Ho sospeso il giudizio in ordine a masterpiece. Oggi, dopo avere visto le prime due puntate, ritengo che ci siano alcuni elementi da esaminare e da criticare, al di là del format televisivo.
La giuria.
È composta da un magistrato, da una (perdonate la mia ignoranza) emerita sconosciuta e da un artista intellettuale eclettico (scrittore, drammaturgo, pittore, musicista).
Anzitutto manca una giuria popolare, no perché anche il semplice lettore dovrebbe avere un po’ di voce in capitolo, non so se chiedo troppo, invece le sorti sono affidate alla triade.
In ordine ai singoli giurati, mi chiedo, visto che non si parla altro di Autorità Giudiziarie intasate dalle cause, come il magistrato riesca a conciliare i vari incarichi, ma evidentemente li assolve alla perfezione (lasciatemi però un po’ di perplessità); trovo poi anche talmente inutili i rilievi sollevati ogni tanto, giusto per riempire un vuoto tra un discorso e l’altro, della giurata donna – rilievi, inconferenti, completamente a vanvera come ad esempio quelli sugli aggettivi che, secondo lei, vanno usati singolarmente – che, mi chiedo, cosa ci faccia lì; infine trovo un po’ più calzanti i pareri di De Carlo, anche se ha lanciato addosso a una concorrente esclusa il suo manoscritto, ma glielo voleva solo restituire eh, mica per altro, tuttavia è anche vero che nella vita non si può avere proprio tutto.
Sorvoliamo infine sull’assoluta mancanza di unità d’intenti in ordine alla grammatica, all’ortografia e alla sintassi: la giuratA ha detto che sono cose non indispensabili (quando ho sentito questa affermazione mi sono fatto un bicchierino di limoncello per dimenticare e lo so che tra poco arriverà chi mi taccerà di razzismo).
Le prove.
I candidati che, libri volanti permettendo, hanno superato la prima selezione, vengono ulteriormente decimati tramite uno scritto “a tema”, che deve essere prodotto nel termine massimo di trenta minuti. Al fine di sollecitare la loro fantasia e di fornire loro qualche spunto, vengono di volta in volta accompagnati in posti “particolari”. Nella prima puntata due candidati hanno visitato una struttura abitata da ROM, altri due una balera. E lì abbiamo assistito alla fiera dei luoghi comuni più logori: una candidata, in cappottino e cappellino, guardava severa e quasi schifata gli occupanti ROM della struttura (i quali proprio non se la filavano di pezza), mentre nella balera c’era la sfilata del “vai col liscio” e delle coppie più stereotipate del mondo. Nella seconda puntata invece due candidati hanno visitato un istituto per ciechi, mentre altri due un matrimonio napoletano (ora, perché hanno precisato “napoletano” non lo capisco, o meglio, faccio finta di non capire). Insomma, sembra quasi che i candidati vengano portati prima al circo e poi riaccompagnati in aula per scrivere un temino personalizzato su come è andata la giornata.
Già scrivere a tema è abbastanza “difficile” (ecco, diciamo “difficile”), figuriamoci in un tempo stabilito, però i metodi per “scremare” non sono mai troppi, anche se il valore di uno scrittore dovrebbe essere valutato con un’ottica più ampia, quindi non c’è da stupirsi se da tale prova escono cose buone per la stufa. Alla scrittura a tema e a tempo sopravvivono solo due candidati che devono sostenere un colloquio finale con una personalità emerita della scrittura, nella prima puntata c’era la Sgarbi, nella seconda Siti. In 59 secondi (il tempo di una corsa – andata e ritorno - in ascensore) i due candidati rimasti devono convincere quella personalità che il proprio libro è il migliore. Mi chiedo: ma che senso ha? La personalità ha già letto il libro, quindi quest’ultima prova ha una valenza esclusivamente scenografica, che nulla ha a che vedere con la letteratura, e mi stupisco anche di chi si mette in gioco in tale pratica. L’accento va posto sulla scrittura, non sulla parlantina degli autori. E se il primo facesse il giochetto della puzzetta poco prima di uscire?
Ergo, forse l’idea è buona, ma va ancora limata e modellata. Ergo bis, qualunque sarà il libro vincitore, non lo comprerò proprio per nulla. Almeno per questa edizione.
P.S.: osserva bene la foto qui sotto: Masterpiece il programma che t'inpara ha scrivere.