Finalmente un concorsone, eccolo qui: I sette vizi capitali - concorso di narrativa, poesia e fotografia.
Partecipare, però, non è così facile, infatti o si scrivono massimo tre poesie inerenti tutti e sette questi vizi (una media di circa 2,33 periodico vizi a poema) o si scrive un unico racconto che li riepiloghi tutti (e che cavolo, non è semplice eh! Nemmeno io li ho tutti in una botta), oppure si scattano sette fotografie e questo ci potrebbe stare, visto che si può inglobare un vizio in ogni foto (almeno così sembra).
Una volta fatto, si manda tutto all’organizzazione assieme a 15 eurozzi e si aspetta.
Si possono vincere utilissime targhe, ambitissimi diplomini e meravigliosi attestati di riconoscimenti di merito (da parte di chi? Boh, forse dal Vaticano?)
Poi si può anche apparire in uno splendido libro, i cui diritti d’autore non si sa a chi andranno, ma non sottilizziamo.
Però, mi chiedo, ma chi sarà mai l’organizzatore di una cosa così peccaminosa?
Eccolo qui e leggendo l’home page del suo sito capiamo già molto: “Una equipe di esperti saprà consigliarti a seconda delle tue necessità e soprattutto delle tue tasche.”
Ecco, tutto chiaro, si tratta di una società che, tra le varie attività, cura anche l’immagine di altre società.
C’è da dire che la cura che riservano alla loro, di immagine, è ammirevole, soprattutto per ciò che riguarda l’editing, infatti leggiamo, sempre nella home page:
- “un equipe” (probabilmente l’apostrofo costava troppo);
- “Sei una persona che da anni scrive, tiene tutto nel cassetto e vuole condividerlo pubblicandolo?” (in pratica se volete condividere e pubblicare un vostro cassetto, loro ci sono);
- “Sei un'azienda che vuole rilanciare la sua immagine sul mercato?” (quindi, se sei una persona che ha un’azienda non fanno per te, devi essere proprio un’azienda in carne e ossa che vuole rilanciare l’immagine di qualcun altro, altrimenti avrebbero scritto “la propria immagine”).
Le attività di quest’azienda, poi, sono molteplici:
- “ideazione, produzione, stampa e vendita di libri, riviste, giornali quotidiani, periodici, settimanali, quindicinali, mensili, bimestrali, trimestrali, prodotti audio-visivi, quadrimestrali, semestrali, annuali e comunque qualunque supplemento” (lasciare solo “periodici” sembrava brutto, melius abundantis ad abundantiam);
- “realizzazione, acquisto o noleggio di fotografie, film, illustrazioni; realizzazione di annunci stampa, manifesti, depliant, cataloghi ed ogni genere di pubblicazione inerente la pubblicità” (sorvoliamo su quel depliant, che uno pignolo avrebbe scritto dépliants, ma noleggio di fotografie??)
Va ben, passiamo ai corsi: ce n’è uno, che prevede “laboratori in formula week end con stage”, anche di “dipendenza affettiva”, roba da morir non solo dall’invidia, ma anche dalla gola, dall’ira, dall’accidia, dalla superbia, dall’avarizia , dalla lussuria e soprattutto dalla curiosità.
C’è anche un catalogo dedicato alle Pubblicazioni, ma sorvoliamo.
Tornando al bando, ricordate che (come vi ricorda quest’azienda che cura l’immagine, anche in ambito editoriale):
“3) Le opere presentate (racconti, poesie e fotografie) devono essere inediti e mai pubblicati” (uno pignolo avrebbe scritto solo inedite);
“9) ogni plico deve contenere il modulo di adesione con i dati personale dell'autore firmato e con recapiti telefonici” (mi raccomando, l’autore dev’essere firmato).
Ecco, davvero un’ottima cosa, questa, dell’immagine, del concorso e di tutto il resto – a pagamento.