Da poco sul web è nata Risme, la rivista letteraria che non devi spolverare. Una rivista letteraria, appunto, gestita da tante persone preparate e di buona volontà, che adesso vado a presentarvi.
Premetto che in giro per la rete ci sono anche altre interviste, ma io ho cercato di elaborare quelle domande indiscrete cui nessuno prima di me aveva pensato.
Grazie per la disponibilità. Prima di iniziare, mi dite chi siete, così, semplicemente, a mo’ di elenco?
La redazione è composta da: Elisabetta Bricca, Natalia Ceravolo, Erminia Madeo, Edelweiss Ripoli, Daniele Sartini, Sara Maria Serafini.
Ci sembra giusto anche citare i collaboratori fissi del reparto grafica: Jamila Campagna, Maria Concetta Carioti e Mara Vigna.
Bene, adesso iniziamo con la domanda di rito: potete dirmi, nel minor numero di battute possibili, il maggior numero di notizie su di voi, gossip compresi?
Elisabetta Bricca: Scrittrice per Garzanti, personal chef di sera. Ascolta il punk e il metal, con pause in cui si commuove ascoltando musica lirica. Ama la natura, gli animali, e il Sud.
Natalia Ceravolo: Legale di giorno, “fa cose coi libri” di notte. Ama Rino Gaetano, il formaggio e Carver. Crede nelle buone stelle e spera vivamente che anche loro credano in lei.
Erminia Madeo: È costantemente alle prese con libri, ricette in cucina e nuovi pezzi di arredamento per la sua casa. Testarda e determinata, è un’inguaribile romantica sebbene sia una redattrice. Perché, si sa, ai redattori non è permesso esserlo.
Edelweiss Ripoli: Farmacista. Amante dei beagle, di Dalla, della solitudine e degli incontri che cambiano la vita.
Daniele Sartini: Laureato in Farmacia, ha una passione per i film di Francesco Nuti e Verdone. È rimasto ancorato alla cultura pop degli anni ’80 e ’90. Anni in cui è ancora convinto di vivere.
Sara Maria Serafini: Ingegnere e insegnante. Ossessionata dagli allineamenti, dipendente dai planning. Ama le coincidenze, la carbonara, i libri che raccontano storie in cui non succede niente, ma lo fanno benissimo. Mentre guida canta a squarciagola canzoni italiane. A volte ne inventa le parole.
Qual è stato il percorso che vi ha portato a riunirvi e fondare RISME?
Ci “siamo messi insieme” in un pomeriggio di fine estate, come tutte le storie d’amore che promettono grande struggimento. Quel pomeriggio ha rappresentato un po’ il bivio tra ciò che sogni di fare e quello che poi inizi a realizzare davvero. Ecco, RISME per noi è questo: l’insieme delle nostre personalità, professionalità e di tutto quello che non vogliamo solo sognare, ma fare.
Quale ruolo pensate che possa, o debba, avere una rivista come la vostra nel panorama culturale odierno?
Il mondo delle riviste letterarie è abbastanza vasto, ma ognuna si distingue per qualcosa. Ad esempio, ci sono riviste riservate a grandi esponenti del panorama letterario, altre che pubblicano solo determinati generi o solo racconti di una certa lunghezza.
RISME si pone come “strada di mezzo”. Accogliamo con piacere gli amici scrittori già affermati, ma la prima volontà resta quella di pubblicare voci nuove. Abbiamo due tagli di racconti, quindi ci apriamo sia agli scrittori che si esprimono meglio sulle lunghe distanze, che a quelli abituati a lavorare sulle corte. Infine, pubblichiamo racconti non di genere, che in sostanza significa non darsi un’etichetta precisa, perché distinguere nettamente la linea del genere/non di genere è sempre molto complicato.
Il numero “zero” è ancora in lavorazione. Quando uscirà?
Il primo dicembre.
E come saranno strutturate le varie uscite, voglio dire: seguiranno tematiche o argomenti scelti di volta in volta?
Le nostre uscite saranno trimestrali. Per ora non intendiamo seguire precise tematiche, ma nel tempo potrebbe essere un’idea.
Oltre ai racconti pubblicherete anche poesie o recensioni?
No, ci dedicheremo solo ai racconti. È il campo in cui, vuoi per passione, formazione o professione, siamo più ferrati.
C’è anche una sezione dedicata agli illustratori. Cosa succede là dentro?
In realtà non c’è una sezione dedicata agli illustratori.
Una volta scelti, tra quelli ritenuti validi, i racconti per il numero in uscita, questi saranno affidati a degli illustratori che “racconteranno il racconto” secondo le proprie tecniche e il proprio istinto.
Per collaborare con la nostra rivista come illustratore basta visitare il nostro sito internet e seguire le indicazioni della sezione dedicata: “pubblica su risme”.
Io lo so, però ve lo chiedo lo stesso: visto che la vostra rivista sarà gratis, come vi finanzierete?
Non ci finanzieremo. Nessuno di noi percepisce un salario. Ci siamo buttati a capofitto in quest’avventura per piacere personale. Perché alla fine, al netto del lavoro, della famiglia, degli impegni improrogabili, restano le passioni.
Infine, se doveste paragonare RISME a un momento della giornata e a un luogo, cosa sarebbe?
RISME è fare colazione su una veranda che guarda a un paesaggio aperto. Il mare, un bosco fitto, una distesa di neve, un vigneto che si arrampica sulla collina. Il clima è mite. A tavola una tovaglia di fiandra e le porcellane migliori. E poi, il dolce e il salato. Un tintinnio di cucchiaini sui bordi. Risate leggere. Ma anche silenzi. Segreti sussurrati dentro ai fazzoletti ricamati.
Be', che dire, queste sono notizie che fanno piacere e che (mi) aiutano nella riconciliazione con il mondo (anche editoriale).
Bravi ragazzi.