisa la ce la ce fa il libro lo stampa e lo manda. Insomma, una soluzione nuova (non obbligatoria) che non fa rimettere nessuno. Io ho venduto quasi 300 libri con il mio pre-order nuovo (che hai postato l'altra volta)... e io ho firmato lo stesso contratto che firmano gli altri autori e se il pre-order andava male avevo lo stesso trattamento.
Come sono andati i passati pre-order fatti con gli autori con i quali siamo usciti? Molto bene a gonfie vele e i link lo dimostrano con dati e commenti... sai chi si lamenta del pre-order? Chi ha provato a farlo ma neppure il suo migliore amico gli ha messo un "mi interessa"!
Quindi se non si riesce a centrare l’obiettivo, la pubblicazione non va a buon fine?
Vedi il file! Le faq sono state finite in tuo onore per essere postate nel commento
Come vi comportate nei confronti dell’ISBN?
Anche questa risposta è contenuta nel file. [L'ISBN di norma non viene ritenuto obbligatorio da questo editore e viene apposto sul libro solo se ha superato un "pre-order" o una vendita di 250 copie]
Pubblicate in cartaceo e digitale?
Solo cartaceo. Oggi una collega di una casa che pubblica solo e-book non a pagamento ha avuto un confronto telefonico con me... facile fare e-book gratis... non esistono materialmente!
Fare i libri costa e tutti sappiamo la differenza tra stampa digitale e offset e altre mille cose...
Cosa pensate che possa portare un lettore ad acquistare un libro senza averlo materialmente tra le mani, oltretutto di un esordiente (e quindi poco conosciuto)? E con quali canali, secondo voi, il “pre-order” deve essere promosso o diramato che dir si voglia?
Il pre-order si "spamma" sul web, ma anche nella vita reale. Io ho fatto un reading giorni fa e con me ho una scatola con le copertine dei prossimi autori in uscita e raccolgo io il pre-order per loro! Il mio professore dii filosofia diceva: "Se c'è un problema, non lamentarti sempre (vedi il tuo blog) ma cerca una nuova soluzione"! Ordinare un libro senza averlo tra le mani? Non è diverso dal mutuo hahah :) La gente che ha pre-acquistato il mio ha visto la copertina e ne ha letto alcuni capitoli, messi free sull’evento ogni tot. Inoltre nessuno spreco... il 90% degli aspiranti scrittori ha a casa trafile dei suoi libri impolverati che ha pagato per essere sicuro di non vendere
Quando una pubblicazione va in “pre-order” secondo le vostre linee guida, quali dati la accompagnano? La copertina, la quarta di copertina, una sinossi, o cosa? Può farci un esempio?
L'evento del pre-order deve essere uno specchio della vita reale della creazione del libro... a un primo invito di amici a mettere un "mi interessa" alla messa online della sinossi alla messa online della cover di alcuni capitoli etc. Poi stiamo parlando di 10 euro... di cui la metà del guadagno netto va all'autore. Chi dà il 50% del netto? Un operaio fiat quando si vende una ferrari riceve la metà del guadagno?
Quale ruolo pensate che debba avere un editore nel panorama odierno e quale un autore?
Domanda difficile. L'editoria è una giungla... ma la colpa è degli autori, anche. Se gli autori dicessero no agli editori a pagamento cesserebbero di esistere. Io sono sia autore sia editore e capisco il parere di ambo le parti. Sei mai stato in libreria? vedi libri di esordienti? i 10.000 iscritti a quel famoso forum di "scrittori" hanno mai fatto qualcosa oltre lamentarsi? Il futuro secondo me è in mano alla meritocrazia legata alla realizzazione di eventi! Noi siamo nati ufficialmente da due mesi... c'è da migliorare e migliorarsi. Grazie, seguiteci su aletheiaeditore.it
(risposta di Noemi) Un editore deve essere capace di sostenere integralmente un autore: supportarlo nella delicata fase della pubblicazione, svolgere un ottimo lavoro di editing e di grafica volto a far emergere tutta la potenzialità dell’opera, aiutarlo a farsi conoscere e a pubblicizzare al meglio il proprio libro. Inoltre, noi crediamo nell'editoria non a pagamento: non vogliamo lucrare sui nostri autori e sul sistema editoriale, non ci interessa la fama, né i soldi, ma siamo comunque dei professionisti, spinti da un grande entusiasmo, e per prima cosa siamo scrittori a nostra volta.
Cosa deve fare invece un autore? Nel momento in cui trova una casa editrice che lo rappresenti degnamente, deve accettare i consigli del suo staff e mostrarsi attivo, non essere troppo pedante, non dare nulla per scontato e non farsi banali illusioni. Il panorama editoriale in Italia è complesso e intricato: tutti scrivono, nessuno legge, e non si può pretendere di arrivare troppo in alto senza voler muovere un dito!