Ma dove vanno a finire i coriandoli? Si chiedeva un poeta.
E io, che sono il poeta della cialtroneria, mi chiedo: ma dove vanno a finire certi concorsi letterari?
Cioè uno partecipa, si strugge nell’attesa e poi non arriva più nulla?
E non sapete quanti ce ne sono che – poff! - scompaiono e nessuno risponde più alle mail.
Un esempio? Ok, andiamo per anno.
Nel 2007 c’era il famoso concorso “La biblioteca di Babele”, organizzato dal teatro Orfeo di Torino, chi ne sa qualcosa?
nel 2010 il concorso “Scrivi per O clock”, che è stato anche reclamizzato su facebook, finito nell'oblio;
nel 2011 il concorso “Ridi che ti passa”, e io sto ancora ridendo;
nel 2012 il concorso “Mamma mi sposo”, quello organizzato da digitales.it e quello denominato “Sinfonia della menzogna”, persi chissà dove.
Che fine hanno fatto?
Buh?! E chi lo sa?
Ah, poi ci sono: quello definito 8x8, il premio Gramsci, Una storia sbagliata e quello Cimitile i cui organizzatori ben si guardano dal comunicare ai partecipanti l’esito, la data e il luogo della premiazione.
Le opere mandate fiduciosamente, mi chiedo, che fine fanno?
Ma soprattutto mi chiedo: perché?