Cari avventori tardo autunnali, entrate pure liberamente nella mia bettola e accomodatevi, oggi vi voglio parlare di una bellissima casa editrice che, tanto per cominciare, “non chiede né contributi associativi né di acquistare obbligatoriamente alcuna copia da parte degli Autori”, in quanto crede “nel valore della squadra, formata da autore e editore insieme” e che “le opere meritevoli di pubblicazione vanno valorizzate, a partire dall'editing.
Bello no?
Vabbe’ sulla loro home page precisano che “L'editing (come la correzione di bozza), essendo un lavoro sul testo dell'autore, è l'unico servizio che, ove necessario, è sostenuto dall'autore stesso, al quale rimane per sempre il diritto patrimoniale dell'opera”, però adesso, ve lo chiedo per favore, non sottilizzate, ché l’editing è sempre editing e non c’entra con il contributo per la pubblicazione.
Gli obiettivi di questa casa editrice sono a dir poco rivoluzionari, roba mai vista, da far volare i tacchini:
“la disponibilità e fruibilità delle opere che non devono mai andare in esaurimento, come patrimonio dell'umanità. Tutte le opere edite dalla casa editrice hanno un valore riconducibile al momento socio-storico-culturale in cui vengono scritte/pubblicate e lasciano un segno di ciò che è la società contemporanea, sia nell'immediato presente sia nel futuro, a beneficio anche quindi di chi le leggerà nelle generazioni successive”.
In pratica intende pubblicare dei libri di qualità che si possono trovare ogni volta che qualcuno li cerca. E chi ci avrebbe mai pensato?
Ma va ben, andiamo avanti.
Collegato a questa casa editrice c’è anche un fantastiliardico concorso. In pratica si deve scrivere una favoletta o una filastrocca (vedremo dopo il tema), unire QUINDICI euretti e mandare il tutto all’organizzazione che, guarda caso, non solo pubblicherà un’antologia proprio con la predetta casa editrice, ma che è anche di proprietà di una persona che collabora strettamente con la medesima. Quindi la casa editrice non chiede direttamente soldi agli autori, ma l’associazione SENZA SCOPO DI LUCRO a essa collegata invece li chiede, editing o non editing, assieme ai diritti d'autore dell'opera (quindi l'autore non solo paga per poter regalare il proprio racconto, ma si deve anche scordare i diritti d'autore). Ah, attenzione, per versare i QUINDICI euro chiedete pure in privato, che inserire direttamente le modalità di pagamento nel bando sembrava brutto.
E qui mi pongo tre domande:
- (ecco il tema da sviluppare) come si fa a scrivere una favola per bambini che parli di “riflessioni sul carattere spirituale o metafisico tra la vita sul pianeta Terra e l’universo”?;
- come mai, altre ai QUINDICI EURO già sborsati, si devono anche cedere tutti i diritti – a chi, non si sa – sulle vendite di quell’antologia, visto che la casa editrice che provvederà alla pubblicazione non chiede soldi agli autori e che Il Comitato organizzatore di questo evento (nato da una costola della casa editrice che stamperà i volumi) “non ha finalità di lucro e svolge attività di promozione ed utilità sociale”? E che, soprattutto, negli obiettivi della casa editrice si precisa che l'autore manterrà sempre i diritti sull'opera?
- Ma, ancora, quale attività di promozione e utilità sociale sarà svolta al fine di approfondire “nei bambini la cultura di una fruizione possibile ed equilibrata della Natura, attraverso il libero confronto, la riflessione critica e la conoscenza dell’Ambiente che lo circonda”, visto che l’obiettivo del concorso è “promuovere la riflessione e il confronto su argomenti e tematiche attuali e fondamentali per la crescita dell’individuo nella società, sensibilizzando i piccoli lettori.”? Nel bando, né sul sito del comitato organizzatore, si precisa quali attività verranno messe in atto per la promozione di questa validissima iniziativa.
Quindi, per iniziare, scrivete, pagate e cedete tutti i diritti all’organizzazione (senza fini di lucro nata da una casa editrice che non chiede contributi agli autori), poi si vedrà.
Boh. Va be’, però valuterò se partecipare, io a scrivere favolette sono bravissimo.
Aggiornamento di martedì 3 dicembre 2013
A seguito del'intervento dell'ideatrice del "Comitato Autori Per Il Sociale", precisiamo che le attività - più che legittime - di tale Comitato sono ampiamente descritte QUI, QUI e QUI, oltre che nei video sottostanti.