Ridendo e scherzando, manca pochissimo al decennale di questa Bettola. L’ho aperta nel 2006 per gioco, su suggerimento di una persona che credevo amica, invece poi non lo era. Ma va ben, chissene. Vedremo cosa organizzare per il decennale.
Anche nel 2015 ho cercato di stanare più fuffa possibile, ho collezionato svariate minacce di querela (sino a ora rimaste nelle intenzioni, credo) e ne ho sporto io una (e credo che a breve ne sporgerò un’altra). No, perché, sapete, io di solito mi documento prima di scrivere, non la metto mai sul piano personale, se devo chiedere scusa o devo rettificare lo faccio, non mi invento le cose, né mi diletto a lanciare accuse gratuite o ingiuste. L’editoria è piena di insidie e io posso vantarmi di averne scoperta più di una. Qualcuno mi ha rimproverato di essere troppo livoroso e mi ha consigliato di “lasciar perdere” ogni volta che mi imbatto in qualcosa che, ai miei occhi, appare “storto”. Io credo, invece, che così facendo andrei a far parte della già fin troppo folta schiera degli ipocriti. Se tutti tacessero di fronte alle varie cose che io - non da solo, ho dei degni compagni d’avventura! - ho raccontato in questa Bettola, le persone senza scrupolo potrebbero spadroneggiare più di quanto lo stiano già facendo. E ciò non va bene. Non va bene sfruttare l’entusiasmo e l’ingenuità di chi si affaccia sul mondo della scrittura e dell’editoria; non va bene tacere davanti a certi “libri” orrendi che vanno a inquinare il mare già poco sano della narrativa e della letteratura odierna. Non va bene tacere di fronte a certi "concorsi" o "premi letterari". No.
Che tutto ciò sia inutile? Non credo, fino a oggi nessuno è riuscito a controbattere con argomenti seri e fondati le mie affermazioni, anzi più di una persona ha aperto gli occhi e mi ha ringraziato.
Questo 2015 mi ha anche regalato l’opportunità di veder messo in scena il mio secondo lavoro teatrale – e ciò mi ha riempito di orgoglio – e di conoscere quindi un mucchio di bella gente.
Il 2015 ha anche visto lascere la parte seria della Bettola, ossia l’agenzia di servizi letterari aperta assieme ai carissimi Maria Antonietta Pinna e Salvatore Palita.
Quindi, che dire ragazzi, grazie per avermi seguito e supportato (vi vedo, tranquilli, c’è una bellissima invenzione che si chiama Pannello di controllo che mi permette di tenere il conto di chi passa anche solo a leggere), siete sempre più numerosi. Ciò mi fa capire che questa Bettola ha un senso e – non mi stuferò mai di dirlo – fino a quando ci sarà anche solo UN visitatore che verrà a leggere ciò che scrivo, io continuerò a tenerla aperta. Grazie per il supporto che ho avuto, per le segnalazioni e per l’interesse che mi avete regalato.
Diciamocelo, senza di voi e senza certa fuffaggine avrei già chiuso bottega da tempo.
Una curiosità statistica: il flusso di visite a questo blog ha raggiunto il picco massino tra le ore 00 e le ore 01 del lunedì (di rientro, alla domenica sera, siete venuti a ristorarvi nella mia accogliente e sordida Bettola, grazie!). Il giorno in cui ci sono stati meno clienti è stato martedì 4 agosto (solo 20, dov'eravate?) mentre la giornata in cui c’è stata più gente è stata quella del 28/12 (con 1.217 visite).
Auguri a voi tutti, amici e nemici, alle vostre famiglie e ai vostri cari di un radioso 2016.
Un abbraccio a tutti.
Ora, vado a folleggiare.
Ciao cialtroni, ma ricordate una cosa: non sopporto chi vuole diventare più cialtrone di me.